Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 21 Novembre, 2017
Nome: 
Maria Amato

1-01751

 

Grazie, Presidente. Parliamo ancora di vaccini con l'obiettivo di impegnare il Governo su scelte che, oltre a semplificare il percorso intrapreso con il decreto-legge n. 73 approvato alla Camera lo scorso 28 luglio, favoriscano la cicatrizzazione di ferite dopo una discussione nel Paese che ha raggiunto tratti esasperati e aiutino a rinsaldare il rapporto di fiducia tra medico e genitori scettici e pazienti nel sistema sanità, messi a dura prova in quella fase. Non torno su argomenti ampiamente dibattuti quali percentuali di copertura vaccinale, storia naturale delle malattie infettive, epidemie o pandemie che hanno inciso o determinato la storia di interi continenti ma, come faccio ogni volta che parlo di vaccini, ribadisco che sono lo strumento più efficace che la medicina abbia messo in campo nella lotta alle malattie infettive, ai suoi rischi per la salute dell'individuo e per la salute collettiva che non possono essere scissi nell'obiettivo di risultato.

A fronte di tale grande efficacia, va rilevato che, come segnalato dal rapporto OsMed 2015, la spesa per i vaccini incide per l'1,4 per cento della spesa totale del Sistema sanitario nazionale per i farmaci con una spesa lorda totale pro capite di 5,25 euro: 300 milioni a fronte di 29 miliardi. Il dibattito pubblico a tratti ha avuto punte di confronto duro tra due visioni molto diverse. È stato un dibattito ideologico estremo sfociato anche in manifestazioni aggressive più volte giustamente stigmatizzate perché la condanna della violenza è a prescindere dai contenuti. Quel momento sta lasciando spazio ad un confronto prezioso e pacato tra medici e genitori dubbiosi o disorientati. Infatti, ascolto e dialogo stanno accompagnando il percorso di attuazione del decreto-legge vaccini. Culturalmente è il messaggio migliore scaturito dal clamore sollevato dall'obbligatorietà vaccinale. La obbligatorietà è la risposta all'emergenza: una volta raggiunto il livello di copertura di sicurezza, dovrà lasciare spazio all'adesione responsabile e ad un saldo rapporto di fiducia medico-genitore e soprattutto di fiducia di tutti nel sistema sanitario. Il decreto-legge 7 giugno 2017 n. 73 prevede per i minori fino a sedici anni e per i minori stranieri non accompagnati l'obbligatorietà e la gratuità delle vaccinazioni: antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, anti-Haemophilus influenzae di tipo B, antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella con revisione triennale delle ultime quattro in base alla copertura raggiunta. A queste dieci vaccinazioni se ne aggiungono quattro fortemente raccomandate. La mancata somministrazione dei vaccini obbligatori preclude l'iscrizione agli asili nido e alle scuole materne e sono previste sanzioni per il mancato rispetto dell'obbligo da parte di bambini e ragazzi più grandi. Disposizioni transitorie semplificano l'iscrizione all'anno scolastico 2017-2018, permettendo nell'immediato un'autocertificazione sulle vaccinazioni effettuate o la presentazione della prenotazione presso il centro vaccinale. Il tribunale amministrativo del Lazio è stato tra i primi a prendere posizione a favore della legge. Senza vaccini quindi non si possono frequentare le lezioni. Il problema di questo primo anno di avvio della norma è tutto nella procedura che in alcuni casi ha creato problemi alle famiglie alle prese con il reperimento dei certificati vaccinali presso le ASL o con la compilazione delle autocertificazioni da presentare a scuola all'inizio dell'anno in cui si assicura alla scuola stessa di provvedere al vaccino, dimostrando di aver già preso l'appuntamento con gli ambulatori della ASL. Date e appuntamenti da prendere, scadenze e liste d'attesa che non hanno mancato di creare qualche confusione tra le famiglie: un avvio un po' in salita che in ogni caso era già previsto, tanto che, secondo i piani del decreto-legge approvato a giugno, la semplificazione sarebbe dovuta arrivare nell'arco dei prossimi due anni. Arriverà prima grazie a un emendamento al decreto-legge fiscale approvato in Senato, sottoposto anche alla valutazione del Garante della privacy: la semplificazione sarà effettiva dal prossimo anno scolastico. Sarà possibile nelle regioni e province autonome già dotate di anagrafi vaccinali o che siano comunque in grado di effettuare la trasmissione dei dati sensibili nel rispetto della normativa sulla privacy. A partire dall'anno scolastico 2018-2019, per il quale le iscrizioni partono dal 16 gennaio prossimo, le singole scuole potranno quindi dialogare con le ASL di competenza: uno stimolo alle regioni ad avanzare i loro programmi verso la informatizzazione.

Quindi, il decreto-legge sull'obbligatorietà ha avuto il pregio dell'ampliamento della copertura vaccinale, dello stimolo alla discussione della comunità scientifica, che è tornata a parlare della medicina basata sull'evidenza, ancora una volta, in questo periodo di legislatura, della domanda urgente di ascolto e di trasparenza sui temi di salute, in particolare per ciò che riguarda il mondo del farmaco; ha evidenziato, però, la diversa visione delle regioni e le difficoltà pratiche di un sistema, che, come sempre, a macchia di leopardo, alterna aziende tecnologicamente avanzate con archivi di dati vaccinali rapidamente accessibili, in cui c'è una oggettiva difficoltà di accesso ad archivi cartacei e talvolta la impossibilità di reperimento dei dati.

Con questa mozione affrontiamo questi problemi, sostenendo un percorso di semplificazione, per una migliore e meno difficoltosa attuazione del decreto, auspicando la collaborazione delle regioni e degli operatori del sistema sanitario. Esatto: gli operatori del sistema sanitario, perché la vaccinazione - lo sottolineo ancora - non è un atto burocratico, ha i suoi rischi, ha le sue manifestazioni avverse, la cui informazione deve rientrare nella fase colloquiale che precede la somministrazione, che vuole rispetto per i genitori dubbiosi, il tempo necessario, i luoghi umanizzati, che non generino nel bambino ingiustificate paure e nei genitori acuiscano quel senso di sfiducia con cui si guarda spesso al sistema sanità.

Con questa mozione affrontiamo questi problemi, sostenendo quindi questo percorso e a questo fanno riferimento, nella nostra mozione, le richieste al Governo per il conseguimento degli impegni assunti a livello internazionale per recuperare la flessione delle vaccinazioni contro la polio nella prima infanzia, delle vaccinazioni contro morbillo e rosolia nell'infanzia, ma anche promuovendo campagne di recupero per i non vaccinati tra gli adolescenti e i giovani adulti, per interrompere la trasmissione di queste infezioni nel nostro Paese e aumentare la conoscenza di malattie erroneamente non più sentite come un pericolo; ad implementare la campagna vaccinale antinfluenzale, per arrivare nel più breve tempo possibile ad una copertura capace di garantire standard ottimali su tutto il territorio nazionale.

È importante sostenere la vaccinazione tra gli operatori della scuola e della sanità, è necessario rafforzare il sistema vaccinale in autorevolezza, in trasparenza, indipendenza, omogeneità, capacità di ascolto e flessibilità, attraverso una uniformità delle procedure, la informatizzazione, come previsto nel Piano nazionale, superando l'aspetto a macchia di leopardo regionale, per raggiungere un sistema informativo e di sorveglianza delle vaccinazioni snello, completo ed efficace.

La questione maggiore, riguardo alla trasparenza, più volte richiamata nella mozione, sia in premessa che negli impegni, nasce, oltre che dalla fase culturale che stiamo vivendo, dalla necessità di ritessere su solide basi un rapporto di fiducia tra popolo e istituzioni, tra pazienti e sistema sanitario, tra utenza e mondo del farmaco. Chiediamo, a questo proposito: il sostegno delle regioni per il potenziamento dei centri di farmacovigilanza e il monitoraggio; che le aziende produttrici dei vaccini lavorino come stabilito sul risk management in studi finalizzati a identificare e caratterizzare il rischio intrinseco al vaccino; ulteriore trasparenza nelle modalità di acquisto dei vaccini, come segnalato dall'antitrust; posizioni chiare, trasparenti e indipendenti dalle autorità mediche in merito ai profili dei prodotti vaccinali.

Affrontiamo un tema delicato, quello dei danni da vaccini, e affrontiamo anche quello dei militari danneggiati dai vaccini, sollevato in altre mozioni. La discussione sui militari non può alterare e non può invadere il processo di vaccinazione generale; sono casi isolati, legati presumibilmente a conservazione anomala e a percorsi che meritano linee guida dell'Istituto superiore di sanità. Queste le parole chiave.

Voteremo favorevolmente alle parti di mozioni che hanno avuto parere favorevole dal Governo.