Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 21 Febbraio, 2024
Nome: 
Ilenia Malavasi

A.C. 113-A

Signor Presidente, colleghe e colleghi, Ministra, ci apprestiamo a fare la nostra dichiarazione di voto a nome del Partito Democratico con molto rispetto per le persone alle quali questa proposta di legge si rivolge. Lo dico perché ci siamo interrogati molto sulla correttezza di questo percorso legislativo, ma anche nel merito di questa questione, facendo alcune riflessioni, sia di metodo che di merito. Di metodo perché abbiamo alcune perplessità nel fare con una proposta di legge, nel voler riconoscere dal punto di vista formale questa mototerapia come una medicina, una terapia complementare volta a rendere più positiva l'esperienza a volte lunga, traumatica e dolorosa dell'ospedalizzazione, contribuendo quindi in modo positivo a un percorso difficile di riabilitazione dei pazienti, di cura, proprio nell'ottica di voler accrescere il benessere della persona, quel benessere psicofisico che sappiamo essere importante anche durante le cure, a volte pesanti, che bambini, pazienti, adulti e ragazzi hanno nei loro percorsi di vita. Ma anche con la perplessità di farci portavoce di una proposta che, in questo caso, ha davvero basi abbastanza fragili dal punto di vista scientifico, con un ruolo che non può essere incardinato dal Parlamento e non può certamente essere una legge che dà validazione scientifica ad una terapia sperimentale e innovativa, che guardiamo con attenzione ma che ha sicuramente bisogno di autorevoli fonti scientifiche per poterla validare, anche per evitare di dare una versione distorta di questa proposta di legge, che guarda invece con attenzione ad un'innovazione interessante. Lo dico perché avremmo preferito - e condivido in questo la riflessione fatta dalla collega Bonetti - avere magari una linea guida complessiva, che guardi alle tante possibili terapie innovative. Abbiamo parlato in Commissione di tante terapie differenti anche innovative e forse dentro questo quadro avremmo potuto insieme a lavorare, visto che lei sta lavorando anche all'attuazione della legge delega e quindi inserire in modo non frammentato, ma complessivo, alcune linee guida, un protocollo complessivo che vada a dare dignità a tutte queste proposte che hanno a che fare con il benessere delle persone, perché sono tantissime. Abbiamo parlato in altri contesti di clownterapia e di pet-therapy ma tutte quelle attività che possono dare benessere, sviluppare emozioni, garantire socialità ai pazienti sono importanti, dal teatro alla danza, dalla musica a tutte le attività sportive, quindi tutte quelle attività che sviluppano inclusione, che generano socializzazione, crediamo che siano altamente importanti e tutte abbiano una finalità di garantire benessere. Sappiamo bene come la salute psicofisica sia importante nei percorsi di cura e non vanno certamente sottovalutati. Da questo punto di vista la proposta di legge che il collega Panizzut di cui è primo firmatario ha portato in aula è forse una proposta che ha delle basi scientifiche ancora un po' fragili e rischiamo di dare anche un messaggio sbagliato. Un conto sono le attività di socializzazione che generano benessere e che vanno sostenute, grazie anche all'attività preziosa del volontariato e del terzo settore, un conto è riconoscere un valore terapeutico quasi come fosse una scelta farmacologica per questi pazienti. Quindi, sono cose molto diverse: un conto sono le politiche sanitarie e un conto sono le politiche socio-sanitarie che hanno sicuramente una valenza importante. Crediamo che proporre un atto legislativo con una sperimentazione così breve e lo studio che sta nella relazione ha coinvolto 50 pazienti è uno studio comunque esiguo. Quindi, questa sperimentazione al momento non offre quelle garanzie alle quali guardiamo però con attenzione per dichiarare questi effetti positivi che crediamo sia da attenzionare ma con una perplessità rispetto alla scelta di utilizzare una legge per legiferare. Lo dico perché crediamo che siano tutte bellissime esperienze. Il collega che mi ha preceduto ha parlato di emozioni e di sentimenti.

Noi crediamo che siano cose importanti che facciano bene alle persone che hanno delle disabilità, alle persone che possono avere delle malattie oncologiche anche molto gravi e ci rendiamo conto come queste attività, portate anche dentro gli ospedali, possono far sorridere i bambini, i ragazzi ma anche gli adulti e per questo motivo guardiamo con molto rispetto a questa proposta di legge. Tuttavia, crediamo anche che ci sia da fare attenzione rispetto magari a un eccesso di voglia di legiferare di questo Parlamento, che rischia, secondo me, di distorcere un po' il ruolo del Parlamento stesso a discapito magari di una scelta più complessiva che avremmo preferito fare, magari andando ad approvare linee guida più complessive in un quadro più articolato che vada a riconoscere tutti questi progetti e queste iniziative, che fanno bene alle persone e che danno quell'idea di umanità e di socializzazione di cui i pazienti hanno bisogno nel loro percorso di cura.

Ci sembra una proposta di legge prematura con un utilizzo che va a frammentare questa proposta e questo progetto rispetto ai tanti altri. Crediamo, infatti, che sia sbagliato fare una proposta singola su questa mototerapia come la potremmo fare sulla importanza del teatro per i disabili, sull'importanza dello sport, sull'importanza della danza, sull'importanza della musica, sull'importanza degli animali proprio dentro agli ospedali, cioè tutti quegli elementi che possono sviluppare un benessere psicoterapeutico che aiuta sicuramente a garantire quella felicità di vita che è un diritto sicuramente di tutte le persone. Ci siamo, quindi, avvicinati e abbiamo discusso, anche in Commissione, di questa proposta di legge proprio per rispetto ai pazienti che possono aver trovato un beneficio da questa sperimentazione, ai loro genitori ma anche agli operatori sanitari che hanno sostenuto questa sperimentazione e che oggi ci permettono di articolare qualche pensiero, ma crediamo, prima di tutto, che ci debbano essere basi scientifiche e che non possa il Parlamento arrivare a fare una proposta di legge così frammentata, che va anche a non dare un quadro complessivo di queste tante attività che, invece, possono garantire un benessere a questi pazienti.

Tra l'altro, abbiamo parlato tante volte anche con lei, Ministra, perché sappiamo bene che sono tantissime le esigenze dei ragazzi che hanno delle disabilità o anche dei pazienti che sono malati, perché dentro agli ospedali ci sono anche reparti pesanti dal punto di vista umano e sappiamo bene quanto sia la sofferenza di queste persone ma anche quanto sia l'aspettativa che queste persone hanno verso la politica, una politica che, prima di tutto, deve scegliere quali priorità sostenere, come investire le risorse e quanto sia necessario oggi garantire una politica per la sanità pubblica efficace che possa garantire prese in carico multidisciplinari, diagnosi precoci, appropriatezza della cura, efficacia e che sappia investire sulla ricerca come investimento sapendo di poter garantire, quindi, le migliori terapie farmacologiche, addirittura con le terapie avanzate, innovative e geniche. Quindi, sappiamo bene quanto sia l'aspettativa su quello che questo Parlamento deve legiferare e quanto siano le esigenze oggi per garantire quella sanità che sta alla base anche di queste sperimentazioni. Quindi, in un momento in cui sappiamo bene quanto siano alte nel Paese le esigenze di risorse di personale, di attuazione delle leggi ma anche dei piani nazionali, crediamo che sia un messaggio sbagliato e deviante concentrarci su questa singola sperimentazione, togliendoci la possibilità, invece, di avere un quadro più ampio, con un'unica linea guida che possa dare la stessa dignità a tutte queste iniziative importanti che possono agevolare il benessere delle persone.

Certo, ci interessa il benessere delle persone e vogliamo mettere al centro di questa discussione le persone con tutti i loro diritti, ma dobbiamo anche creare, come politica e come legislatori in questo caso, tutte le condizioni che permettono ai pazienti di vivere positivamente le loro esperienze in ospedale, prima di tutto garantendo risorse, garantendo personale, garantendo, quindi, tutti quei prerequisiti che sono indispensabili anche per sperimentare progetti nuovi, ai quali guardiamo con interesse. Crediamo che la salvaguardia della sanità pubblica venga prima di qualsiasi altra cosa, che rappresenti una condizione imprescindibile per garantire a tutti i cittadini quel diritto alla cura e quel diritto al benessere di cui oggi stiamo parlando.

Quindi, da un lato siamo perplessi sullo strumento legislativo. Nel merito guardiamo con attenzione e per questo motivo, sperando che si possa discutere in modo più ampio di tutte queste attività che sono importanti come momenti di inclusione e di socializzazione, esprimiamo il nostro voto di astensione.