A.C. 290-A ed abbinate
Grazie, Presidente. In questi giorni, oggi, noi abbiamo assunto due importanti decisioni: la mozione sulla tutela del nostro agroalimentare e, oggi, la discussione e mi auguro il varo delle norme per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico.
Io intanto mi sento di esprimere una particolare soddisfazione per più ragioni. Ne elenco alcune: la prima è che questa discussione è stata calendarizzata in quota minoranza su richiesta del Partito Democratico in virtù di due nostre iniziative di legge che raccolgono il buon lavoro svolto nella scorsa legislatura.
La seconda ragione è che c'è stato un approccio non pregiudiziale sulla nostra iniziativa, si sono aggiunte altre iniziative di legge, c'è stata un'intensa attività di audizione, di ascolto, che ci ha consentito di aggiornare e migliorare il testo iniziale, e c'è stato un lavoro di cui ringrazio sinceramente il relatore Maglione e i colleghi degli altri gruppi che ci hanno aiutato a completarlo.
La terza ragione è che c'è un comparto importante, quello della produzione biologica e biodinamica, che da anni cresce, è competitivo ed è stato anche più capace di resistere alla crisi di questi anni. E' un comparto che ancora ha grandi potenzialità e che attende da anni una norma. Ecco, noi oggi facciamo questo: gli diamo una risposta, una risposta attesa; una risposta sinceramente mi sento di dire seria, non dogmatica - mai c'è stato questo atteggiamento nella discussione sulla legge da parte di nessuno - che oggi può fare riferimento a due strumenti fondamentali che non c'erano quando abbiamo approvato il testo nella precedente legislatura: il Regolamento dell'Unione europea n. 848 del 2018 e il Regolamento sui controlli varato con il decreto legislativo n. 20 del 2018.
Il decreto norma in materia di sanzioni e di gestione del sistema dei controlli ed è già in vigore dal 22 marzo del 2018. Dico questo perché noi abbiamo discusso molto in Commissione su questo secondo aspetto. Sappiamo che è una questione molto delicata, ci sono state trasmissioni televisive, scandali, anche tante fake news ed è un tema fondamentale perché attraverso i controlli e controlli efficaci passa la credibilità del mondo biologico.
Però, mi consenta di dire - attraverso lei, Presidente - al collega Nevi che in otto mesi, proprio in virtù di questo decreto, sono stati effettuati 2800 controlli sulle produzioni bio, con un incremento di oltre il 10 per cento sul 2017, il 5,4 per cento in più di operatori sono stati controllati solo con il decreto. Ed è paradossale, scusate, il vostro comportamento su questa norma, colleghi di Forza Italia. Io rispetto le decisioni di chiunque, si può cambiare idea in qualsiasi momento, ma è un po' curioso che voi abbiate approvato questa legge nella scorsa legislatura, in assenza di questi regolamenti sui controlli, che abbiate approvato il testo in Commissione e che oggi abbiate assunto un atteggiamento diverso in Aula. Però, ognuno fa quello che crede. Anche noi abbiamo ascoltato molto bene tutti gli auditi, abbiamo ascoltato i carabinieri, abbiamo ascoltato gli ICQRF, ma vanno anche letti i regolamenti per sapere di cosa stiamo parlando.
Sappiamo benissimo che il settore del biologico è un comparto importantissimo per il nostro Paese, abbiamo sfiorato oramai i 2 milioni di ettari, con una crescita importante che sfiora il 7 per cento; ci sono dati che qui non voglio riprendere, l'hanno già fatto tanti colleghi, su ciò che nel mondo agricolo rappresenta il settore del biologico. Ma è un settore che riguarda anche i cittadini, i consumatori. Noi sappiamo, anche da molte ricerche che sono state fatte in questa materia, che 8 consumatori su 10 hanno acquistato bio negli ultimi anni e il 42 per cento lo fa abitualmente e lo fa per alcune ragioni che possono essere salutistiche, per garanzia di sicurezza e qualità o perché lo ritengono più rispettoso dell'ambiente. E, vedete, tutte queste ragioni rappresentano delle porzioni di verità. Del resto, le proposte del regolamento nella nuova programmazione PAC 2021-2027 sono molto chiare e prevedono una forte spinta a diminuire la presenza dell'uso di fitofarmaci e ad accrescere le pratiche biologiche, ad attuare pratiche di sostenibilità ambientale che recepiscano gli indirizzi delle conferenza sul clima, per aumentare la resilienza, per mantenere e tutelare la fertilità.
E c'è larga letteratura scientifica che testimonia gli effetti positivi anche sulla salute umana, sul benessere degli animali allevati e sull'ambiente. Un'agricoltura efficace e prodotti efficaci anche per combattere le malattie allergiche e l'obesità. Del resto, è la stessa Organizzazione mondiale della sanità che, nella sua definizione del concetto di sicurezza alimentare, parla dell'accesso a quantità e a qualità adeguate di cibo.
Ma, tornando alla legge, io credo che il testo ci consegni una cornice importante; definisce un sistema, un metodo, chiarisce chi fa cosa, prevede strumenti di confronto e di lavoro per la definizione del Piano, insiste molto sul tema della ricerca.
A tale proposito - consentitemelo un secondo, viste anche le cose che girano da settimane - biologico e biodinamico oggi progrediscono grazie ad una grande, intensa e qualificata attività di ricerca dei principali atenei e dei centri di ricerca nazionali ed internazionali, altrimenti non ci sarebbero questi risultati. Ancora, la legge cerca di supportare le imprese, gli accordi di filiera, istituisce il logo nazionale che anch'io credo possa essere uno strumento ulteriore contro i rischi di contraffazione di ciò che entra nel nostro Paese.
Consentitemi una sottolineatura su due aspetti. Il primo, i bio distretti, l'articolo 13: noi con questa legge normiamo una realtà che ha iniziato ad esistere ben prima delle leggi ed è nata indipendentemente da finanziamenti pubblici. Questo significa che c'è una grande spinta dal basso di produttori, di amministratori locali, di competenze scientifiche e di cittadini, tanti normali cittadini che si occupano della qualità delle mense dei propri figli. Ed è un lavoro che ha visto nascere sistemi economici, ambientali e sociali che oggi sono in grado di rappresentare il valore aggiunto di intere aree sovracomunali presenti in tutto il Paese. E, guardate, si tratta di aree interne, di aree montane, di distretti vitivinicoli che stanno convertendo le proprie produzioni.
Il secondo punto è il Piano nazionale sulle sementi biologiche, che è stato inserito grazie a un nostro emendamento, un piano che sarà possibile realizzare con la collaborazione di CREA, quindi ancora una volta della ricerca, e che adotta un piano utile ad aumentare il numero delle sementi a disposizione. Ed è un tema delicatissimo, perché noi sappiamo che il mercato delle sementi ad oggi è ancora nelle mani di pochissimi soggetti. Concludo, Presidente. Io credo che in sintesi noi abbiamo fatto un buon lavoro, lo abbiamo fatto insieme, io credo anche dimostrando che su alcune questioni si può comunque lavorare insieme, maggioranza e opposizioni, e che consegna una risposta utile agli agricoltori e ai consumatori, ad una comunità, con la convinzione che, se la strada che è davanti a noi è quella dello sviluppo sostenibile, la strada dello sviluppo sostenibile non è un'opzione trendy, non è “una” strada, è “la” strada che noi dobbiamo percorrere. E se questo è vero, l'agricoltura biologica è una delle possibilità concrete che noi abbiamo. Per questo, per le ragioni che ho detto in premessa, esprimo convintamente il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.