Dichiarazione di voto finale
Data: 
Mercoledì, 30 Marzo, 2016
Nome: 
Gianluca Benamati

A.C. 1454-A ed abbinate

Grazie, Presidente. Come abbiamo detto e ho sentito in molti interventi, la legge che stiamo approvando ha lo scopo chiaro e univoco di fornire, in maniera virtuosa, la tracciabilità dei prodotti, fornendo con questa – lo dico con chiarezza – anche informazioni sulla loro autenticità. Questa legge, però, e vorrei soffermarmi su questo, ha alcune peculiarità sotto diversi punti di vista. 
Innanzitutto, l'impianto del provvedimento è un impianto mirato alla tutela del consumatore. 
Lo è ai sensi dell'articolo 169 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea che promuove il diritto dei consumatori all'informazione, per tutelarne gli interessi e per contribuire a proteggerne la salute, la sicurezza e l'interesse economico. Si tratta di una legge – e qui lo dico con chiarezza – che nasce dalla profonda convinzione che è solo nella conoscenza da parte dei consumatori, nella loro consapevolezza, nella loro capacità di scelta, che risiedono non solo le tutele per questi, ma anche una potente arma di difesa e promozione della qualità e del pregio dei prodotti italiani. Questo passaggio legislativo – non lo nascondo – nasce dopo una lunga battaglia anche a livello nazionale, ancora oggi in corso, e europeo per la modifica strutturale del made in e a fianco delle tante, tante azioni che il Governo sta mettendo in campo per promuovere e rafforzare, sempre in ambito comunitario, marchi e consorzi per i prodotti italiani. Proprio in questa battaglia la norma che trattiamo può costituire un'arma in più, per consentire ai produttori nazionali di veicolare con efficacia, in modo chiaro, le caratteristiche dei loro prodotti. È uno strumento che si aggiunge e non sostituisce quelli esistenti in base a obblighi di legge e di marchio, ma di sicura efficacia come ci dicono – e qui dissento con alcuni colleghi che sono intervenuti – le associazioni di categoria e molti piccoli e medi imprenditori. 
La seconda caratteristica di questo testo che vorrei sottoporre all'Aula è che per prevenire possibili incompatibilità comunitarie in termini di distorsione della concorrenza queste procedure sono condotte su base volontaria, mediante l'applicazione ai prodotti di codici identificativi non replicabili. Codici che, appunto, consentono al consumatore di conoscere l'effettiva origine dei prodotti, di ricevere un'adeguata informazione sulla qualità e sulla provenienza dei componenti, delle materie prime, nonché sul processo di lavorazione delle merci e dei prodotti intermedi e finiti. Le aziende che intendono attivare questa procedura di tracciabilità volontaria, aderendo a questa forma informativa verso il consumatore, ai sensi dell'articolo 2 del provvedimento che abbiamo in esame, sono ammesse a godere dei contributi di cui al decreto-legge n. 69 del 2013, cosiddetto Nuova Sabattini. A fronte però di questa possibilità di informazione e di dichiarazioni al pubblico e della possibilità di sostegno economico per attrezzarsi a questa attività, le aziende che utilizzeranno questo metodo informativo verranno sottoposte, come previsto all'articolo 4, alle conseguenze dell'articolo 517 del codice penale. Lo dico perché è stato un argomento toccato, articolo che prevede la reclusione e fino a 20.000 euro di multa in caso di false e mendaci dichiarazioni, sempre che tali dichiarazioni non configurino un diverso e maggior reato. Una giusta severità, per chi sarà fraudolento in questo processo, che viene richiesta a tutela della pubblica fede e di chi opera in maniera corretta ed onesta. 
In ultimo, per quanto attiene alle peculiarità di questo articolato, un commento sulle procedure mediante le quali si è giunti a questo testo. È già stato detto, in discussione sulle linee generali ed alcuni interventi lo hanno ripreso, che questo testo è frutto di elaborazioni, audizioni e di un percorso di confronto con il Governo, un Governo attento e presente su questo tema e sui temi della compatibilità con la normativa comunitaria. Si tratta di un percorso che è stato lungo e meditato. A questo va aggiunto che, per la prima volta, un provvedimento di questa natura viene notificato alla Commissione in via anticipata, ovvero nella forma del testo licenziato dalla Commissione, in modo da consentire di accogliere eventuali rilievi, già in fase di dibattito parlamentare. Il sottosegretario, senatore Gentile, ha dato conto delle richieste di chiarimenti già pervenute dalla Commissione in fase di discussione sulle linee generali. Da quanto esposto, tali chiarimenti ci appaiono non particolarmente complessi o delicati e, comunque, ci sembrano tali da non pregiudicare l'impianto di questa legge. Onorevole Presidente, è già stato detto, il nostro Paese proviene da una situazione anomala in questo tema, in cui molti provvedimenti riguardanti la tutela dei prodotti italiani – è stata citata la legge Reguzzoni-Versace della scorsa legislatura – sono stati approvati e presentati al grande pubblico anche con grande enfasi, ma da quanto mi consta non notificati alla Commissione, perché in palese contrasto con le normative comunitarie. 
Da questo punto di vista questo testo odierno ci pare un sostanziale passo avanti di serietà e di coerenza. Ma non è solo questo l'unico passo in avanti di questa legge, che contiene in sé i principi di un circuito virtuoso per i cittadini, per la nostra impresa e per la stessa legalità. Infatti sarà proprio attraverso la tutela dei consumatori che, messi in condizione di essere edotti, potranno prediligere la qualità dei prodotti, da sempre sinonimo del vero made in Italy, che ne deriverà un'indiretta ed efficace promozione dei prodotti italiani, mentre verrà al contempo sferrato un duro colpo alla contraffazione, alla frode, alla criminalità. Perché dico efficace promozione dei prodotti italiani ? Come tutti sappiamo, i prodotti italiani – e non torno sull'agroalimentare, pensiamo ad esempio al tessile – debbono confrontarsi quotidianamente sul mercato interno con prodotti importati o semilavorati in Italia, spesso di costo assai inferiore. Questo in genere avviene senza un'adeguata comparazione informativa sulle materie prime, le lavorazioni, le finiture, che giustifichino questa differenza di costi. Da questo punto di vista, la corretta informazione sulla qualità è invece un essenziale strumento di mercato. Solo se informato, il consumatore può operare valutazioni obiettive e una scelta consapevole e solo così chi opera nella qualità potrà vedere tutelato il valore del proprio lavoro. Perché dico lotta alla criminalità ? Perché i prodotti italiani si trovano di continuo a confrontarsi direttamente con pezzi falsi, imitati o totalmente contraffatti. Sappiamo tutti bene, è già stato detto, quanto il falso made in Italy sia una pratica considerevolmente lesiva per il nostro sistema produttivo. Da questo punto di vista, la tracciabilità anche volontaria è un importante strumento di contrasto a questo fenomeno. Per questo riteniamo che questa legge si muova nella giusta direzione, non solo nel solco della tracciabilità ma anche perché punta all'informazione attraverso mezzi tecnologici, come i codici per l'identificazione veloci, non replicabili, di facile accessibilità ed uso diretto da parte dei consumatori, che permettono in maniera semplice, immediata e diffusa il reperimento e la valutazione di tutte le informazioni sui prodotti nel momento in cui queste informazioni servono veramente, nel momento della scelta e dell'acquisto. D'altra parte appare superfluo sottolineare come l'immediata accessibilità di questo tipo di informazioni si possa rivelare assai importante non solo nella tutela dell'interesse economico del consumatore ma anche sotto il profilo della salute e della sicurezza. In parallelo, le aziende, proprio a cominciare dalle micro e piccole imprese.
Grazie, Presidente. Hanno tutto l'interesse a salvaguardare i loro prodotti con un sistema che permette di identificare in modo univoco il singolo prodotto, quasi fosse una sorta di impronta digitale che ne consentirebbe di verificare in tempo reale l'autenticità e la tracciabilità. Onorevole Presidente, molto è stato fatto in questi anni di legislatura sul tema di difesa del «made in» e molto resta ovviamente ancora da fare; in attesa di norme europee obbligatorie sulla tracciabilità per cui il Governo si sta impegnando, se il testo che noi oggi andremo ad approvare diverrà legge in tempi brevi, possiamo onestamente affermare che anche la difesa della qualità italiana e la lotta alla contraffazione, al pari della tutela dei consumatori, ne trarranno un innegabile vantaggio. Anche per queste ragioni, il gruppo del Partito Democratico ha sempre sostenuto e si è prodigato per la definizione di questo progetto di legge. In conclusione, concludo, onorevole Presidente, noi auspichiamo per questo testo un veloce iter parlamentare, avendo oggi tutti assieme adottato un assunto semplice ma preciso, e cioè che un passo avanti nell'informazione e nella consapevolezza dei consumatori è un passo avanti nella tutela della qualità e del lavoro italiano.