Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 30 Marzo, 2016
Nome: 
Ludovico Vico

Esame dell'articolo 2 – A.C. 1454-A ed abbinate

Grazie Presidente. L'articolo 2 rappresenta in maniera plastica la battaglia e le battaglie che questo Parlamento in questa legislatura e in quelle precedenti continua a svolgere in direzione di tre questioni: il diritto alla tracciabilità, il diritto del consumatore a conoscere il bene che acquisisce e il diritto della difesa del made in Italy. Ebbene, l'articolo 2, insisto, certifica che questo Parlamento è costretto in perfetta solitudine europea a dover accedere al percorso del diritto del consumatore, del diritto della tracciabilità e della difesa del made in Italy con la procedura volontaria. Infatti, il vero ostacolo da almeno otto anni resta il Consiglio europeo, l'Unione europea, che non licenzia il made in. Questa rimane la questione. 
Il nostro Governo ha continuato a impegnarsi in questi ultimi mesi. Il Parlamento italiano alza di nuovo un vessillo in questa direzione. I percorsi che si raggiungono nel settore agroalimentare sono di grande valore. Nei prossimi giorni forse bisognerà contrastare l'idea dell'Unione europea di abolire la scadenza dell'olio. Anche questa rimane una grande battaglia che esige ancor più una sensibilizzazione tra gli Stati membri dell'Unione europea che non sono allo stato in una condizione di sostenere percorsi che il Parlamento italiano continua a portare avanti. 
Qui non si tratta solo del diritto del consumatore. Il ripiego sul percorso volontario è straordinario e ancora oggi questa legge vedrà il Parlamento convenire. Il problema è come affrontare i temi della contraffazione, i temi dell’italian sounding, i temi delle copie, i temi della sofisticazione, i temi della violazione della proprietà intellettuale, i temi dei brevetti e dei marchi che vengono violati. 
Signor Presidente, onorevoli colleghi, si tratta di affrontare seriamente – e in Europa non c’è questa grande disponibilità – il problema che i beni della manifattura e dell'agroalimentare percorrono ormai da tempo percorsi di commercializzazione illegale, percorsi che sono significativamente pericolosi e sentieri extraeuropei che vedono, per esempio – e concludo –, la più grande piattaforma di stoccaggio dell'ingresso di prodotti e di manufatti nella Turchia. Questo è un problema. È un problema che va affrontato e che si collega a questo provvedimento importante. Io continuo a dire che è ancora una bandiera in difesa dei consumatori e del made in Italy.