Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 27 Giugno, 2019
Nome: 
Susanna Cenni

A.C. 1549-A

Grazie, Presidente. Colleghi, poco meno di un anno fa, noi in quest'Aula abbiamo commemorato e ricordato la tragica morte di sedici lavoratori agricoli, in Puglia. Erano tutti giovani immigrati: sono morti in due incidenti diversi, avvenuti in tre giorni. Si spostavano dai ghetti in cui vivevano ai campi della raccolta e viceversa, e sono morti in quel tratto di strada. Ecco, loro raccoglievano pomodori ad un prezzo impressionante, lavoravano a giornata e quello che non sapevano è che, mentre avveniva questo, mentre loro faticavano sotto il sole cocente nei campi, quel pomodoro, in qualche modo, era già stato acquistato; era stato acquistato con un'asta a un prezzo incredibilmente basso, molto basso, troppo basso per riconoscere la dignità del loro lavoro.

E ancora, qualche mese fa abbiamo visto le strade sarde ricoperte dal latte ovino che è stato rovesciato dai produttori, disperati per una situazione di sovrapproduzione e di calo del prezzo. C'è stata una mobilitazione grande, diffusa, che ha riguardato tutte le forze politiche, tutti i soggetti in campo, anche tanti soggetti della grande distribuzione che, a un certo punto, hanno messo in campo la disponibilità ad alzare il prezzo di acquisto del pecorino romano. Eppure, anche in quell'occasione, c'è stato un soggetto che ha provato ad allestire un'asta a doppio ribasso per abbassare ancora quel prezzo su cui si stava intervenendo, anche con risorse pubbliche.

Potrei fare altri esempi: potrei parlare di ortaggi, di ravanelli raccolti a cottimo, di altre colture, ma il tema dei prezzi troppo bassi praticati al produttore nell'acquisto dei prodotti agroalimentari e le modalità con cui questo avviene e con cui il prezzo viene spesso imposto in via unilaterale è la ragione prima per cui noi ci siamo messi a lavorare per redigere la proposta di legge che oggi stiamo discutendo e che spero verrà approvata tra pochi minuti. Consentitemi di ricordarlo: noi, oggi, stiamo discutendo una norma che è stata calendarizzata in quota minoranza, su richiesta del Partito Democratico. La proposta è stata poi condivisa da tutti, ma almeno consentiteci di dirlo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Consentiteci di ricordare questa iniziativa, consentiteci di ricordare, come diceva prima l'onorevole Caon nel suo intervento, che abbiamo fatto buone cose, come i distretti del cibo: anche quelli sono stati un'iniziativa del Governo precedente e, perdonatemi, lo dico attraverso di lei, Presidente, al collega Caon: voi oggi dite, nella dichiarazione di voto, che non volete le aste, ma vi ricordo - forse avete sbagliato nell'iter di votazione – che voi non avete votato l'articolo che vieta le aste al doppio ribasso, a differenza di tutti gli altri gruppi parlamentari.

È comunque un'iniziativa parlamentare che ha visto davvero un buon lavoro in Commissione. Ringrazio la relatrice e ringrazio tutti i colleghi che hanno contribuito a migliorare il testo, a raccogliere anche temi, punti particolari che non avevamo individuato nella presentazione del primo testo, e credo sia stato un buon risultato quello che oggi proponiamo all'Aula. Già in molti hanno parlato, sia oggi che in occasione della discussione generale, del funzionamento delle aste al doppio ribasso: io non lo riprendo, però vi consiglio qualche lettura. Vi consiglio di recuperare alcuni importanti articoli, indagini giornalistiche che sono state svolte dalla rivista Internazionale, da Avvenire, da la Repubblica, da Il fatto alimentare; vi consiglio di leggere attentamente i rapporti sul caporalato della Fondazione Placido Rizzotto, dell'Osservatorio sulla contraffazione, di leggere il bel libro che Fabio Ciconte e Stefano Liberti hanno scritto: Il grande carrello; vi invito ad ascoltare i racconti delle organizzazioni sindacali agricole, le esperienze dei sindacalisti di strada, il lavoro svolto da Oxfam. C'è un universo che si sta occupando di questo tema importante.

Guardate, c'è tanto da imparare, per tutti noi, perché i numeri del non voto ci raccontano tante cose che dovremmo imparare ad ascoltare con più attenzione ed è da questo lavoro che siamo partiti. Cosa c'è dietro ad un prezzo troppo basso? È possibile che una confezione di passata di pomodoro costi poco più di 30 centesimi? La risposta è molto semplice: no. No perché, per arrivare a quel prezzo, la catena del valore viene sconvolta e il costo di quello sconvolgimento grava inevitabilmente sul produttore agricolo e sul lavoro, che sono i due elementi più fragili della filiera. Spesso i piccoli produttori cessano la loro attività perché non ce la fanno più; sul lavoro sappiamo come va a finire, e non si dica, alzando le spalle, “è il mercato, bellezza”, perché noi qui siamo in Parlamento ed abbiamo un dovere un pochino più consistente.

Nella filiera agroalimentare i soggetti non hanno tutti lo stesso potere contrattuale: il tema non nasce oggi e non riguarda solo il nostro Paese. Negli anni, sono stati fatti importanti tentativi: ricordo l'articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, che di fatto inizia ad occuparsi di pratiche sleali, o, ancora, penso alla relazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha svolto indagini sulle pratiche sleali che determinano il sottocosto e poi l'importante lavoro che è stato fatto da Maurizio Martina, quando era Ministro delle Politiche agricole, con il protocollo del giugno 2017 fra Mipaaf e la grande distribuzione organizzata.

Si è iniziato a lavorare nel merito e ad aggredire il tema; infine la recente direttiva sulle pratiche sleali n. 633 del 2019 pubblicata il 17 aprile del 2019, in materia di pratiche commerciali sleali, su cui abbiamo lavorato, anche approvando un parere unanime in Commissione. Quella direttiva, quella casistica fa un esplicito riferimento sia al tema delle aste che al sottocosto e io spero che presto ci sia un provvedimento di recepimento di quella direttiva.

Il nostro testo di legge è un testo agile e si è intrecciato, in questi mesi, con il lavoro importante che Paolo De Castro stava facendo in Europa, così come con l'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della legge sul caporalato, in fase di svolgimento nelle Commissioni lavoro e agricoltura della Camera. L'intento mi pare molto chiaro, noi vogliamo contribuire a riequilibrare la catena del valore della filiera agroalimentare che, oggi, vede uno squilibrio a vantaggio della grande distribuzione e dell'industria e vogliamo farlo, innescando alcuni meccanismi virtuosi che riconoscano buone pratiche ed esperienze e investendo sulle produzioni buone, sostenibili e giuste, completando quel lavoro importante che è stato avviato dalla legge sul caporalato, una legge, anche questo voglio ricordarlo, voluta fortemente dal Partito Democratico e dal Governo di centrosinistra (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

La norma ha al centro alcune priorità: il divieto di tenere aste elettroniche al doppio ribasso per l'acquisto e l'approvvigionamento di prodotti alimentari ed anche per la ristorazione collettiva, il contenimento della pratica sottocosto, che noi vogliamo semplicemente regolare, l'introduzione di maggiori elementi di trasparenza nella filiera e la valorizzazione delle filiere trasparenti che scelgono di investire sulla qualità, a partire dall'adesione alla rete del lavoro agricolo di qualità, prevista dalla legge n. 116 del 2014.

Ci sono state le audizioni, abbiamo ascoltato tutti i soggetti, io vorrei, però, su un punto soffermarmi, torno sulla questione del sottocosto; attenzione, non lasciamoci ingannare dall'idea che il sottocosto sia una pratica che aiuta chi ha redditi più bassi. Una corsa competitiva tutta al ribasso non può che finire strozzando i produttori e consegnando al consumatore prodotti di bassa qualità, perché avrai tagliato sulle retribuzioni, sui controlli, sulla qualità delle certificazioni e forse avrai coltivato in terre inquinate e, magari, sarai finito nelle mani della criminalità organizzata. Ed ancora voglio ricordare che tu puoi pagare anche poco il cibo con il sottocosto e con le aste, ma, poi, servono interventi pubblici e tu, cittadino, restituirai con gli interessi il tuo vantaggio dopo che avrei comprato un prodotto ad un prezzo così basso.

E, allora, concludo, colleghi, dicendo questo: noi sicuramente non risolviamo tutto con questi pochi articoli, il tema è molto vasto, riguarda i prezzi, riguarda la loro trasparenza, però, noi, oggi, diamo un messaggio importante e cioè diciamo che ci sono costi insopprimibili e questi costi sono la fatica degli agricoltori e la dignità del lavoro e che tutto questo contribuisce a dare valore al cibo, che è una cosa che abbiamo scelto di fare anche tutti insieme, anni fa, ospitando Expo con quel tema così delicato: nutrire il Paese, nutrire il mondo. E, allora, io penso che noi oggi stiamo dando un contributo importante, parziale, che dovrà sicuramente vedere altri passi in avanti con il recepimento della direttiva sulle pratiche sleali, ma stiamo cercando di dare un messaggio di grande civiltà al nostro Paese, di solidarietà e sostegno agli agricoltori e, io credo, di crescita della nostra convivenza civile. Per questo annuncio il convinto voto favorevole del Partito Democratico.