Discussione sulle linee generali – Relatrice
Data: 
Lunedì, 20 Marzo, 2017
Nome: 
Barbara Pollastrini

A.C. 1658-B

 

Signor Presidente, sottosegretari, colleghe, colleghi, so che i ringraziamenti si porgono in conclusione ma questa volta tengo a farlo all'inizio perché il traguardo che stiamo per superare è frutto del lavoro di tante e di tanti. 
  Il mio pensiero va alle agenzie umanitarie: donne e uomini che scelgono di stare vicino all'altra faccia di un mondo sempre più unico e globale. Loro vivono il carico di miserie, ingiurie al corpo, alla vita, ma insieme vedono anche un carico di speranze. Mi fa piacere citare le sigle di organizzazioni impegnate nei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che sollecitano da anni un provvedimento capace di riconoscere le tutele ai minori stranieri non accompagnati, dare regole e favorire trasparenza e legalità. 
  Mi riferisco a Actionaid Italia, Ai.Bi. Amici dei Bambini, Amnesty International sezione italiana, Caritas italiana, Centro Astalli. E ancora, il Consiglio italiano per i rifugiati, Cnca, Comitato italiano per l'Unicef, Comunità di Sant'Egidio, Emergency, Oxfam Italia, Terre des hommes Italia. 
  E un grazie particolare a Save the Children collettore di aggiornamenti e appelli perché un iter legislativo durato tre anni si completasse. 
  Aggiungo la riconoscenza a sindaci e amministratori, spesso di quei comuni più virtuosi e esposti, che hanno aiutato a costruire un testo equilibrato e utile. Indicazioni ci sono venute anche dai garanti per l'infanzia. Da operatori sociali, della giustizia e naturalmente dalle forze dell'ordine. 
  Soprattutto vorrei esprimere un'ammirazione per quelle famiglie che scelgono di allargare affetto, amore, accogliendo nelle loro case chi è stato meno fortunato. 
  Ho portato qui con me oggi la lettera di una coppia che chiede quando e come la loro accoglienza verrà vissuta, non solo dal Sindaco e dal Comune, ma dallo Stato, come un dono alla convivenza e alla civiltà. 
  Colleghe e colleghi, mi permetto ora di rinviare alla mia precedente relazione tenuta in quest'Aula il 24 novembre dell'anno passato, al dibattito e alle dichiarazioni di voto pronunciate dai gruppi in quell'occasione. Lo faccio anche perché – e sono certa che mi perdonerete una espressione poco adatta a uno stile parlamentare – il bello della cosa è che questa proposta l'abbiamo davvero scritta a più mani, con una larga trasversalità che va oltre i partiti e i gruppi che sostengono il Governo. 
  Abbiamo discusso e lavorato assieme: noi, il PD e i gruppi di maggioranza, con 5stelle, Sinistra italiana, MDP, ricercando, da parte mia, un contributo da tutto il Parlamento. E in questo senso un ringraziamento sincero voglio rivolgere agli Uffici della prima commissione che con la loro serietà testimoniano della professionalità che opera dentro questa nostra preziosa istituzione. 
  Presidente, siamo alla terza e mi auguro definitiva lettura della proposta di legge. Mi riferisco al testo Zampa e altre autorevoli firme, approvata in prima lettura alla Camera nella seduta del 26 ottobre 2016 e successivamente dal Senato nella seduta del 2 marzo 2017. Durante l'esame del provvedimento in Senato sono state introdotte modifiche di carattere prevalentemente tecnico. Modifiche relative, in particolare, alla copertura finanziaria di alcune disposizioni (articoli 7, 12, 16, 17 e 21), nonché volte a specificare maggiormente l'ambito di applicazione (articolo 11). 
  Più nel dettaglio, l'articolo 7 prevede che gli enti locali «possono promuovere» la sensibilizzazione e la formazione di affidatari per accogliere minori non accompagnati, in modo da favorire l'affidamento familiare in luogo del ricovero in una struttura di accoglienza. Ed è stata introdotta una clausola di invarianza finanziaria. L'articolo 11 estende alle Regioni a statuto speciale l'istituzione dell'elenco dei tutori volontari. L'articolo 12 specifica il riferimento alle risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi di asilo. Gli articoli 16 e 17 quantificano il tetto di spesa per l'attuazione del diritto al minore di essere informato dell'opportunità di nominare un legale di fiducia e per il programma di assistenza alle vittime di tratta. L'articolo 21 riquantifica la spesa nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2017, anche allo scopo di utilizzare l'accantonamento del Ministero della giustizia. 
  Come potete constatare il testo approvato alla Camera non ha subito alcuna modifica sostanziale. È rimasto qual era nella sua interezza. Ne conoscete il senso, la stesura e la finalità. Gli articoli 1, 2 e 3 dichiarano i diritti di pari trattamento rispetto ai minori di cittadinanza italiana o dell'Unione europea per tutti i minori stranieri non accompagnati da genitori o parenti, o altri adulti legalmente responsabili, in quanto soggetti di maggiore vulnerabilità. Con gli articoli 4 e 5 si interviene sulla prima accoglienza con una permanenza massima di 30 giorni in strutture destinate ai minori. 
  In questo ambito si svolgerà l'identificazione e il minore riceverà informazione sui propri diritti. Con gli articoli 6 e 8 si innovano le norme sulle indagini familiari e il rimpatrio assistito. Col 7 e l'11 si regolamentano gli istituti di tutela e affidamento. Con gli articoli 9, 10 e 13 si prevede l'istituzione del sistema informativo nazionale dei minori non accompagnati, il permesso di soggiorno per minore età e l'affidamento ai servizi sociali nel caso necessiti. Con l'articolo 12 si sancisce che tutti i minori non accompagnati possono accedere al Sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). Gli articoli dal 14 al 17 rafforzano alcuni dei diritti riconosciuti: assistenza sanitaria, misure scolastiche e formative. Con gli articoli 17 e 18 si normano specifiche categorie di minori non accompagnati come nel caso orribile della tratta. 
  Con l'articolo 20 si promuovono cooperazione internazionale, accordi bilaterali e programmi coi Paesi di origine e partenza. Infine con gli articoli 21 si prevede la copertura finanziaria e l'articolo 22 attribuisce al governo il compito di apportare le modifiche necessarie sia al Regolamento del Testo unico in materia di immigrazione sia al Regolamento del Comitato per minori stranieri. Presidente, sottosegretari, per noi queste settimane saranno simili a molte altre. Per altri, invece, col voto definitivo alla proposta, il calendario sarà ricordato come una tappa di vita, di pace. Quegli altri, quelle altre sono persone speciali. Parlo di migliaia di ragazzi, bambini, ora anche ragazzine, che fuggono da guerre, fame, violenze. Una parte di loro è senza famiglia. Alcuni perché quel mare di sogno e di dolore si è ingoiato chi avevano di più caro. Altri perché proprio la loro mamma li ha messi sul barcone per dare quella sopravvivenza negata nella propria terra. Altri ancora per aiutare economicamente famiglie disperate. Poi c’è chi potrebbe superare la miseria della fame e tenta una via perché sia riconosciuto un talento, la loro voglia di farcela. 
  Per quanto ci riguarda, tutto dipende dagli occhi con i quali scegliamo di guardare il cambiamento che ci attraversa. Se con le lenti che vedono in questo esodo giovane, giovanissimo, pericoli e potenziali malfattori. O se indossiamo semplicemente gli occhiali più giusti e allora a questa migrazione adolescente daremmo un titolo diverso. Forse la chiameremo «L'alba dell'umanità», come l'ha definita Eraldo Affinati. Una umanità densa e complicata come è tutta l'umanità. 
  Lo siamo stati anche noi quando arrivavamo oltreoceano con le valigie, le donne col foulard in testa. 
  Questa pagina di storia è persino più dolorosa, più difficile, più segnata. Magari lo è – perché anche questo avviene – perché scortata da stupri e inferni tanto difficili da raccontare che spesso inducono quelle giovani vittime al silenzio, per la paura, per la vergogna. Arrivano a seconda dei mesi da Egitto, Afghanistan, Siria, Nigeria, Eritrea, Somalia e altre terre ancora. Solo nel 2016 il numero degli adolescenti in fuga, giunti sulle nostre coste, è raddoppiato rispetto all'anno precedente. 
  I dati del Ministero quantificano in circa 26.000 i minori stranieri non accompagnati. Il 14,2 per cento dei migranti sbarcati. Di loro – e il dato dovrebbe farci sobbalzare – durante questi anni oltre 6000 risultano irreperibili. Scomparsi nel nulla. E dietro quel nulla agiscono strutture criminali, mafie: sfruttamenti, schiavitù sessuali, persino vendite di organi. Ma insieme a questo vi sono tante storie di salvezza, integrazione, serenità, riuscita. 
  E allora il mio ultimo grazie è a quei media – televisioni e non solo – che hanno saputo tenere accesi i riflettori. Siano i bambini siriani uccisi o trasformati in militari a tredici anni, siano quelli con le mani blu per le tinture assorbite in una giornata di lavoro velenosa e lunghissima, siano le spose bambine o le nigeriane schiave. 
  Ecco, Presidente, gentili sottosegretari, vogliamo questa legge in coerenza con i principi della Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo, della Convenzione sui diritti dell'infanzia e della Carta Europea dei diritti della persona. 
  E per onorare il valore della persona e della dignità umana: cioè i cardini della nostra Costituzione. 
  Nella stesura della norma l'ambizione è stata tentare un equilibrio nella sfera dei diritti. In primo luogo i diritti umani e civili dei minori, ma – ecco il punto da non trascurare – il diritto alla sicurezza delle città, e quello alla trasparenza e legalità. Perché non ci sfugge il bisogno di sicurezza in questo passaggio inquieto dell'universo globale. C’è chi descrive la nostra come l'epoca delle retro utopie. 
  Di una democrazia che sta perdendo di senso perché ha smarrito il suo senso: quello di ridurre le diseguaglianze, le povertà e allargare diritti, opportunità, il contrasto alle discriminazioni. Sarà anche perché sono una donna ma preferisco stare dalla parte della speranza e lavorare perché nel conflitto tra passioni tristi e passioni positive, prevalgano le seconde. Sollecitare un contrasto tra poveri produce danno. Dare di più in regole, prevenzione, cittadinanza, produce doveri e sicurezza. 
  Accogliere e accompagnare questi ragazzi non porta via il pane agli altri ! 
  Ecco perché una legge. Poi lo so, una legge non è mai tutto. Cultura e società fanno la differenza. E decisivi sono i governi, le istituzioni. Un programma di cooperazione, corridoi umanitari per donne e bambini. Quei viaggi della disperazione e della speranza dicono della fragilità di una terra così contrastata nei suoi colori. Descrivono la brillantezza dei progressi, delle tecnologie e lo stridore delle diseguaglianze, del terrorismo, delle guerre. Quelle traversate, parlano di enormi coraggi e grandi paure racchiusi in corpi giovani. L'Italia, la Grecia non possono, non devono essere lasciate sole. Ma l'Italia, la Grecia, incrocio di civiltà e mescolanza, hanno l'autorevolezza della storia per ricordare all'Europa che dai muri nascono muri, dagli egoismi, le tragedie. 
  Mercoledì il Presidente Mattarella sarà in quest'Aula per le celebrazioni dei sessant'anni dei Trattati europei. Egli stesso in più occasioni ci ha invitato ad agire per i diritti degli adolescenti. Papa Francesco ha richiamato le coscienze a non rimuovere lo strazio di bambini e di una gioventù che soffre ingiustizie e soprusi. E allora, pensando alla coscienza di tanti credenti e non credenti, anche con questa umile proposta di legge, noi vorremmo mettere un piccolo tassello nel libro infinito della dignità umana. 
  Vi ringrazio.