Grazie, Presidente. La legge, che oggi viene all'approvazione, rappresenta, secondo noi, un pezzo rilevante della politica di tutela e valorizzazione dei beni culturali; porta due firme importanti, quelle di Andrea Orlando e Dario Franceschini, importanti non solo in quanto personalità politiche, ma perché questi due deputati democratici sono stati, fino a qualche mese fa, Ministri, rispettivamente, della giustizia e dei beni culturali dei Governi guidati da Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.
Questa legge con le stesse firme venne già approvata da quest'Aula nella scorsa legislatura, ma poi, lo scioglimento delle Camere non consentì di giungere all'approvazione definitiva. Ecco, per questo il PD, sempre con queste personalità, ha ripresentato la legge a inizio legislatura e il nostro capogruppo Delrio ha chiesto, in Ufficio di Presidenza, la calendarizzazione, come si dice, in quota opposizione. Non è un fatto tecnico, non era una richiesta formale, perché per noi parlare di queste cose, giungere all'approvazione di un provvedimento come questo, rappresenta un modo concreto, non parolaio, di difendere una delle identità più rilevanti del nostro Paese. Tra poco ci sarà il voto finale, noi auspichiamo, naturalmente, che il provvedimento venga approvato. È un risultato importante, perché questa legge anticipa e contiene pienamente - contrariamente a quanto, con parole in libertà, abbiamo ascoltato sia in Commissione che in Aula, contrariamente a quanto è stato detto - quanto previsto dalla Convenzione del Consiglio d'Europa, lo ripeto, d'Europa, Presidente, credo che si possa dire ad alta voce questa parola, sulle infrazioni in materia di beni culturali, nota come Convenzione di Nicosia, firmata anche dall'Italia.
Per noi, per il Partito Democratico, per i Governi che negli ultimi anni hanno guidato il Paese, la tutela e la valorizzazione dei beni artistici, dei beni culturali e di questo patrimonio non significano solo rispetto di un principio cardine della Costituzione, significano rispetto e tutela della storia e dell'identità che fanno del nostro Paese un unicum al mondo; significano rispettare e consolidare il futuro della cultura, dell'arte italiana e della bellezza di questo Paese. Vogliono anche dire, e non è questo, secondo noi, un concetto secondario, investire in una memoria, ma in una memoria che rappresenta non un elemento statico o contemplativo, ma anche un formidabile volano di sviluppo e di crescita; lo ripeto, di crescita e anche di sostegno ad attività fondamentali per il nostro Paese, penso al turismo e a tutte le attività ad esso collegate.
Del resto, sono stati questi, se ci pensiamo bene, gli obiettivi e i risultati concreti dell'azione di governo di questi anni e ci auguriamo davvero che questi sforzi e questi risultati raggiunti non vengano vanificati. Questa legge Orlando-Franceschini imposta la tutela del patrimonio culturale e artistico su un versante particolare che è quello di un impianto normativo di sistema che offra misure, risposte organiche di prevenzione e di contrasto penale e sanzionatorio a fronte di una crescita costante dei reati, degli illeciti che interessano il nostro patrimonio e anche a fronte, come ha ricordato nel dibattito il nostro capogruppo alla Giustizia, Alfredo Bazoli, di un contesto nazionale e internazionale che vede l'aumento della presenza delle organizzazioni criminali e mafiose in questo campo e, in certi casi, anche delle organizzazioni terroristiche.
Garantire, come prevede appunto la Convenzione di Nicosia, che a breve sarà ratificata, anche un apparato legislativo e normativo di misure e sanzioni efficaci e organiche che superi la frammentazione delle norme esistenti rappresenta, quindi, un contributo rilevante per il rispetto sostanziale, anche con questo strumento, oltre che con le politiche naturalmente per i beni culturali dell'articolo 9 della Costituzione.
Il lavoro di Commissione e d'Aula ha introdotto alcuni ritocchi, soprattutto legati a una diversa modulazione delle sanzioni, in un quadro sostanzialmente intatto del provvedimento. Ne esce, perciò, un rafforzamento di misure più incisive contro il furto dei beni culturali, oggi non previsto da una specifica fattispecie. Sono contenute misure più efficaci contro l'appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio e la detenzione illecita dei beni culturali e, infine, per i reati di contraffazione e traffico illecito delle opere d'arte.
Insomma, in conclusione, noi vogliamo sottolineare come il provvedimento sia ispirato anche ai principi del ravvedimento operoso della giustizia riparativa, che sono ormai momenti essenziali di moderni sistemi penali, che puntano, anche in questo ambito, alla tutela soprattutto del bene che si intende proteggere e non soltanto alla sola punizione del colpevole.
Questa legge, insomma, rappresenta per noi il segno di un impegno coerente per gli interessi del Paese, un impegno coerente che noi cerchiamo di praticare, sia quando siamo al Governo, sia quando ci troviamo pro tempore all'opposizione. Difendere e valorizzare i beni culturali e le opere d'arte, il patrimonio di questo Paese, significa difendere, oltre che la memoria, il futuro delle giovani generazioni e dell'Italia. È per questi sostanziali motivi che io confermo il voto favorevole del Partito Democratico.