Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Claudio Mancini

A.C. 1004

Grazie, Presidente, colleghe e colleghi, come sarà ormai chiaro all'Aula, l'aggressione al Partito Democratico non ci intimidisce e non ci impedisce di intervenire ma anzi ci sollecita (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Personalmente sono rimasto più colpito, a differenza di altri colleghi, dalla dichiarazione di voto della Lega - mi pare del collega Formentini - che ha avuto l'ardire di utilizzare le parole di Papa Francesco in conclusione del proprio intervento a supporto della politica dei migranti sostenuta dalla Lega. Penso che a tutto c'è un limite e che il livello di razzismo e di xenofobia che la conduzione politica della Lega sta dando al Governo e sta introducendo nel Paese non giustifichi in alcun modo di arrivare all'irrisione degli argomenti degli altri e sinceramente, avendo letto tutti noi qua Famiglia Cristiana nelle scorse settimane e tante prese di posizione che vengono dal mondo cattolico, ho trovato la citazione del Papa in bocca al collega Formentini assolutamente fuori luogo e strumentale. Infatti è chiaro a tutti quello che sta avvenendo: c'è una forza politica che, con appena il 17 per cento, in virtù della propria forza coalizionale, del fatto che quel 17 per cento è stato fondamentale per dar vita alla legislatura e avviare un Governo, fa pesare la propria posizione minoritaria sul Governo e sul Paese, imponendo un'agenda che l'Italia non aveva: quando noi abbiamo detto che non ci convince il contesto del provvedimento, ci siamo riferiti a questo. Ci siamo riferiti al fatto che il primo provvedimento che arriva in Parlamento che fa in qualche modo riferimento al nuovo corso politico della legislatura e del Governo sulla politica estera abbia un connotato talmente forte che oggi abbiamo assistito in Aula alla rincorsa dei Fratelli d'Italia, di un gruppo che si colloca in parte in maggioranza e in parte all'opposizione a seconda delle situazioni, che oggi ha rivendicato in qualche modo il proprio voto a favore del provvedimento, mettendo anche un ulteriore segno politico alle scelte del Governo. Diversi colleghi hanno chiarito come il blocco navale invocato da Fratelli d'Italia di fatto sia già negli orientamenti del Governo. Quindi siamo di fronte a un Governo e a una maggioranza che giocano con il fuoco. Lo abbiamo detto come Partito Democratico nelle scorse settimane - lo ha detto il segretario Martina e lo ha detto il senatore Renzi proprio ieri - non giocate con il fuoco, non rompete sulla coesione sociale, non pensate che istigare al razzismo, essere accondiscendenti verso episodi di violenza politica non abbia poi effetti. Questo è il contesto all'interno del quale arriva il provvedimento: allora di fronte a questo, io personalmente sono contento che ci sia stata chiusura da parte della maggioranza e del Governo ai nostri emendamenti e alle nostre ragioni perché vivo il fatto di non partecipare al voto come una liberazione, come un fatto politico positivo per me come deputato e per il nostro partito, perché così si chiariscono i ruoli, si chiariscono le responsabilità, si chiarisce che qua c'è un'opposizione democratica che non è parte della scelta di portare l'Italia sulla posizione xenofoba e che tale responsabilità è di chi se l'assume, dando vita al Governo, sostenendolo direttamente o indirettamente come fanno i Fratelli d'Italia. Allora, noi non parteciperemo al voto e da oggi saremo più liberi, anche più liberi di essere meno schiacciati - lo dico ai colleghi di maggioranza, che provano a collocarci sempre nella passata legislatura - sulle responsabilità della passata legislatura e pronti, come opposizione democratica, a inchiodarvi alle vostre responsabilità in questa legislatura. Noi facciamo, quindi, la nostra parte come opposizione. E voglio dire alla collega De Carlo, che ha fatto la dichiarazione di voto per i 5 Stelle, che con il suo intervento abbiamo a assistito a un classico episodio di vecchia politica: di fronte alle divisioni interne, si trova il nemico esterno, lo si aggredisce e si cerca di compattare i propri.