Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Alfredo Bazoli

A.C. 1004

Grazie, Presidente. Anche io sono rimasto abbastanza colpito dalla distanza tra l'importanza del tema che è stata evocata e descritta, credo, correttamente dalla presidente della Commissione e alcuni atteggiamenti che abbiamo vissuto, oggi, in quest'Aula, che credo male si attaglino a questa importanza del tema che abbiamo trattato.

Alcuni toni, alcuni atteggiamenti vagamente canzonatori nei confronti del Partito Democratico, quasi che questo fosse una specie di set televisivo, dove si celebra un talkshow e non, invece, la sede più alta della democrazia dove occorrerebbe grande capacità e voglia di confrontarsi, con un pizzico anche di umiltà, e lo voglio dire, in particolare, ai miei colleghi neoeletti e più giovani. Un pizzico di umiltà, meno arroganza, quando ci si confronta su temi così importanti e così delicati. Perché, come diceva un mio grande concittadino che prima di me è stato in quest'Aula con ruoli molto più importanti, Mino Martinazzoli, la maggioranza ha ragione di governare, ma non ha tutte le ragioni; e questo è un ammonimento ad avere un po' di umiltà anche quando ci si confronta, soprattutto quando si parla di argomenti così importanti, così delicati e così sentiti dall'opinione pubblica.

Io, in realtà, ho sentito tante contraddizioni, oggi; non da parte del Partito Democratico, ma da parte della maggioranza di Governo. Io ho sentito parlare di continuità con le politiche sulla Libia da parte dell'attuale Governo con il Governo precedente, e lo ha detto in maniera abbastanza chiara, netta e anche con parole secondo me equilibrate e serie il sottosegretario Molteni e poi ho sentito, invece, la rivendicazione molto forte, molto agitata della discontinuità che, invece, è stata celebrata nelle dichiarazioni di voto, in particolare, del MoVimento 5 Stelle, ma anche in altre dichiarazioni che sono venute da quella parte politica.

E questo mi pare che apra una grande contraddizione che è peraltro quella che io registro in maniera abbastanza evidente se vado a verificare le politiche di questo Governo, di questa maggioranza sul tema più lato, più generale della immigrazione, non in particolare su quello che riguarda questo decreto.

Perché se si parla di contraddizioni, se si vuole andare a mettere il dito nelle incongruenze dei movimenti politici, della maggioranza e dell'opposizione, allora ricordiamo un po' quali sono le contraddizioni che, invece, riguardano, in particolare, la maggioranza. Intanto, è già stato ricordato, ma credo che meriti sottolinearlo, in quest'Aula si invoca a gran voce, e si dice che si agirà in questa direzione, il superamento del Regolamento di Dublino, del famoso Regolamento di Dublino che impone ai Paesi di primo approdo di gestire tutta la fase di verifica delle condizioni di tutela internazionale o meno dei migranti che arrivano. Ebbene, qualcuno lo ha già detto, ma è bene risottolinearlo, quando si parla di contraddizioni, qui si invoca il cambiamento del Regolamento di Dublino e, poi, in Europa, quando si affronta lo stesso argomento, si vota, invece, insieme ai Paesi che chiedono di non rinegoziare il Regolamento di Dublino. È o non è, questa, una enorme contraddizione nelle politiche di questa maggioranza e di questo Governo?

Poi, si chiede a gran voce la solidarietà agli altri Paesi europei, quando si tratta di gestire i flussi di coloro che sono arrivati in Europa, dei disperati che arrivano sui barconi, che arrivano e chiedono, appunto, di essere verificati nella loro condizione di richiedenti asilo, e si chiede solidarietà ai Paesi europei e anche questo è un principio sul quale noi abbiamo sempre detto che siamo assolutamente d'accordo e siamo assolutamente in linea con la necessità che ci sia una politica europea di accoglienza che si faccia carico anche della gestione di questi flussi, a prescindere, appunto, dall'approdo. Si chiede, quindi, grande solidarietà e, poi, ci si allea in Europa, con i Paesi che, esattamente contro la solidarietà europea, fanno un vanto della loro politica, cioè ci si allea con i Paesi del cosiddetto gruppo di Visegrad che sono quelli che si oppongono a qualunque solidarietà nella gestione delle quote. È o non è, questa, una enorme contraddizione nelle politiche di questa maggioranza e di questo Governo?

Ancora, si dice: aiutiamoli a casa loro; anche questo è un principio che nelle sue caratteristiche generali è difficilmente opinabile, tutti siamo d'accordo sul fatto che per evitare, per bloccare i grandi flussi migratori dei quali dobbiamo farci carico occorra, in particolare, agire sulle politiche di aiuto allo sviluppo. Ma, allora, perché, quando è stata al Governo, la Lega, in particolare, ha sempre ridotto gli aiuti allo sviluppo nelle politiche di bilancio? I numeri lo testimoniano, la Lega ha sempre ridotto, contribuito a ridurre i fondi dedicati allo sviluppo al terzo mondo. Anche questa, permettete, è una enorme contraddizione che ci lascia molte perplessità.

E, poi, si dice che un grande obiettivo di questo Governo, lo ha detto il sottosegretario Molteni e lo hanno detto anche nelle dichiarazioni di voto gli esponenti dei 5 Stelle, un grande impegno sarà quello di tutelare e di rispettare i diritti umani dei disperati che arrivano sulle nostre coste e, però, si parla di quei disperati come di persone che vengono in crociera, che fanno la pacchia, si rifiuta l'accettazione di emendamenti che sono presentati in questo decreto nei quali, né più né meno, si chiede esattamente che quando si parla di aiuti alla Libia, ci siano aiuti che aiutino esattamente i libici, anche, a essere adeguatamente preparati in materia di primo soccorso e di tutela dei diritti umani secondo standard europei. Allora, queste sono contraddizioni insanabili nella politica di questo Governo che dice di voler tutelare i diritti umani, ma nei comportamenti, nei fatti, contraddice apertamente questi suoi impegni e fa la guerra agli enti che per loro costituzione si occupano esattamente di questi obiettivi, cioè fa la lotta alle ONG, che sono diventate il capro espiatorio di tutto quello che non funziona nelle politiche migratorie.

Fa una lotta al Terzo settore, quindi a tutte le cooperative, e anch'esse diventano il capro espiatorio di tutto quello che non va in questo settore. Non aiuta i comuni a gestire adeguatamente gli unici strumenti che oggi funzionano per la prima accoglienza, che sono gli SPRAR, e quindi fa anche la guerra ai comuni che vogliono invece utilizzare questi procedimenti, che sono gli unici che oggi riescono a consentire una distribuzione capillare dei migranti senza turbare il sonno degli italiani, anzi aiutando i migranti a inserirsi adeguatamente. Insomma, credo che occorra, se si vuole, da parte del Partito Democratico, da parte delle opposizioni maggiore collaborazione e anche una condivisione di un percorso di continuità, che ci sia un atteggiamento nonché parole e comportamenti molto diversi da quelli che oggi sono stati mostrati in quest'Aula e da quelli che sono anche testimoniati dalle politiche del Governo in queste ultime settimane.