Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 6 Agosto, 2018
Nome: 
Elena Carnevali

A.C. 1004

Grazie, Presidente. Il lavoro che abbiamo voluto fare e al quale abbiamo voluto contribuire con la presentazione degli emendamenti era finalizzato in particolare a rafforzare e soprattutto migliorare il testo del decreto-legge che ci è stato sottoposto da parte del Governo in realtà nella totale non solo assenza ma io penso anche insensibilità di quanto sta avvenendo nel quadro internazionale. In particolare la richiesta dell'introduzione della sottoscrizione della Convenzione e più in particolare dello Statuto dei rifugiati, la proposta riguardante il ruolo che avrebbe, che dovrebbe avere e che vorremmo che continuassero ad avere l'OIM e l'UNHCR sono state difatti respinte al mittente: una proposta che sarebbe stata sicuramente migliorativa rispetto a quella che il Governo ci ha presentato. Purtroppo questo non si ferma solo lì, perché la cessione si colloca dentro uno scenario mediterraneo e migratorio ma anche dentro uno scenario di quanto attualmente il Ministro Salvini non solo non si sforza di fare ma soprattutto nella relazione sia con l'Unione europea sia rispetto alle politiche che sono state attuate fino adesso. Dunque il provvedimento si colloca dopo quello che abbiamo attraversato e abbiamo passato negli anni dei Governi precedenti, dopo la missione Triton, la missione Frontex, la missione Sophia, in un quadro di relazioni internazionali anche a livello europeo mantenendo peraltro un ruolo di regia all'Italia. Avete sentito anche quanto è avvenuto, nei giorni scorsi, in particolare faccio riferimento al salvataggio di Josephine e devo dire al quello sciacallaggio che è avvenuto sul quale, devo dire, forse non abbiamo neanche alzato troppo la voce, neanche il Ministro dell'interno che aveva promesso di fatto che avrebbe aperto una sorta di inchiesta sul fatto ma non abbiamo saputo più niente, su quella fakenews che devo dire era rivoltante non solo nei confronti di quella donna ma di tutte le persone che sono morte nella tragedia.

Se questa cessione si colloca all'interno di tale scenario, devo dire che non vediamo politiche che migliorano dal punto di vista soprattutto di uno sguardo interno. La domanda che dovremmo porci è se l'Italia è un Paese più debole o un Paese più forte per cercare di fare in modo che il tema della migrazione non sia un problema esclusivamente dei Paesi che stanno sul Mediterraneo. L'Italia a nostro giudizio è un Paese più debole e qui sta l'ipocrisia anche del dibattito e in particolare anche faccio riferimento alle affermazioni della collega De Carlo, a cui peraltro voglio ricordare che il contributo che il MoVimento 5 Stelle ha dato nella passata legislatura cercando di perseguire dei comuni intenti a cui di fatto la Lega non corrisponde con questo mandato di Governo.

Quindi non c'è alcun cambiamento per quel che riguarda le politiche d'asilo; non c'è alcun cambiamento rispetto alla possibilità di avere un Trattato di Dublino che sia a tutela delle persone, in particolare che si trovano nella condizione di poter richiedere il permesso e il riconoscimento come rifugiato o asilante. Abbiamo lavorato insieme con i pareri positivi: ricordo anche l'allora collega Rondini della Lega, che purtroppo non siede più qui nei banchi. Spero che in qualche modo quel contributo non venga totalmente disconosciuto dalla nuova ventata della nuova Lega, perché anche in quella circostanza sempre all'interno della Commissione d'inchiesta abbiamo voluto insieme che ci fosse un rinnovo delle competenze all'interno ad esempio delle commissioni territoriali che di certo non avete fatto voi ma è dovuto a un bando di chi vi ha preceduto se finalmente in quelle Commissioni c'è anche personale che è un po' più attrezzato rispetto alle competenze che servono per affrontare questi temi. Ma non solo: forse è merito anche in questo caso di qualcosa che adesso viene assolutamente disconosciuto in particolare dal MoVimento 5 Stelle e me ne dispiaccio perché devo dire che sia il contributo dato dalla collega Lorefice e dalla collega Brescia in quella Commissione d'inchiesta era un contributo di merito che non ha visto distanze con il Partito Democratico, salvo poi venire qui perché bisogna fare una dichiarazione di voto non solo a disconoscere quello che è stato fatto insieme ma soprattutto a sputare veleno su quanto è stato fatto precedentemente. La cosa che più dispiace è il fatto di voler fare in modo che non si ragioni più in termini emergenziali, cosa che saremo costretti ancora a fare perché - qui mi rivolgo in particolare, tramite il Presidente, al sottosegretario Molteni, persona che stimo - devo dire che da questo punto di vista siete a fare tesoro degli interessi degli enti locali in questo caso come in altri. Infatti soprattutto continuo a battere il chiodo sul punto per due ragioni, anche tre: la prima perché non avete dato risposta agli enti locali; non avete dato risposta sui motivi per i quali non li avete ancora finanziati. Avete 400 milioni su quel capitolo, quindi non è un problema di risorse e se anche non ci fossero le risorse, cosa che peraltro non dimostrate, a proposito di trasparenza, benché sia il problema che peraltro adducete, se anche fosse, voi sapete che per come è attualmente previsto quel decreto del Presidente del Consiglio basta fare una graduatoria e si finanziano con gradualità, se vogliamo veramente che nel Paese non esistano più centri di accoglienza straordinari su cui avete fatto battaglie. Siete andati in tutte le trasmissioni e lo dico da bergamasca e vedo qui tanti consiglieri miei colleghi - potrei farvi nomi e cognomi ma ve li risparmio - che hanno alimentato in particolare quella battaglia. Adesso che questi sindaci vi chiedono di poter aderire, di ampliare il numero dei posti, di avere più posti per l'accoglienza dei minorenni: su quello non state facendo assolutamente niente. Ma voi dovete dire di che cosa fate di quei 400 milioni e questo è un dovere: non è un'opzione che un sottosegretario o un Ministro può compiere nei confronti del Parlamento e non è solo un dovere che avete nei confronti degli enti locali.

Ma non solo, devo dire che abbiamo messo in campo soprattutto politiche che cerchino anche di tutelare i più fragili. Lei si è particolarmente agitato oppure non ha condiviso, come è legittimo, sottosegretario Molteni, quando ho fatto riferimento a quella circolare del Ministro Salvini che invita sempre le commissioni territoriali ad essere meno generose dal punto di vista della disponibilità a riconoscere i permessi umanitari sussidiari e il riconoscimento d'asilo che ovviamente è un atto dovuto.

Ma la cosa che più ci scandalizza - devo dirle - non è che il Ministro di turno può venire a sollecitare o meno le competenze che sono esclusive della Commissione e soprattutto la cosa che ci scandalizza è che di quei permessi sussidiari, di quei permessi umanitari sono molte le persone che possono essere donne che hanno subito violenza, minori magari accompagnati dai genitori, persone in condizioni di fragilità, gente che magari ha avuto anche la possibilità di avere un percorso all'interno del nostro Paese, un percorso anche di inserimento lavorativo, perché anche qua, ce lo si dimentica, il diritto d'asilo riconosce dopo trenta giorni che si possa lavorare in questo Paese. E siccome diciamo che è molto meglio che contribuiscano a questo Paese piuttosto che magari semplicemente fare accoglienza, cosa che per noi è un obbligo e un dovuto, anche da questo punto di vista avete fatto un passo indietro. Insomma, testo e contesto. Il contesto è totalmente cambiato rispetto a quello che abbiamo fatto e abbiamo realizzato. Non abbiamo risolto tutto, ne ha la piena consapevolezza e con onestà intellettuale il Ministro Minniti ha ricordato in quale contesto ha fatto gli accordi con la Libia e quali sono state le politiche messe in campo nel mandato dei Governi precedenti.

Ma la cosa che non possiamo accettare è che si pensi di poter espungere quello che noi stiamo votando con questo decreto con le azioni che tutti i giorni, in realtà, con una logica soprattutto - guardate, non è solo propaganda - di tensione, che è la volontà vera che voi volete mantenere in questo Paese, perché così garantisce la vostra esistenza.