Dichiarazione di voto
Data: 
Lunedì, 31 Luglio, 2023
Nome: 
Simona Bonafè

A.C. 1239-A

Grazie, Presidente. Come hanno già detto altri colleghi, anch'io voglio partire da qui, perché è la seconda volta, nel giro di qualche settimana, che ci troviamo davanti un decreto che in teoria dovrebbe occuparsi della pubblica amministrazione, e sottolineo in teoria, perché poi in pratica questo non è successo. Altro che applicazione dell'articolo 97 della Costituzione. Non è successo con il primo decreto e devo dire che non è successo nemmeno con questo secondo provvedimento, in cui vi siete occupati davvero di tutto, e lo diciamo avendo letto il contenuto del provvedimento.

Per noi del Partito Democratico - capisco che possa suonare strano - la pubblica amministrazione è un settore strategico per il futuro del Paese. Nella pubblica amministrazione ci sono più di 3 milioni di lavoratori e di lavoratrici da cui passa ogni giorno l'erogazione di servizi per la qualità della vita di cittadini e imprese. Stiamo parlando di scuole, di municipi, di ospedali, di tribunali, di musei.

Stiamo parlando dei Vigili del fuoco che, in questi giorni in cui incendi e alluvioni hanno messo a dura prova il nostro Paese, sono impegnati H24 con spirito di abnegazione e a cui va il nostro ringraziamento, come già abbiamo fatto prima con la presentazione dell'ordine del giorno. Ma oggi è innegabile che dalla pubblica amministrazione non passa solo l'erogazione dei servizi, ma passa anche la messa a terra di quello straordinario piano di investimenti che si chiama Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quindi, in sostanza, dalla pubblica amministrazione oggi passa anche un pezzo dello sviluppo del nostro Paese.

E la voglio dire così, o meglio, la dico con le parole della Presidente Meloni: siccome noi a sinistra siamo ideologici, ma voi a destra siete quelli bravi, che si occupano della realtà, bene, mi domando come mai in questo decreto non vi sia un grande piano di rilancio della pubblica amministrazione, con misure concrete per trasformare il settore pubblico in un vero e proprio motore dello sviluppo, con forti investimenti sulla valorizzazione delle risorse umane e sulla digitalizzazione. La risposta è semplice, Presidente: non è con i decreti omnibus che si fanno le riforme giuste per questo Paese, ma con provvedimenti ad hoc che raramente abbiamo visto in quest'Aula.

Qui, voglio richiamare l'attenzione di tutti sulle parole di un importante Ministro di questo Governo, il Ministro Crosetto, che qualche giorno fa ha ritenuto opportuno far sapere che è irritato dalla lentezza dei lavori del Parlamento. In pratica, cari colleghi, lo dico a tutti, per il Ministro Crosetto, il Parlamento si comporta come una sorta di freno alla splendida e rapida azione dell'Esecutivo. Se non parlassimo di cose serie, ci sarebbe davvero da sorridere, e non sto parlando come esponente dell'opposizione, non sto esprimendo valutazioni sull'operato dell'Esecutivo, ma spero di parlare a nome di tutti, chiedendo al Ministro Crosetto, non solo, maggior rispetto per l'istituzione, ma maggior rispetto per la verità, perché, come ha avuto modo di osservare recentemente lo stesso Presidente della Camera, è il Governo che inonda il Parlamento di decreti-legge omnibus, che poi accompagna con emendamenti che compaiono all'ultimo minuto, spesso non conformi al testo e il più delle volte che introducono pasticciate norme ordinamentali! Allora, forse, sarebbe opportuno che il Ministro Crosetto trovasse qualche minuto della sua agenda per riascoltare le parole del Presidente Fontana, prima di rilasciare la prossima intervista.

Ma torniamo a noi. Non solo non avete affrontato le grandi sfide che il settore ha davanti per i prossimi anni, ma il problema è che, con questo decreto, non vi siete nemmeno occupati di dare le risposte di cui la pubblica amministrazione ha bisogno, oggi, ha bisogno adesso, per funzionare. Del resto è difficile pensare di mettere in campo una visione di lungo periodo, quando avete inserito in questo decreto norme che modificano norme che avevate già inserito nel cosiddetto decreto PA 1 e che sono rimaste in vigore per nemmeno 60 giorni. Ecco, la vostra è la visione delle 24 ore e trovo difficile, con questa visione, traghettare verso il futuro un Paese importante come il nostro.

La verità, cari colleghi, è che per voi la pubblica amministrazione è solo un inutile fardello, su cui non vale la pena evidentemente scommettere, ma oggi la pubblica amministrazione è sotto organico in molti comparti, con contratti il più delle volte precari e con stipendi non in linea con l'inflazione. Avete previsto un piano di assunzioni spot che è totalmente inadeguato, anche solo per colmare il gap dei pensionamenti, figuriamoci per far fronte alla sfida epocale dell'attuazione del PNRR da qui al 2026. Avete messo una toppa qua e là, quando servirebbe il coraggio di investire su un piano straordinario di assunzioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), come pure vi abbiamo chiesto con gran parte dei nostri emendamenti, che avete sonoramente bocciato!

Avete previsto - e questo insomma mi stupisce un po', ne andate fieri - 30 unità aggiuntive al Ministero dell'Interno per gli eventi alluvionali, quando ce ne vorrebbero almeno il triplo, ma poi tagliate le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il dissesto idrogeologico e la manutenzione del territorio di fronte a fenomeni meteorologici estremi sempre più frequenti. Ma su questo state certi che non vi permetteremo di sprecare le risorse importanti per la transizione ecologica, a cui avete già dimostrato di essere pregiudizialmente ostili!

Niente, poi, è stato fatto contro i precari storici della PA, di cui gran parte nella sanità e nella giustizia, ma la cosa più grave è che continuate a prendere impegni a parole che, poi, non mantenete nei fatti, un esempio: solo due settimane fa, il Sottosegretario Delmastro Delle Vedove aveva dichiarato, nella risposta ad un question time in Commissione giustizia, che il Governo era - finalmente, aggiungo io - disponibile alla stabilizzazione di una parte dei dipendenti dell'ufficio del processo, che sono quelle persone che lavorano ogni giorno a supporto dei magistrati, per velocizzare le sentenze, ma poi noi abbiamo presentato un emendamento su questo tema, anche forti delle parole espresse dal Sottosegretario Delmastro Delle Vedove, e l'emendamento ha avuto il parere contrario del Governo e, infatti, è stato bocciato. Allora, con una mano spargete illusioni e con l'altra condannate questi ragazzi e queste ragazze a una vita precaria(Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Per noi, una vita precaria non è una vita giusta.

Ancora, niente avete fatto per il rinnovo dei contratti per il triennio 2022-2024. Avete, però, avuto, e questo francamente vi va anche riconosciuto, quantomeno, l'onestà di scriverlo già in legge di bilancio che non ci avreste messo un euro per la spesa del personale della PA, più o meno lo stesso trattamento che avete riservato agli stipendi del resto degli italiani, dove avete venduto un timido taglio del cuneo fiscale come la panacea di tutti i mali, ma poi gli italiani, alla fine del mese, fanno quattro calcoli e vedono che, tra l'inflazione e l'aumento dei tassi dei mutui variabili, di soldi in tasca ne hanno sempre meno. Ecco, che cosa direte a queste persone quando a fine anno finiranno anche quelle poche centinaia di euro che gli avete messo in busta paga?

Voi non avete idea di quello che serve al Paese, però devo dire che avete le idee molto chiare su quello che serve a voi. Questo decreto è passato da 44 articoli a 76 articoli definitivi e dentro ci avete messo di tutto. Questo decreto è un misto fra marchette e lottizzazioni, alla faccia del merito di cui tanto vi fregiate, perché di regalie si tratta. Io non trovo altro termine per definire la norma ad personam che taglia il limite dei mandati dei presidenti delle federazioni sportive, che diventano così veri e propri monarchi assoluti con i contributi pubblici, con soldi pubblici. Ciò avviene nello sport, che per definizione è gara e competizione. Pura lottizzazione è stato, invece, il tentativo di riordinare il Ministero della Cultura, con un emendamento del Governo infilato lì, che, grazie al blocco di tutte le opposizioni, poi siete stati costretti a ritirare. Questo emendamento prevedeva l'aumento del numero di dipartimenti e di incarichi - guarda un po' - fiduciari del Ministro Sangiuliano senza il minimo confronto con i sindacati, che evidentemente serve solo per mettere i bastoni fra le ruote alle nostre proposte sul salario minimo.

Non siamo riusciti a fermarvi sul Centro sperimentale di cinematografia. Per la verità non vi siete fermati nemmeno di fronte alle tante firme, devo dire, di quei registi e di quegli attori che hanno fatto negli anni grande il nome dell'Italia all'estero e che vi hanno chiesto - loro - di rispettare l'autonomia, la libertà e l'indipendenza della cultura. Avete voluto mettere le mani sul Centro non per migliorare la didattica ma per portare avanti la più classica delle operazioni di occupazione politica, con la modifica dei compiti e dei criteri di nomina del comitato scientifico, che adesso diventa, da organismo indipendente, un organismo di diretta emanazione politica, con membri che svolgono le loro funzioni non più a titolo gratuito, ma retribuito.

Non è la prima volta che procedete in questo modo. Lo avete fatto nel decreto PA 1, sempre con il cambio di governance di INPS, INAIL e Ismea, non perché fossero in dissesto ma solo per piazzare subito figure a voi gradite, senza rispettare la scadenza naturale dei CdA, e lo fate adesso in questo decreto, dimostrando solo la vostra bulimia di poltrone e la vostra visione miope e arrogante.

La voglia di riportare sotto il diretto controllo del Governo l'operato di agenzie e organismi tecnici non ha risparmiato neppure l'ANPAL. Avete levato il reddito di cittadinanza, dite di voler puntare sulle politiche attive del lavoro e cancellate l'Agenzia che, in accordo con le regioni, aveva avviato un percorso proprio a favore di persone in cerca di occupazione e, in particolare, a favore della ricollocazione di disoccupati e del sostegno alle fasce particolarmente svantaggiate. Come intendete adesso occuparvi di loro? Come intendete occuparvi delle 160.000 famiglie che con un sms sono rimaste senza reddito di cittadinanza ?

 Per ora avete lasciato da soli i sindaci ad affrontare una piaga sociale senza personale e senza risorse.

Alla fine di questo decreto rimarranno solo le occasioni che anche questa volta avete sprecato. Un piccolo spiraglio siamo riusciti ad aprirlo con alcuni nostri emendamenti, che hanno limitato le storture introdotte con il PA 1 sullo scorrimento delle graduatorie Ripam. Una piccola vittoria che va incontro alle richieste degli enti locali ma anche alle speranze di una nuova generazione di competenze, costrette a restare in panchina dalle vostre scelte.

Mi pare evidente, da questi esempi, che anche con questo decreto dimostrate, ancora una volta se mai ce ne fosse bisogno, di non avere nessuna visione del nostro Paese, ma vi occupate solo di soddisfare i vostri interessi di piccolo cabotaggio. Per questo voteremo contro, perché non ci prestiamo a questa ennesima operazione di maquillage, perché per noi la PA e il Paese meritano di più.