Dichiarazione di voto sulla fiducia
Data: 
Mercoledì, 6 Febbraio, 2019
Nome: 
Emanuele Fiano

A.C. 1550

 

Presidente, peccato che non siamo al numero a tutto tondo: non è la decima, ma è la nona fiducia che pone questo Governo, tra Camera e Senato; per la decima dovremo aspettare qualche giorno. Presidente, come si cambia, per non morire, diceva una celebre cantante italiana. La questione di fiducia posta su provvedimenti controversi è svilente per la democrazia, perché stabilisce una centralità del Governo rispetto al Parlamento, il contrario di quanto disposto dalla Costituzione. Chi l'ha detto? Abbiamo mantenuto la promessa alla Camera e non è stata posta la questione di fiducia sul “decreto dignità”, e bisogna votare i decreti senza atti di forza.Chi lo ha detto? Come parlamentare lo chiedevo sempre e ora mi sono fatto tre giorni di Aula, pensa. L'opposizione ha avuto modo di discutere. Chi lo ha detto? Signori, siamo in piena emergenza democratica, nelle Aule parlamentari si sta consumando l'ennesima aberrazione istituzionale. Il Partito Democratico ha appena dato il suo ok alla fiducia, e quindi il Parlamento non potrà discuterla. Questo hanno deciso due o tre capi, in questo caso due, di partito e diventerà legge senza che nessuno possa dire la sua. È un momento critico: alle 12 riuniremo i gruppi e decideremo la nostra reazione, che sarà durissima. È un colpo mortale alla democrazia, una violazione delle regole democratiche.Da quando governa, il Partito sedicente democratico non fa altro che tenere il Parlamento fuori dalla formazione delle leggi attraverso l'apposizione del voto di fiducia. La colpa è delle continue porcate che mettete nei vostri decreti eterogenei, come nell'ultimo: date soldi all'Expo, togliendoli a Polizia e vigili del fuoco. Vergognatevi! Indovinate un po' chi lo ha detto? Finisco, cito l'ultima: ancora una fiducia. Renzi, che non ha una maggioranza, utilizza solo lo strumento della fiducia per blindare le sue porcate. Ecco il capolavoro: mette la fiducia su una legge delega in bianco, che lo legittima a scrivere in futuro una riforma del lavoro a suo piacimento. Nell'ultimo provvedimento che ha discusso il Consiglio dei ministri ci sono 24 deleghe per il Governo.Sorge spontanea una domanda, che è tutta politica, avendovi letto queste affermazioni del Vice Primo Ministro Luigi Di Maio e del già deputato Alessandro Di Battista: che differenza c'è tra il MoVimento 5 Stelle di Governo di oggi, che accetta di porre la questione di fiducia sul decreto sicurezza e su tutti gli altri decreti, nove con questo, sul quale l'avete posta, in quel caso per far contento l'alleato Matteo Salvini, altre volte Matteo Salvini per far contento quest'altro alleato e tacitare i dissidenti interni alla maggioranza? Che differenza c'è con le questioni di fiducia che voi criticavate, sostenendo che si stava trattando di un golpe, e criticavate con gli stessi argomenti che possiamo utilizzare noi oggi? Ma esattamente, insomma, con 345 deputati in questo ramo del Parlamento, voi di che cosa avete paura? Voi avete paura di andare a casa, questo è il punto politico.Il problema è la tenuta del Governo, perché voi siete un Governo che ha posizioni diametralmente opposte su molte delle questioni principali che sono all'esame del Paese. Voi avete una posizione diametralmente opposta sulla TAV e neanche all'interno del Governo distribuite i documenti; li fate vedere a un Paese straniero, ma il Vice Primo Ministro Salvini non li ha visti i documenti sulla TAV. Voi avete una posizione diametralmente opposta sul Venezuela ed è solo per la pressione delle opposizioni e dell'opinione pubblica che finalmente la settimana prossima, ultimo Paese occidentale, questo Parlamento potrà discutere della posizione sul Venezuela.Se è vero come è vero che solo ieri il Ministro Salvini dichiarava “Maduro è fuorilegge, affama, incarcera e tortura il suo popolo, spero in elezioni libere e democratiche il prima possibile” e pochi giorni prima un deputato del MoVimento 5 Stelle in Commissione esteri, il collega Cabras, dichiarava “con Maduro stampa libera, in Venezuela si mangia tre volte al giorno”, ma chi volete prendere in giro mettendo le fiducie, se siete in disaccordo su tutto ? Siete in disaccordo sulle trivelle, siete stati in disaccordo sugli F-35, siete in disaccordo, lo dico ai colleghi leghisti, che nascono su queste questioni.Siete in disaccordo su una questione centrale, che occuperà le cronache delle prossime settimane, sull'intesa sull'autonomia tra le regioni che l'hanno chiesta e il Governo centrale. E siete in discussione se permettere al Parlamento di discutere degli emendamenti su questa questione o non permetterlo, perché voi avete paura, come ne hanno le maggioranze deboli, che permettere le discussioni sui punti controversi rischi di far evidenziare le vostre divisioni. Tra l'altro, lo dico per il suo tramite ai colleghi del gruppo 5 Stelle, oggi è il Restitution Day: va a merito di chi fa questo gesto politico. Già che è il Restitution Day, perché non chiedete ai colleghi della Lega se è anche il Restitution dei 49 milioni, cosi facciamo prima.Citazione: resta fermo che per le leggi future simili modalità decisionali dovranno essere abbandonate, altrimenti potranno non superare il vaglio di costituzionalità. È la Corte costituzionale che cito quando ha risposto al ricorso effettuato dai nostri colleghi del Senato, riconoscendo l'illegittimità di quel ricorso, ma dichiarando quanto ho citato sulle modalità con cui, con voto di fiducia, abbiamo approvato anche la legge di bilancio. E, dunque, qui voi avete presentato, come ha detto ieri il collega Ceccanti, una legge di conversione che si è gonfiata come un soufflé; e meno male che la Presidenza del Senato ci ha risparmiato 62 degli 85 emendamenti. Voi avete presentato un testo del Governo che si è gonfiato come un soufflé, contravvenendo la Costituzione, e che ora ci proponete di approvare escludendo la discussione parlamentare.E, mentre fate questo, proliferate i decreti e i voti di fiducia e li fate gonfiare con testi che la Presidenza della Repubblica non aveva visto quando i decreti erano stati emanati dal Governo, avete 245 decreti attuativi da emanare, perché fate qui le leggi con la fiducia e con i decreti, poi non fate i decreti attuativi e le leggi non hanno applicazione. Dico, Presidente, per il suo tramite, ai colleghi del MoVimento 5 Stelle e ai colleghi della Lega: ma voi non lo sentite un briciolo di responsabilità per il fatto che non siete più chiamati qua dentro a rappresentare solo i capi politici dei vostri partiti, ma i cittadini italiani? E non sentite la responsabilità di dire a questi cittadini che non avrete la possibilità di discutere le leggi che li riguardano? Uscite fuori da quest'Aula come ieri e dite ai giovani che hanno partecipato al concorso per entrare in Polizia che voi avete bloccato il loro sogno , voi avete barato sulle regole di quel concorso con un emendamento della Lega al Senato per impedire a migliaia di giovani di entrare nella Polizia di Stato. E voi, colleghi deputati di quei senatori, non potete correggere quell'abominio che è stato fatto al Senato perché qui non vi danno la possibilità di discutere. Dunque, il problema è, come sempre, la politica, e la politica, come sempre, è anche coerenza. È questa l'Aula dove si prendono le decisioni, non un'altra stanza fuori di qui. Non sono le riunioni di cui parlavate voi quando parlavate dei nostri Governi, non sono le riunioni a Palazzo Chigi notturne nelle quali patteggiate: io do il voto per il decreto sicurezza, allora tu mi aiuterai sull'altra questione della TAV; oppure io sto calmo su Maduro, perché tu mi aiuterai sul decreto che riguarda le armi. Non è questa la politica: la politica è scelta, è far valere il criterio di rappresentanza dei cittadini che ci hanno mandato qui.Questa non è un'Aula inutile, come voi la state trasformando; è questo il luogo della politica e voi lo calpestate dieci volte in meno di un anno. Ho concluso, Presidente: il problema è che voi volete restare inchiodati alle vostre poltrone  ma su quelle poltrone voi dovreste decidere per il bene dei cittadini, non per il bene dei vostri partiti. E, quando per nove o dieci volte in nove mesi si pone la questione di fiducia sulle leggi più importanti, impedendo al Parlamento di discutere, vuol dire che voi non avete a cuore l futuro della nazione, ma il vostro futuro personale, e noi a questo modo di vedere la democrazia ci opporremo sempre e per sempre.