Dichiarazioni di voto finale
Data: 
Giovedì, 1 Giugno, 2017
Nome: 
Edoardo Fanucci

A.C. 4444-A

 

Presidente, oggi siamo a parlare di ciò che ci è stata raccontata come una manovrina; alcuni l'hanno definita addirittura una manovretta, altri una cattiva manovra. Quello a mio avviso che interessa è proprio l'ultimo passaggio: se è o no una buona manovra. Per noi lo è, migliora quanto ci è stato offerto e presentato dal Governo, lo migliora in modo significativo; e di questo vorrei parlare: del merito, di un provvedimento in numeri, fatto da 131 articoli, 2.752 emendamenti presentati da tutte le forze qui rappresentate, di cui 828 segnalati e discussi, solo 828! 204 approvati; e dei 204 approvati, a proposito di utilità di tutte le forze qui in Parlamento, 80, quasi la metà, sono stati proposti dalle opposizioni: le stesse opposizioni che non mi sento di definire minoranze, che qui oggi hanno in buona sostanza criticato al 100 per cento il provvedimento, salvo alcune rare eccezioni.

3,4 miliardi la correzione strutturale: una correzione importante, che ci rende credibili non agli occhi dell'Europa, ma agli occhi dei nostri figli e delle future generazioni, per poi essere più autorevoli nel momento in cui andremo a chiedere la verifica delle normative europee; così anche come quella del fiscal compact, di cui abbiamo parlato proprio poco tempo fa qui in Parlamento, dove abbiamo dato un cambio di marcia alla strategia che questo Parlamento dovrà adottare nei prossimi tempi.

Ma la memoria in politica purtroppo non è un valore, o almeno lo è per pochi. Fino a qualche mese fa si proponeva che in questa manovra venissero inseriti pesanti aumenti dell'IVA; venivano dati per certi, per certi, non in discussione, gli aumenti sulla benzina! Si era parlato di una tassa ad hoc sugli zuccheri: geni della tassazione creativa che sono stati smentiti, prima dal Governo e poi dal Parlamento. Le tasse non aumentano, anzi si va avanti contro una lotta senza quartiere all'evasione e all'elusione fiscale e alla spesa improduttiva dello Stato. Fatti, non parole: un provvedimento serio, corroborato dalla vidimazione della Ragioneria dello Stato. Tutto questo con un occhio allo sviluppo, ma anche e soprattutto ai più deboli, alle zone terremotate, agli enti locali e territoriali. Certo, in alcuni casi si poteva fare di più, ne siamo consapevoli.

Dei problemi restano, dobbiamo essere seri quando si fa politica, ma la domanda che ci dobbiamo fare è quella iniziale: abbiamo dato un segno, rispetto a dove eravamo partiti?

A nostro avviso sì, anche per quanto riguarda temi delicati come quelli delle province e delle città metropolitane.

Ritorno alla lotta all'evasione: dati del Ministero dell'economia e delle finanze definiscono come 110 miliardi - è una stima prudenziale - i dati dell'evasione e dell'elusione fiscale.

Noi in questi anni abbiamo fatto moltissimo in questo campo, ma non ci fermiamo e andiamo avanti, come dimostra ciò che è previsto in questo provvedimento.

L'impegno è unire in quel sentiero stretto di cui ha parlato il ministro Padoan e molti altri prima di me, un accompagnamento rispetto a una crescita che è ancora in balia di se stessa da un certo punto di vista e deve essere sostenuta, non certo colpita, e dall'altro tenere in piedi i conti pubblici e lo facciamo con serietà, dando coerenza rispetto a quanto fatto prima dal Governo dei mille giorni di Renzi e oggi dal Governo Gentiloni.

I risultati dell'Istat parlano per noi: la disoccupazione cala, in particolar modo quella giovanile, il PIL torna a crescere e il deficit-PIL è nuovamente sostenibile. Noi con questa manovra avremmo dovuto dire addio a tutto questo? Ritengo di no, noi riteniamo di no, crediamo che si debba valorizzare ciò che è stato fatto in questi anni. Gli incentivi? Assolutamente sì. I bonus? Assolutamente sì e li dobbiamo valorizzare rispetto ad aree, soprattutto quelle terremotate, che sono forse il cuore di questo provvedimento: 327 milioni di euro a favore delle aree colpite dal sisma, con provvedimenti che non guardano soltanto ai soldi, ma soprattutto alle procedure, volti a favorire, a sostenere e a supportare spesso degli amministratori con pochi strumenti, ma con una grande passione, una grande generosità d'animo e di impegno, che li ha portati a superare delle difficoltà insormontabili e che oggi sono considerati dei veri testimonial di un Paese in cui voglio continuare a vivere, voglio far vivere la mia famiglia e la famiglia di quelli che verranno. Guardate, quando parlo di terremoto parlo anche di interventi come la creazione di zone franche urbane, che rientrano in quell'ottica di creare anche delle innovazioni, per far sì che quelle popolazioni non dovranno vivere di assistenzialismo, ma dovranno attrarre investimenti e sostenere chi già investiva e magari potrà crescere e sostenere ancora di più quegli investimenti. Al tempo stesso per il turismo e il commercio: quante volte diciamo che cultura, turismo e commercio sono per questo Paese un volano straordinario inespresso?

Noi ci mettiamo le risorse e mettiamo gli strumenti per sviluppare in quei territori, soprattutto in quei territori, ricette nuove di sviluppo. E ancora: nel corso dell'esame in Commissione abbiamo ottenuto un miglioramento di questi provvedimenti grazie al contributo di quelle minoranze che sono volute intervenire nel merito e abbiamo ottenuto un 75 per cento di bonus fiscali - bonus fiscali: non c'è niente di male a parlare di bonus fiscali - per chi compra case in quelle aree sismiche e gli eco-bonus per gli incapienti, tutto grazie al lavoro di questo Parlamento. Per quanto riguarda altri interventi, ritorno all'intervento sulla lotta all'evasione e all'elusione fiscale, non deve servire soltanto a tenere in piedi i conti pubblici, ma anche a sostegno di chi ha di meno.

Ecco allora la battaglia che il relatore Guerra e in particolare anche il capogruppo Marchi hanno portato, risorse che arriveranno da questi provvedimenti, in particolare dalla web tax, a favore e a sostegno dei più deboli, del sociale, dei più bisognosi e anche qui in perfetta coerenza con quello che è forse il fiore all'occhiello di questo Governo e di quello precedente: la legge sul dopo di noi, la legge sulla non autosufficienza, la legge sull'autismo, perché ai più deboli, che non hanno voce, quella voce la dobbiamo dare noi e così facciamo, anche incrementando di 58 milioni di euro il fondo per il lavoro dei disabili, per il lavoro, non per l'assistenza: per noi il lavoro è al centro di questo provvedimento.

Fisco amico e nuova economia vuol dire dare le gambe a ciò che si professa. Per quanto riguarda i giochi, abbiamo aumentato la tassazione e abbiamo ridotto il numero delle macchine: il 34 per cento entro il 2018. Per quanto riguarda lo split payment, abbiamo dato un senso e una continuità a un provvedimento che sta dando risultati sulla lotta all'evasione, esattamente come la web tax, di cui in passato mi sono fatto promotore e oggi trova una concreta applicazione. La cedolare secca sugli affitti brevi consente agli onesti di avere una riduzione della pressione fiscale e consente anche di ottenere maggior gettito da un nuovo e più corretto pagamento delle imposte anche di soggiorno e quelle ordinarie. Sul lavoro occasionale molto è stato detto; certo è che dovevamo combattere il nero che si stava già prefigurando nel nostro Paese (di questo forse si è parlato troppo poco) e molto altro e mi sarei aspettato, dagli amici e colleghi del Cinque Stelle, almeno una parola sul bail-in, per quanto riguarda i fondi pensioni: noi abbiamo messo la parola fine rispetto a tutte quelle discussioni.

Spesso avete parlato di bail-in, alcune volte a ragione: oggi sui fondi pensione di bail-in non si parlerà più, perché lo abbiamo messo nero su bianco, anche questa è una garanzia importante.

E poi gli enti locali: incentivi alle fusioni dei comuni, anche qui un tassello in più rispetto a quello che abbiamo fatto in questi anni; regole legate al pareggio di bilancio degli enti locali che sì, abbiamo dato il pareggio di bilancio, abbiamo tolto il patto di stabilità e contestualmente dobbiamo dare più opportunità e flessibilità; interventi di sviluppo e crescita su cultura, edilizia scolastica, strade, scuole, per province e enti territoriali.

Concludo con un passaggio che riguarda la scuola: da tempo sosteniamo che la scuola possa essere un volano per la crescita duratura di questo Paese e dell'Europa da qui ai prossimi anni.

Noi in questo intervento siamo stati conseguenti, niente di più: abbiamo investito una cifra molto importante sulla scuola, già in edilizia scolastica e per l'assunzione di più di 100.000 precari con la buona scuola; oggi facciamo un altro passo in quella direzione, un altro passo: 1,3 miliardi per assumere 15.000 persone precari fino al 2026, solo per dare un senso a quelle che sono le nostre parole. In definitiva: coerenza, cuore e coraggio per cambiare in meglio le cose.

Questo abbiamo fatto, questo speriamo che si riesca a fare per migliorare le cose rispetto a come le abbiamo trovate.