Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 14 Giugno, 2018
Nome: 
Debora Serracchiani

Grazie, Presidente. La ringrazio anche io, Ministro, anche se, mi permetterà, ringrazio soprattutto le forze di opposizione che le hanno chiesto oggi di essere presente qui e, se mi consente, ringrazio le organizzazioni sindacali, perché sono state tra coloro che hanno chiesto con forza che il Parlamento si pronunciasse al più presto su un tema così delicato e prioritario. Quindi un ringraziamento collettivo. Intanto la ringrazio anche perché mi pare di aver compreso che lei intende andare nella direzione che il precedente Governo aveva tracciato: sicuramente sulla semplificazione ed è importantissimo. Noi abbiamo iniziato nel 2013 e continui a farlo, però con una cortesia: semplificare non significa deregolamentarizzare; semplificare non significa eliminare le regole; significa farle rispettare e magari renderle più semplici. Dunque è giusto e anche noi suggeriamo che vi sia una premialità per i datori di lavoro che bene fanno e bene sono attenti alla sicurezza sul lavoro, ma mi consenta: è giusto premiare coloro che fanno di più rispetto all'obbligo di legge ma non pagare perché venga rispettato l'obbligo di legge perché credo che anche culturalmente ciò sarebbe sbagliato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) proprio dal punto di vista della cultura del lavoro.
Un altro suggerimento: informazione, tanta informazione che deve essere data piena ed adeguata ai lavoratori e alle lavoratrici e anche ai datori di lavoro e che sia formazione effettiva, che non sia burocratica, che non sia soltanto formale, che entri nella sostanza dei problemi. Lei non l'ha citato, lo faccio io: in questo Paese c'è un testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro del 2008. È un testo unico importante, sa, perché ha fatto molto anche grazie all'intervento di tutti i protagonisti del sistema del lavoro. Lo riveda perché il sistema è cambiato: abbiamo in questo momento bisogno di ripartire dall'organizzazione del lavoro - lei lo ricordava - ed è quindi corretto e giusto iniziare con il dire che vogliamo estendere la tutela a tutti i lavoratori a prescindere dalla tipologia di rapporto contrattuale che essi hanno. Lei ricordava i riders: bene. Prosegua su questa strada e, scusi solo una cortesia, si dice “ghig” economy, non “gig” economy; questo solo per non confondersi all'estero (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Un'altra cosa, ci sono state delle proposte concrete: una di queste proposte riguarda ad esempio, come lei ricordava, la premialità. Gliene cito una: la patente a punti. Se vogliamo premiare siamo in grado di premiare e anche di sanzionare e siamo in grado di farlo anche attraverso strumenti che la stessa INAIL sta utilizzando con l'abbattimento del costo dell'assicurazione obbligatoria.
Inoltre, poiché ha accennato anche lei all'alternanza scuola-lavoro iniziamo a ragionare anche su una formazione curriculare che riguardi, ad esempio, gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado perché credo che anche questo sia molto importante e, se posso suggerire, lei ha parlato tanto di impresa - ripeto: tanto di impresa - ma penso che sia opportuno, il Partito Democratico ritiene che sia opportuno anche rafforzare le rappresentanze collettive all'interno delle aziende e nei territori. Infatti si esce da tale problema drammatico che riguarda famiglie, che riguarda persone - parliamo di morti, parliamo di persone che rimangono menomate per tutta la loro vita - soltanto se è una missione collettiva, soltanto se tutti i protagonisti si parlano. Noi abbiamo fatto una scelta nella passata legislatura importante: l'Agenzia unica dei servizi ispettivi.
Li abbiamo messi insieme, 7 mila lavoratori; non era facile, era complicato. Ora lei, però, la faccia lavorare, la faccia lavorare al meglio, perché crediamo che quello sia uno strumento quanto mai opportuno per fare di più e meglio.
E, poi, un piano nazionale strategico sulla sicurezza del lavoro. Glielo dico per esperienza: va bene fare tavoli ma attenzione, perché non basta fare i tavoli. Pensi ad un piano nazionale strategico sulla sicurezza, perché poi a quei tavoli bisogna sedersi, bisogna andarci, come, ad esempio, i tavoli di crisi del Mise. Quindi, credo sia opportuno che questo piano nazionale strategico coinvolga davvero tutti.
E poi un'altra cosa; io oggi non gliel'ho sentito dire, ma le chiedo di farlo nella replica: per cortesia, dica qualcosa sulla legge sul caporalato, perché le parole che abbiamo sentito ieri dal Ministro Salvini ci preoccupano e anche molto (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali) e riteniamo che, se vogliamo combattere prontamente e concretamente il tema delle irregolarità del lavoro sommerso e dell'insicurezza sul lavoro, c'è bisogno di darsi delle regole e quelle regole noi ce le eravamo date, almeno sul caporalato.