Data: 
Martedì, 31 Gennaio, 2017
Nome: 
Chiara Braga

Grazie, Presidente. Signor Ministro, tutto il gruppo del Partito Democratico si unisce alle sue parole di cordoglio per le vittime di questa nuova emergenza, della tragedia dell'hotel Rigopiano e dell'incidente dell'elisoccorso. Un'altra prova durissima per le popolazioni del centro Italia, colpite da una serie di eventi eccezionali che mettono a dura prova la straordinaria capacità di reazione, che pure stanno continuando a dimostrare quelle comunità. Le nuove scosse del 18 gennaio, sommate alle nevicate di enorme intensità che hanno colpito in particolare l'Abruzzo e le Marche, si sono abbattute su un contesto già sottoposto a una fortissima pressione. La complessità della nuova emergenza ha richiesto uno sforzo straordinario al sistema dei soccorsi che, ancora una volta, ha dato prova di grande efficienza e professionalità. Si sono mobilitati in tempi rapidi migliaia di donne e uomini del sistema di Protezione civile, strutture operative e colonne mobili regionali, Vigili del fuoco, Esercito, Forze di polizia, soccorso alpino, organizzazioni di volontariato, oltre al personale delle amministrazioni pubbliche a tutti i livelli. Più di 15 mila persone sono state assistite nei centri coordinati dalla Protezione civile. Un impegno che prosegue senza sosta dal 24 agosto del 2016, 161 giorni e notti di lavoro interrotto. Vorrei che tutti ne avessimo la consapevolezza mentre discutiamo in quest'Aula, per rispetto a coloro che in questi mesi hanno dimostrato nei fatti, non a parole, e talvolta mettendo a rischio la propria vita, cosa significa essere servitori dello Stato e dunque della collettività dei cittadini. Ecco perché ci uniamo, signor Ministro, alle sue parole di apprezzamento e di riconoscenza ed orgoglio per un sistema di protezione civile che è patrimonio dell'intera nazione. Occorre essere netti: è giusto e doveroso fare chiarezza, indagare le cause di ritardi ed omissioni, se ci sono state, ed individuare eventuali responsabilità. A livello parlamentare lo stiamo facendo e chiediamo al Governo di fare altrettanto per ricostruire quello che non è andato e correggere, nel caso, errori e mancanze. Ci affidiamo alla magistratura per quel che le compete e riconosciamo un ruolo importante anche ai mezzi di informazione, ma confidiamo che ciascuno faccia la propria parte con la massima coscienza, senza ricercare sensazionalismi o ribalte per il rispetto delle persone colpite dalla tragedia e per quanti hanno compiuto il proprio dovere in condizioni estreme. 
In questi giorni abbiamo visto due facce opposte della nostra Italia, uomini e donne delle istituzioni, amministrazioni e volontari impegnati senza riserve per affrontare l'emergenza; nello stesso tempo, sciacalli da studio televisivo o da tastiera, esperti improvvisati, impegnati con la stessa intensità a seminare rabbia e sfiducia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Abbiamo visto riaffiorare protagonisti di pagine oscure, ma gli italiani non dimenticano le risate al telefono nelle ore terribili del terremoto de L'Aquila, gli scandali di opacità e corruzione dei grandi eventi. Noi, ora come allora, sappiamo da che parte stare. Il nostro dovere di legislatori è quello di produrre norme efficaci, applicabili, capaci di dare risposte rapide e utili. Il Parlamento, il Governo Renzi, il Governo Gentiloni hanno lavorato in questa direzione fin dall'inizio, confrontandosi con le regioni, le amministrazioni locali, grazie al lavoro del Capo Dipartimento Curcio e del commissario Errani. Potevamo fare di più e meglio ? Si può sempre fare di più, ma non è nemmeno con la migliore delle leggi che possiamo illuderci di ottenere quello che più ci serve in questo momento per affrontare la sfida enorme che abbiamo davanti: ricostruire il senso di comunità, sentirsi impegnati in un progetto condiviso, assumere ciascuno le proprie responsabilità, non temere i controlli, che, però, a loro volta non devono paralizzare, ma aiutare a fare scelte più ponderate ed efficaci. 
La capacità di ascoltare e farsi carico concretamente dei bisogni delle persone è cosa totalmente diversa dallo speculare cinicamente sulle preoccupazioni di chi vive in situazioni di difficoltà. Questa non è una cosa che possiamo sancire per legge, ma da qui non si sfugge e da qui il Paese e i cittadini che ora vivono nel disagio misureranno la serietà dei loro rappresentanti nelle istituzioni e nella politica. 
La scorsa settimana il Governo ha esteso lo stato di emergenza e sta lavorando a un nuovo decreto per rafforzare alcune delle misure già previste nei precedenti provvedimenti. Noi non abbiamo dubbi sulle risorse, sono stati i nostri Governi a istituire il Fondo per le emergenze nazionali per fronteggiare nell'immediato le prime necessità, è stata la legge di stabilità dello scorso anno a introdurre per la prima volta il ristoro dei danni da calamità subiti da cittadini e imprese. Nell'ultima legge di bilancio ci sono 7 miliardi per la ricostruzione e l'impegno finanziario anche per far fronte ai nuovi danni non verrà meno. 
Non ci sarà vincolo di bilancio che tenga, nemmeno a livello europeo, perché la sicurezza dei cittadini europei, umbri, marchigiani, abruzzesi e laziali viene prima di tutto. 
Chiediamo al Governo di curare alcune priorità: massimo impegno per supportare le strutture tecniche e amministrative nei territori colpiti, sottoposte ad un enorme carico di lavoro, di peso e complessità, procedure per velocizzare l'avvio della fase della ricostruzione, chiarire meglio le procedure da mettere in atto nell'emergenza, se necessario, perché non si possono contrapporre le esigenze di tempestività e quelle di trasparenza, potenziare le misure a sostegno della ripresa economica nelle aree terremotate e occuparci di ricostruzione imparando da quel che è accaduto, agendo di conseguenza, dare sostanza e forza al Piano Casa Italia sulla prevenzione e la manutenzione del territorio, delle reti e dei servizi essenziali per i cittadini e riprendere con forza il lavoro di previsione, monitoraggio dei rischi e prevenzione, anche approvando in tempi rapidi la legge di riordino della Protezione civile. 
Su tutti questi fronti, signora Presidente, non mancherà l'impegno del Partito Democratico nel sostenere l'azione del Governo e delle altre istituzioni e alle comunità colpite dal terremoto non faremo mancare la nostra vicinanza e il nostro sostegno operoso e concreto (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Civici e Innovatori).