Signor Presidente, signor Ministro, esprimo la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti i cittadini italiani che, negli ultimi giorni, hanno subito gli effetti disastrosi di calamità naturali. L'onorevole Tullo martedì ha parlato di Genova, ma hanno fatto seguito a quell'evento disastri a Modena, nel parmense, nell'alessandrino, nel Friuli e in Maremma e vi sono state altre vittime.
La nostra vicinanza, come dicevo, deve tradursi in azioni concrete e non rimane più tempo per discussioni, conflitti di competenze tra istituzioni e strumentalizzazioni. Non è questo il tempo. Serve solo rimboccarsi le maniche e dare concretamente una mano, come hanno fatto centinaia di volontari di giovani che, per la loro parte, come sempre, dimostrano quanto di buono vi sia nella nostra comunità.
A noi tocca dare seguito agli impegni molto seri che Governo e Parlamento hanno preso con gli italiani riguardo ad alcuni punti fondamentali. In primo luogo, una maggiore vicinanza ed assistenza economica agli enti locali, ai cittadini ed alle imprese colpite nella prima delicatissima fase di emergenza. Servono risorse certe, in tempi molto brevi. Il sistema di protezione civile chiede continuità di risorse ed un quadro di regole certe ed omogenee per tutto il Paese.
In secondo luogo, dobbiamo poter contare su fondi strutturali e pluriennali, destinati alla pianificazione di opere per la riduzione del rischio idraulico ed idrogeologico.
In terzo luogo, dobbiamo dare concretezza alle soluzioni progettuali, anche a partire dalla semplificazione delle procedure, dalla netta distinzione delle responsabilità, senza abbassare la guardia rispetto a trasparenza, anticorruzione e concorrenza. Il contenzioso giurisdizionale tra imprese non deve più essere la causa del blocco degli interventi urgenti a tutela della pubblica incolumità. Si proceda ! Stiamo inserendo in questo senso, nel decreto-legge «sblocca Italia», misure adeguate che speriamo siano efficaci, senza ledere il diritto costituzionale e giurisdizionale delle imprese e delle istituzioni.
A lei, Ministro ed al suo Dicastero chiediamo di portare a termine con rapidità – sottolineo «con rapidità» – l'attuazione della Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, avviata dal Ministro Orlando, e di affiancare il Parlamento nella definitiva – e di nuovo sottolineo «definitiva» – approvazione del disegno di legge sul consumo di suolo.
In queste ore, si è sentito parlare molto spesso di un ritardo del Parlamento. In questo senso vogliamo riaffermare, invece, che il Parlamento è pronto. Occorre che il Governo completi con i suoi pareri una procedura e un iter che sono solo da approvare definitivamente. Noi dobbiamo dare risposte molto concrete a quei cittadini e a quelle imprese che non hanno più fiducia nelle istituzioni. Lo dobbiamo fare nel rispetto di quelle vittime, lo dobbiamo fare nel rispetto del valore che diamo agli enti locali, che ogni giorno affrontano, a volte a mani vuote, emergenze più grandi di loro e che si ritrovano nei contenziosi a dovere soccombere, per così dire, rispetto a responsabilità non definite.
In questo senso, avremo modo, nelle prossime settimane anche di semplificare e di parlare di quella che è la madre di tutti i problemi: la revisione del codice degli appalti. Infatti, è indubbio che noi non possiamo più mettere, per così dire, piccole toppe a procedure che hanno in questi anni provocato e manifestato vuoti assurdi e molto pericolosi nella risposta data ai cittadini e agli enti locali.
In questo senso, mi auguro che Parlamento e Governo potranno dare un segnale di efficienza e di efficacia in tempi davvero molto brevi. Non c’è più tempo per le parole.
Data:
Giovedì, 16 Ottobre, 2014
Nome:
Raffaella Mariani