Data: 
Giovedì, 16 Aprile, 2020
Nome: 
Susanna Cenni

Signora Presidente, Ministra, intanto desidero ringraziare davvero la Ministra per l'informativa molto puntuale, e anche per le cose che ha detto, il riferimento al primato del Parlamento, al primato della politica, e alla necessità, che credo tutti quanti abbiamo, di mettere al centro i contenuti, il merito di ciò che in questo momento sta riguardando l'agricoltura. Io credo che, in queste difficili settimane, uomini e donne, in questo Paese, con il lavoro nei campi, nella trasformazione e della distribuzione, hanno garantito regolare approvvigionamento di alimenti freschi e di qualità. A loro dobbiamo gratitudine, ma dobbiamo anche lavorare affinché il settore primario venga riconosciuto come tale, quindi come settore strategico e prioritario in questa stagione anche in altri momenti. Dobbiamo farlo con i fatti. E a tale proposito, Ministra, mi permetto di chiederle di suggerire al Presidente del Consiglio, visto che si è circondato di tante figure tecniche di riferimento, magari di avere anche un esperto in questa materia, per costruire meglio la ripartenza e i provvedimenti che saranno necessari. Desidero ringraziarla anche per le parole che ha pronunciato ieri in quest'Aula rispondendo a una nostra interrogazione. Il Partito Democratico da settimane ha avanzato sue proposte per affrontare il tema del lavoro in agricoltura, anche della carenza di manodopera, soprattutto in un suo duplice aspetto: da un lato, quello della necessità di semplificare al massimo l'incontro fra domanda e offerta, rendendo agile questo incontro, nel rispetto delle norme e dei contratti, e abbiamo proposto una piattaforma e quant'altro; dall'altro, intervenire per regolarizzare e mettere in sicurezza tanti braccianti che ogni anno lavorano nei campi e nelle serre, sottraendoli al caporalato e allo sfruttamento, e sottraendoli a una comoda invisibilità. Mi permetterà il collega Viviani di soffermarmi un attimo su questo tema. Noi stiamo parlando di questi lavoratori, stiamo parlando di braccianti, stiamo parlando dei ghetti di Gioia Tauro, di San Ferdinando, della Puglia, della Calabria, di Isola Capo Rizzuto, di Vittoria, di un volume di affari di 25 miliardi che oggi fanno le agro-mafie, vogliamo sottrarre queste risorse e questi uomini, queste donne, da questo volume d'affari (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e Italia Viva)? Io credo che possiamo farlo, e dobbiamo farlo, perché è l'entità di una manovra come quella che abbiamo approvato e che approveremo nei prossimi giorni anche alla Camera.

Quindi siamo felici di aver ascoltato le sue parole ieri di accoglimento anche delle nostre proposte e del lavoro che ha annunciato assieme alla Ministre Catalfo e Lamorgese, che quindi accolgono queste nostre proposte. A tutti noi stanno giungendo in questi giorni dati molto preoccupanti sul peso della crisi nel settore agricolo, soprattutto in alcuni settori, lo hanno detto altri colleghi e lo ha detto benissimo lei nella sua relazione. Penso al florovivaismo: noi stiamo parlando di decine di migliaia di imprese che fanno in questi mesi dal 70 al 90 per cento del proprio fatturato; fiori recisi, piante in vaso, andate, distrutte, un danno pesantissimo e costi di smaltimento molto, molto elevati. Sarà necessario davvero, nel decreto di aprile, avere risorse per gli indennizzi e per la ripartenza di un settore che, voglio ricordarlo, era cresciuto tantissimo per fatturato, prestigio internazionale. È un settore che abbellisce le nostre terrazze, che ha abbellito le piazze del mondo intero e che merita anche per questo di essere sostenuto. Abbiamo criticità in tutti i settori del fresco, il lattiero caseario, i piccoli produttori del latte ovino in ginocchio per il blocco di tutto il comparto Horeca. La pesca, è già stato detto, condivido molte delle considerazioni che ho ascoltato. Ci sono grandi problemi legati allo stop dei mercati, della ristorazione, all'impossibilità di applicare sulle imbarcazioni le distanze di sicurezza, l'uso dei dispositivi per la protezione individuale. Anche qui ci sarà da lavorare per ricomprendere tutta la piccola pesca negli strumenti attuativi, perché ad oggi ne restano fuori quasi 5 mila fra i piccoli pescatori, fra le piccole realtà della pesca. Soprattutto, Ministra, le chiediamo davvero di fare il massimo per velocizzare e sbloccare i pagamenti delle precedenti programmazioni. Mai come in questo momento la velocità di pagamento è significativa per queste realtà della pesca. Conosciamo i dati dello stop all'export, tutto quello che è legato alla ristorazione, il vino: anche in questo caso sarà necessario che, assieme alle regioni, si assumano velocemente provvedimenti necessari. Le chiediamo tre cose, Ministra, su cui porre grande attenzione, e siamo certi che questa attenzione ci sarà. La prima cosa è la ripartenza: facciamo in modo che sia un investimento sulla qualità del nostro sistema. Ci saranno altri provvedimenti, forse il collegato, noi chiediamo che questi provvedimenti abbiano la caratura di una svolta in positivo: competitività, innovazione, sostenibilità, resistenza ai mutamenti climatici. Prendiamo le migliori intelligenze che abbiamo in questo Paese, lavoriamo con le regioni, con la ricerca, con le imprese, e mettiamo in cantiere un grande piano per la ripartenza. La seconda considerazione, altri colleghi lo hanno già detto: senza nessuna visione autarchica, ma si investa su una maggiore produzione nazionale e sul rafforzamento della filiera nazionale. Noi lo sappiamo che il nostro Paese non è autosufficiente per sementi, mais, proteine vegetali, grano. Lavoriamo e accresciamo questa produzione e rafforziamo la filiera italiana. Ultimo punto: l'Europa. In queste settimane ci sono stati momenti di grande tensione ma anche primi passi avanti nelle trattative fra il nostro Paese e l'Europa. Anche in campo agricolo dobbiamo pretendere un passo in avanti, non possiamo accontentarci di partite di giro, e occorrono risorse fuori dalla PAC e dallo sviluppo rurale, lo hanno chiesto anche altri colleghi e lo hanno chiesto i rappresentanti di Copa Cogeca. Noi crediamo che davvero gli effetti della pandemia opereranno una svolta radicale nella ridefinizione delle priorità, facciamolo sull'agricoltura facciamo un salto di qualità dal punto di vista del valore di questo settore, culturale, sociale ed economico. Su queste scelte lei avrà sempre il nostro appoggio convinto (