Grazie, Presidente. Signor Ministro, lei ha affrontato i temi della crisi del turismo e della cultura nel nostro Paese in successione, com'era giusto facesse, dando indicazioni preziose e proposte concrete a due mondi che le aspettano con ansia per aiutare davvero il nostro Paese. Io vorrei affrontarli insieme, perché insieme abbiamo vissuto negli anni trascorsi l'investimento fatto sulla crescita e sullo sviluppo di questi due mondi. Abbiamo lavorato per vedere i piccoli borghi diventare il fulcro di rinnovati investimenti sui territori, le città mobilitarsi per guadagnare il ruolo di capitali della cultura del nostro Paese, i grandi musei provvedere al sostegno di quelli più piccoli, le nostre coste e i nostri paesaggi esaltati dal mix di bellezze naturali e di cultura. Abbiamo, insomma, sostenuto e creduto in un'Italia più viva e più ricca grazie alle caratteristiche di museo diffuso che le sono proprie.
Per questo il COVID-19 e il lockdown, che dall'inizio di marzo 2020 hanno bloccato il Paese, hanno all'improvviso messo davanti ai nostri occhi la fragilità di un mondo fatto di un intreccio virtuoso fra cultura e turismo. Oggi il nostro sistema culturale e il nostro turismo affrontano una gravissima crisi che ne mette in forse la sopravvivenza, costringendoci a prendere atto che questo sistema, con questa concatenazione così originale di vitalità, unicità e ricchezza culturale, rischia di non reggere più. Parliamo di moltissimi lavoratori coinvolti, difficili da quantizzare, che hanno perso o perderanno il loro lavoro, di altri che l'hanno visto ridursi e che non sanno se, come e quando potranno recuperarlo. Sono spesso lavoratori autonomi, in una percentuale che rappresenta quasi il doppio rispetto a quella rilevata negli altri settori del mercato del lavoro, meno stabile, più fragile e più esposta al rischio di precarietà. Parliamo di mondi, infatti, di filiere di operatori con caratteristiche, forme giuridiche e strutture organizzative molto diverse fra di loro.
Si sono bloccati musei noti in tutto il mondo e piccoli musei importanti per il territorio che rappresentano. Si sono chiusi teatri, cinema, biblioteche, si è bloccata la filiera del mondo musicale, si sono vuotati città e paesaggi che sono unici al mondo. Parliamo oggi di un intervento che noi dobbiamo fare, Ministro, per fronteggiare l'emergenza, per sostenere i più deboli, per impedire che il sistema tracolli. Dunque, occorre modificare i requisiti previsti dal FUS, dare fiducia, garantire aiuti a fondo perduto, investire su operatori, artisti e maestranze, aiutare, però, anche le strutture, gli alberghi, gli agriturismi, i rifugi, gli stabilimenti balneari.
Tutti i settori sono accomunati da una fortissima crisi di liquidità a cui si è fatto fronte con provvedimenti straordinari che noi le riconosciamo, dall'indennità per i lavoratori del turismo e della cultura alle tutele, agli ammortizzatori sociali e al sostegno alle imprese della cultura, dello spettacolo e del turismo.
Ma nel corso di questi anni, Ministro, abbiamo sperimentato strumenti che hanno già dato buona prova di sé: l'Art Bonus, il bonus cultura, il 5 per mille da erogare subito, la legge per la promozione della lettura da rifinanziare, il sistema museale, asse portante dell'attrattiva turistica del Paese. Sono tutti strumenti che possiamo implementare e che ci consentiranno di modulare gli interventi di fronte a un'emergenza che va valutata di momento in momento. Manchiamo ancora di dati certi sulla durata e sull'impatto di questa emergenza sanitaria, soprattutto in vista di una riapertura da programmare con processi accelerati, perché frequentare i luoghi della cultura e del turismo e fruirne in maniera tradizionale impongono tempi lunghi per la loro riapertura ma occorre prepararsi a riprendere le attività interrotte dall'emergenza della pandemia utilizzando quanto ci sta accadendo per ripensare il sistema culturale e quello turistico nel loro complesso.
È un impegno chiaro a tutti noi. Non a caso lei ha ricordato prima che otto risoluzioni, proposte da altrettanti gruppi politici, hanno alimentato un ricco dibattito su questi temi in questi giorni nella VII Commissione della Camera, per arrivare, poi, a un'unica risoluzione, approvata da tutte le forze politiche presenti in Commissione, con l'intento specifico di offrire indicazioni al Governo. Alcuni punti fermi ci sembrano ormai acclarati: il ruolo del MiBACT resta centrale, anche a fronte delle evidenti difficoltà degli enti locali, oggi in affanno, a occuparsi del proprio patrimonio culturale e turistico. La crisi che stiamo vivendo può essere l'occasione per modificare la nostra idea di fruizione culturale e di valorizzazione del turismo. La rivoluzione digitale che sta accompagnando l'emergenza sanitaria ha modificato il nostro mondo. Non si tornerà indietro davvero da questo punto di vista e occorrerà ripensare in modo virtuoso a modelli più flessibili, costruendo nuove alleanze fra cultura e rivoluzione digitale, fra turismo e piattaforme. Nuovi mestieri si propongono e sarebbe insensato non considerarli.
La Commissione europea sta negoziando con gli Stati membri i nuovi accordi di partenariato per il periodo 2021-2027. Gli obiettivi principali prevedono progetti che favoriscano il turismo di prossimità, propongano portali per la fruizione di contenuti digitali per accedere a collezioni e a materiali già digitalizzati. Abbiamo bisogno di queste risorse. L'impalcatura comunitaria può essere usata per sviluppare politiche a livello locale e nazionale, soprattutto per definire regole comuni all'interno dell'Unione europea, di cui lei, Ministro, ha parlato, che garantiscano prescrizioni di sicurezza sanitaria comune e consentano il libero spostamento tra Paesi europei, condizione essenziale perché il nostro territorio, sia pur lentamente, si possa riprendere.
Lei è intervenuto puntualmente, Ministro, su molti, quasi tutti, i temi che avrei voluto proporle e che ci sono stati consegnati dai mondi del turismo e della cultura. Non ho il tempo per farlo e quindi, Ministro, le ricordo solo che, a nostro avviso, occorre ripensare secondo nuove prospettive la realtà a cui siamo abituati, utilizzare strumenti già collaudati ma pensare anche a strumenti nuovi, a quei fondi per la cultura e per il turismo, di cui lei ha fatto cenno, che mettano insieme risorse pubbliche e risorse private consentendo investimenti a lungo termine, garantendo liquidità immediata e trasformandoli in un investimento legato al nostro patrimonio e alla sua valorizzazione.
Concludo, Ministro, sottolineando a nome del Partito Democratico la coerenza dei provvedimenti adottati fino ad ora, riaffermando l'importanza di proseguire in questa direzione per tutelare turismo e cultura nel nostro Paese. Per questo, Ministro, le garantiamo il nostro sostegno e il nostro appoggio.