Data: 
Giovedì, 27 Luglio, 2023
Nome: 
Giuseppe Provenzano

Grazie, Presidente. Chiara, 16 anni, colpita da un albero mentre dormiva. Christian e Chiara, 19 anni, schiantati in auto su una strada che era diventata un fiume. Salma, 58 anni, travolta da un tronco. Francesca, 61 anni, ritrovata senza vita in un ascensore bloccato nella periferia di Palermo. I morti in casa bruciati, gli anziani sono stati tre, c'è stato l'orrore di una veglia funebre interrotta, con la salma lasciata alle fiamme, mentre i presenti scappavano. Ed è la cronaca, Ministro, di questa Italia spezzata dalla crisi climatica, i nubifragi al Nord, i roghi al Sud, ma unita nella tragedia e nel disastro. Ieri è precipitato un elicottero di soccorso e miracolosamente il pilota si è salvato, scongiurando di aggiungere dramma al dramma. E allora il nostro primo pensiero, il pensiero del Partito Democratico, è alle vittime, ai loro familiari, ai soccorritori, alle Forze dell'ordine, alla Protezione Civile, agli amministratori locali in prima linea, un pensiero commosso e la nostra vicinanza.

La transizione ecologica sarà un bagno di sangue: ha ripetuto l'ideologia di destra in tutti questi anni. Ecco, Ministro, il bagno di sangue c'è già, c'è già stato, ed è proprio il frutto della mancata, tardiva, frenata, transizione ecologica e lotta alla crisi climatica. Lei oggi è qui, Ministro, e non ci fa una cortesia, è suo dovere. Ci è sembrato improprio vederla, ieri, in silenzio, accanto alla Ministra Santanche', impegnata a difendere se stessa e non il turismo in ginocchio e le prenotazioni andate in fumo. Lei si è un po' risentito, ma, se le abbiamo cambiato l'agenda, Ministro, ci dovrebbe solo ringraziare.

Noi abbiamo apprezzato le sue parole, oggi, contro lo sciocco negazionismo sulla tropicalizzazione, meglio tardi che mai. Ma non deve dirlo a noi o agli italiani, lo dica ai suoi colleghi di Governo e di partito, Ministro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Lo dica alla Premier, che, non più tardi di qualche settimana fa, diceva che la sua priorità era fermare il fanatismo ultra ecologista. Lo dica al Presidente del Senato, che, ancora ieri, diceva che il mutamento climatico c'è, ma che lui non sa da cosa dipende: questa è una forma più sofisticata di negazionismo e che somiglia molto al solito vecchio menefreghismo della destra italiana. Oggi persino il Ministro dell'Ambiente, Pichetto, ha messo in dubbio l'origine antropica dei mutamenti climatici: così è veramente imbarazzante, Ministro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Smettetela con queste assurdità, ascoltate le parole del Presidente Mattarella, in cui dovremmo riconoscerci tutti, quelle di oggi e quelle di ieri, in cui lanciava l'allarme all'Europa sull'emergenza climatica e lo faceva con la Presidente della Grecia. E sa perché? Perché il Mediterraneo è l'hot spot della nostra crisi climatica, noi ne subiamo più di tutti le conseguenze e non una volta, nelle sue discutibili iniziative internazionali, la Presidente Meloni ha posto la questione. Ma cosa parlate a fare di Mediterraneo, se non parlate di questo? È questa la minaccia alla nostra vita quotidiana, non i poveri disperati, non la madre e la figlia morte abbracciate nel deserto, al confine tra la Libia e la Tunisia, per mano di Saied, con la complicità di chi quelle mani ha voluto stringere.

Avevamo apprezzato le sue parole, Ministro, ma poi ci sono cadute le braccia quando le abbiamo sentito dire: ma con 47 gradi, con 48 gradi, che volete che faccia la regione? Lei non è un viceré malinconico, il fatalismo lo lasci a Verga, lei è un Ministro ed è stato presidente di una regione oggi nel caos e in cui tutto questo era prevedibile. Ha fatto le sue ricerche, Ministro? Glieli dico io, i numeri: nel 2021, anno record per le temperature, in Sicilia sono bruciati 78.000 ettari, come in tutto il resto d'Italia; lo scorso anno sono bruciati 56.000 ettari, di cui 8.000 di boschi. Che poteva fare la regione? Tutto quello che non ha fatto, in una parola: prevenzione. Per cinque anni, tutti, sindacati, associazioni e anche noi abbiamo provato ad avvisarla, a sollecitare un'iniziativa: riformare e rafforzare la Forestale, a cui mancano 400 unità di personale e la cui età media è di oltre 55 anni; dotarsi di mezzi e di strumenti, che oggi sono inadeguati, come ha detto lei, non dei 90 droni che ha acquistato e mai utilizzato; anticipare il piano antincendi regionale, che quest'anno il suo successore Schifani ha approvato solo il 14 luglio, nel pieno della stagione estiva, quando ormai era scattato l'allarme meteorologico ed era troppo tardi. C'è un'origine dolosa, come ha detto l'onorevole Deidda, e qui l'indignazione morale non basta, perché la professionalità con cui vengono scelti i tempi e i luoghi degli incendi dolosi, in perfetta sintonia con le condizioni meteo favorevoli al fuoco, fanno pensare ad una precisa strategia legata ad interessi economici criminali, interessi legati anche all'emergenza.

Ecco perché bisogna arrivare prima dell'emergenza, per uscire dall'emergenza e farlo con una cultura della legalità che il suo collega Salvini ha calpestato e offeso proprio in questi giorni. C'è il caos voli, che sta arrecando un danno incalcolabile all'economia e all'immagine della Sicilia. C'è la vergogna dell'aeroporto di Catania, mi lasci dire, con quei vertici inadeguati che avete nominato voi e che rispondono a voi. Allora dimostri di avere la schiena dritta, signor Ministro, appoggi la nostra richiesta di commissariamento di quell'aeroporto. Nel bel mezzo del caos voli, il Ministro dei Trasporti, invece di dare risposte, non ha avuto di meglio da fare che attaccare un protagonista della lotta alla mafia, don Luigi Ciotti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), per il quale non dobbiamo essere solo noi - ma anche lei, Ministro, e chiunque abbia giurato sulla Costituzione - a chiedere rispetto. Rispetto, oggi, per il Friuli-Venezia Giulia, per il Piemonte, il Veneto e la Lombardia, colpite dai nubifragi. Quella Lombardia che alcuni suoi colleghi dicono di conoscere, ma che oggi è un caso interessante di dissociazione, perché, da un lato, il presidente della regione parla del nubifragio più intenso degli ultimi anni, e, dall'altro, in consiglio regionale, si rifiutano di discutere le proposte dell'opposizione del partito regionale per concorrere a trovare soluzioni all'emergenza. Il rispetto, Ministro, che è mancato per l'alluvione in Emilia-Romagna, con la vostra doppia e tripla faccia. La postura istituzionale, quando c'era da fare le passerelle, la speculazione per calcoli politici e l'abbandono, dopo 85 giorni, testimoniato oggi dai banchi deserti del Senato, mentre si discute del decreto Alluvione, quando ieri erano affollati per difendere l'indifendibile posizione e postazione di una di voi. Un decreto insufficiente: 2 miliardi stanziati, a fronte di almeno 9 necessari, i ristori promessi al 100 per cento…

Allora, Ministro, lei oggi ci ha fatto la cronaca. Bellolampo ancora brucia. Cosa ha fatto fin qui, concretamente, il Governo, per aiutare la Sicilia e i comuni colpiti? Non si può voltare dall'altra parte. Lo stato d'emergenza l'abbiamo chiesto noi, ma non basta, perché si tratta di far fronte a quei fenomeni sempre più violenti, ma sempre più ordinari. Ha parlato di messa in sicurezza del territorio, ha parlato di prevenzione, di mitigazione, di adattamento, perché non si può accettare che nel 2023 salti la corrente elettrica per le temperature.

Lei ci ha invitato a unirci, signor Ministro. Ma mentre lei parlava di questo, in un'altra stanza del Governo stanno saltando tra i 16 e i 19 miliardi di progetti del PNRR, dedicati in larga parte a quello che ha detto lei qui. E allora, Ministro, si unisca lei a noi! Corra! Mi dispiace sconvolgere la sua agenda. Corra a fermare il Ministro Fitto, che sta facendo saltare i progetti per il Sud, oppure gli dica di avere il coraggio di venircelo a dire in Parlamento, perché tutto questo non è solo dannoso, Ministro, tutto questo è pericoloso. Avete capito che c'è il problema, l'avete capito in ritardo, ma non siete commentatori, siete il Governo, dovete dare risposte e le dovete dare adesso.