Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 12 Novembre, 2019
Nome: 
Luca Rizzo Nervo

 Grazie Presidente, onorevoli colleghi e sottosegretaria, è la terza volta, nel giro di pochi mesi, che ci troviamo ad affrontare il tema della tutela dei minori: lo abbiamo fatto con una risoluzione - che questo Parlamento ha avuto la maturità di votare all'unanimità - sul tema della violenza ai minori, lo stiamo facendo nelle Commissioni congiunte II e XII per una rapida istituzione della Commissione d'inchiesta sul tema della tutela minori, ma con particolare riferimento alle strutture di accoglienza per minori e lo facciamo oggi con queste mozioni. Ci troviamo a discutere di un tema delicatissimo, che chiede massima serietà di approccio, che chiede un lavoro rigoroso, ancorato alla realtà dei fatti, ai numeri, un impegno per garantire alle bambine e ai bambini, come mi piace chiamarli piuttosto che minori, per garantire loro le migliori condizioni di benessere psicofisico, relazionale, educativo e riconoscendo che questo è un compito preminente che riguarda il futuro del nostro Paese, un compito dello Stato e che va trattato con estrema cura. Un tema - lo dico in premessa - che andrebbe invece sottratto, per la sua importanza, a ogni volontà di strumentalizzarlo, di piegarlo agli interessi della propaganda di parte, sottratto alla necessità, che a volte pare in alcuni insopprimibile, di creare nemici usando l'arma della diffamazione, dell'insulto, fomentando odio nella ricostruzione della realtà, come cinicamente viene ricostruita in modo artefatto. Abbiam visto ancora in queste ore iniziative che titolano “Fabbricanti di mostri: dal Forteto a Bibbiano, le mani della sinistra sui bambini”. Non è così che daremo un contributo a migliorare gli strumenti e a garantire una maggiore tutela alle bambine e ai bambini. Tutto questo tutto ciò che è andato in scena per mesi, dalla vicenda di Bibbiano ad oggi, non è degno di un confronto democratico su un obiettivo strategico, ripeto, quale l'effettiva esigibilità dei diritti da parte di bambine e bambini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

E se oggi, come in altre occasioni, ci chiamate a dire parole di chiarezza sulla ricerca, in ogni contesto, del supremo interesse dei bambini e delle bambine, ad attualizzare quei valori, quelle norme di rango costituzionale e scritte nei trattati internazionali a tutela dei diritti del fanciullo, se ci chiamate a contribuire ad una puntuale e rigorosa verifica degli strumenti normativi per verificare che a quelle premesse normative corrispondano fatti conseguenti nella realtà, se ci chiamate a contribuire ad aggiornare strumenti sociali e giuridici per rispondere ad un contesto di fragilità familiari e dei ragazzi profondamente mutato, dentro ad una crisi sociale, relazionale e alla povertà educativa, se questa sarà la domanda matura che verrà da questo Parlamento, di verifica dello stato di salute della tutela dei bambini e delle bambine, beh questa domanda troverà sempre il PD presente. Se ci chiederete invece di partecipare ad una strumentale discussione propagandistica per i vostri fini elettorali, non ci troverete disponibili (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Noi lasceremo la verità processuale dentro le aule di giustizia: c'è un procedimento penale in corso, è giusto che quella sia la sede altrettanto rigorosa in cui accertare le verità. E affrontare questo tema in modo serio vuol dire anche affrontarlo sulla base dei dati, anche dei numeri: la discussione, per come si è svolta, nei toni in cui si è svolta in questi mesi, ha dato l'impressione che noi fossimo dentro ad un'emergenza allontanamenti familiari. In realtà forse è giusto ribadire a questo Parlamento che in Italia vi sono circa 26.000 allontanamenti all'anno - ci sono i dati - e che questo dato è costante da vent'anni. Non vi è nessun incremento, nessun picco e certamente non oggi e che se ci sono elementi di emergenza che riguardano davvero le bambine e i bambini, quelli riguardano condizioni di povertà economica, sociale, relazionale, educativa che i report delle maggiori organizzazioni che si occupano di diritti dell'infanzia ci segnalano. In Italia vi sono 2,6 allontanamenti ogni 1.000 e ci tengo a dirlo: il quadro dell'Italia è un quadro in cui il numero di allontanamenti è nettamente inferiore a tutto il resto d'Europa; in Francia sono 9,5 ogni 1.000, in Germania 9,3, in Inghilterra 6,1 e non vi è neanche, visto che si è cercato in questi mesi di segnalare l'esistenza di un sistema Emilia Romagna, facendo un torto ad una storia di impegno sul welfare, che pur se ha verificato delle anomalie o peggio dei reati, vanno verificati e sanzionati con le giuste pene, ma avete cercato di rappresentare un sistema allo sbando, che appunto ha numeri di allontanamento anomali. Bene, l'Emilia Romagna ha 2,6 allontanamenti ogni 1.000 bambini, cioè è esattamente in media nazionale, a differenza ad esempio di altre regioni: penso alla Liguria, che ha numeri ben superiori, 5,2. Ma dico questo ribadendo anche che il numero, il dato numerico non ci rappresenta la complessità del problema. E se invece davvero vogliamo realizzare uno sforzo supplementare per migliorare il sistema di tutela, allora si tratta di fare alcune scelte, che anche nella mozione richiamiamo con puntualità: c'è sicuramente da potenziare e migliorare il sistema informativo, avere dati aggiornati e puntuali, c'è da mettere in atto un aggiornamento professionale dei servizi sociali e dei tribunali minorili, c'è da farlo però non additandoli nella ricerca di colpevoli, ma c'è da supportare quelle professionalità, c'è da investire sulle professionalità sociali, c'è da garantire in ogni comune, in ogni unione di comune delle équipe specializzate sulla tutela minori, cosa che ancora non è in tutto il Paese. E nel ribadire una volontà, che non è un solo una volontà, è una regola scritta nelle norme e nei trattati internazionali, cioè il diritto di ogni bambino a vivere nella propria famiglia, io ci tengo anche a ribadire che questa, che è ovviamente una necessaria ispirazione di ogni nostra azione, non può tradursi in una sorta di familismo a prescindere: c'è necessità di un lavoro sociale proattivo professionale e comunitario sui contesti di vita, per prevenire situazioni di disagio, per prevenire situazioni di abbandono, per prevenire situazioni di disagio, per prevenire situazioni di abbandono, per prevenire situazioni di abuso.

Ma dove queste situazioni di abbandono, di profondo disagio, sono tali da compromettere il supremo interesse del minore, quando situazioni di abuso si verificano, beh, lì sì, invece, è giusto intervenire, ed è giusto anche intervenire con lo strumento dell'allontanamento, che è uno strumento che in quei casi, in moltissimi di quei casi, è di interesse in primis per la famiglia di origine, perché contesti di permanenza forzata spesso sono presupposti di tragedie, invece situazioni gestite con capacità, anche di allontanamenti, certo temporanei, a volte sono il presupposto di un recupero di una capacità familiare e genitoriale che può dare a quella famiglia e a quei bambini un futuro sereno. Di queste cose abbiamo puntualmente scritto nella mozione. Abbiamo parlato di livelli essenziali delle prestazioni per gli interventi relativi ai minorenni e alle famiglie di origine, agli affidatari e alle strutture di accoglienza; dell'esigenza di un'uniformità sul territorio nazionale, che invece è attraversato, anche su questo tema, da ancora troppe diseguaglianze; l'adottare un sistema informativo unitario - l'ho detto - per avere dati aggiornati; e anche intervenire sulla parte processuale, sul rito del procedimento, per adeguarlo ai princìpi del giusto processo, garantendo il diritto alla difesa i genitori, e la nomina di un curatore speciale, di un avvocato, per i bambini; aggiornare le linee di indirizzo che vi sono sull'accoglienza residenziale dei minorenni nelle strutture e anche definire un'adeguata e tempestiva presa in carico delle famiglie in difficoltà, e quindi un lavoro per prevenire gli allontanamenti, come dicevo; e anche, perché è bene dirlo, evitare quell'approccio che cerca colpevoli e non cerca invece di supportare gli strumenti, potenziare le piante organiche degli uffici giudiziari che si occupano dei procedimenti in materia di responsabilità genitoriale e minorile, mantenendo e ribadendo l'utilità - e concludo - della specificità della giustizia minorile e degli strumenti che si è data. Ecco, credo che dobbiamo sfruttare questa occasione, come le altre, per ribadire l'obiettivo comune a questo Parlamento di fare della tutela dei minori un punto centrale dell'agenda politica del nostro Paese e del Governo… E per questo ovviamente ribadisco il sostegno del gruppo del Partito Democratico alla mozione di maggioranza.