Mozione
Data: 
Martedì, 26 Gennaio, 2016
Nome: 
Anna Maria Carloni

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, la scorsa settimana è stata davvero positiva per il nostro Sud. Infatti, dopo un lungo percorso che ha visto la partecipazione attiva anche della Commissione trasporti di cui sono componente, il Consiglio dei Ministri ha licenziato l'ultima parte della riforma della portualità, in linea con l'impegno del Governo per il rafforzamento delle dotazioni infrastrutturali delle regioni del Sud ed in linea anche con quanto finora fatto a supporto dell'occupazione. 

La neonata riforma delle autorità portuali consegna un sistema degli scali più integrato, passando dalle precedenti undici autorità esistenti a solo sei: così facendo, si miglioreranno gli investimenti ed una più efficiente gestione corrisponderà, ne siamo certi, anche ad un rilancio occupazionale. Dunque, un duplice successo, per una riforma che guarda al futuro e non, invece, a salvaguardare interessi di campanile, che pure hanno opposto forti resistenze. 
Negli stessi giorni un bel segnale è la notizia della Apple, multinazionale dell'informatica, pronta a investire sulla formazione nella mia città di Napoli; una prospettiva che richiama alla mente l'aria di Catania, un tempo considerata la Silicon Valley italiana, e che dimostra come, nonostante burocrazia, criminalità organizzata e mancanza di infrastrutture adeguate, il Sud sia ancora attrattivo per chi vuole investire sulla nostra più grande risorsa: i giovani, i processi formativi. 
Dunque, reti materiali – quelle dei porti, dei container, delle grandi navi e reti immateriali, quelle cibernetiche della formazione e delle idee giovani – si intrecciano ancora una volta nella storia del nostro bello quanto duro e difficile Mezzogiorno d'Italia, verso il quale l'onorevole Stefania Covello con la sua mozione impegna il Governo tutto e noi deputati meridionali in primo luogo ad uno sforzo ancora maggiore di quanto fatto finora. Tuttavia ciò non basta, proprio in questi giorni ho inoltrato alla Presidente della Commissione bicamerale antimafia, l'onorevole Rosy Bindi, una lettera ed una richiesta di iniziativa scaturita da una mia recente visita al rione Traiano di Napoli, un popoloso quartiere della mia città nonché una delle piazze maggiori di spaccio d'Europa. In quel difficilissimo contesto ho dovuto tristemente constatare l'assenza dello Stato così come quella dei rinforzi di agenti e videosorveglianza promessi ormai sei mesi fa dal Ministro dell'interno. Nelle periferie napoletane così come in quelle di Bari, di Catania, di Messina, di Palermo e di Reggio Calabria la violenza si respira e si tocca con mano, il mix micidiale di assenza di presidi dello Stato, che siano essi caserme o scuole, biblioteche, ospedali, uffici pubblici, e dei redditi pro capite più bassi d'Italia producono un contesto di permanente difficoltà dove spesso è necessario ristabilire criteri minimi di legalità e il rispetto delle regole. Di fronte a questi scenari ben noti non si possono lasciare più soli comuni e regioni, spesso stremati economicamente. Non è problema di sola repressione né di sola promozione di presidi statuali, non vi sono scorciatoie, non vi sono vie brevi, ma solo quelle della continua collaborazione istituzionale e della verifica dei risultati, poiché è lì che si gioca la vera partita per l'anima del Mezzogiorno d'Italia, affinché i nostri giovani smettano di essere esercito di riserva della criminalità organizzata. Se è vero che non vi può essere sviluppo civile senza sviluppo economico né mobilità sociale senza mobilità fisica grazie ad efficienti infrastrutture, è altrettanto vero che non vi può essere un reale miglioramento della condizione di vita dei cittadini senza un reale miglioramento delle condizioni di legalità. Assieme a ponti, strade, ferrovie, porti e industria abbiamo bisogno di scuole aperte fino a sera, di biblioteca, di arte, di bellezza come dimostra il recente successo della mostra di quadri degli Uffizi esposti a Casal di Principe in provincia di Caserta. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di salute in senso esteso, intere aree del Mezzogiorno sono martoriate dalle ecomafie con una recrudescenza dell'incisività di patologie tumorali. Tuttavia spesso non vi sono adeguate strutture per far fronte alla pressante richiesta di assistenza sanitaria, inoltre il progressivo peggioramento delle condizioni socio-economico delle famiglie comporta un aumento della domanda verso le strutture ospedaliere anche per le prestazioni ordinarie, ciò nonostante la rete dell'assistenza si sia dimostrata impreparata oltre che insufficiente, come diversi casi di malasanità hanno recentemente dimostrato. Su sanità, sicurezza e vivibilità dei quartieri scuola si è spesso parlato in termini esclusivi di deficit, di copertura e rientro delle spese, questa è stata una prospettiva totalmente miope che sta mostrando a chi ha il coraggio di leggere dentro i dati per come appaiono tutti i suoi limiti e che non ha ancora mostrato tutti i suoi aspetti più deteriori, perché queste situazioni se lasciata incancrenire potranno solo peggiorare. Pertanto al fianco del lodevole impegno indicato dalla collega Covello, ricordo al Governo che il prossimo passo da intraprendere dovrà necessariamente essere nella direzione di rafforzare i presidi di Stato nelle regioni meridionali, di qualunque forma e funzione essi siano, affinché si possa veramente cominciare una nuova stagione di difesa della legalità. Abbiamo imparato che per costruire una società più giusta e moderna non ci sono teorie economiche astratte miracolose, l'importante è che le cose funzionino così come noi ci siamo proposti di fare. Dunque questa è l'unica via per supportare un vero sviluppo economico poiché altrimenti quanto fatto di buono da questo Governo, presto o tardi, rischia di essere travolto. Grazie dunque a tutti per quello che farete e che faremo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).