Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, è stata quanto mai opportuna la presentazione di mozioni in Aula in conseguenza a una nostra discussione sulla mobilità urbana e, più in generale, del trasporto pubblico. Si tratta di un tema di assoluta priorità. Quello che succederà nel sistema della mobilità nei prossimi anni renderà strategico il trasporto pubblico locale per la qualità della vita delle persone e per il rilancio dell'economia di tutto il Paese. Basti pensare che il funzionamento delle città è strettamente connesso alla facilità dello spostamento di persone e merci, così come pure al fatto che questo nostro modello di mobilità oggi è insostenibile per le pesanti ricadute sulla qualità dell'aria e, quindi, sulla salute di noi tutti. Cambiare il sistema di mobilità che conosciamo oggi significa anche ridisegnare le nostre città, renderle più vivibili, garantire la sicurezza per pedoni e ciclisti, ridurre il consumo di suolo, anche costruendo meno strade. L'inefficienza del trasporto pubblico locale, i nostri ritardi rispetto alle altre città europee, che potremmo definire lo spread della mobilità sostenibile, la conseguente congestione del traffico dei nostri centri provocano ricadute sociali ed economiche rilevantissime. Le statistiche confermano che siamo il Paese in cui la mobilità è basata principalmente sull'automobile privata, che abbiamo meno trasporto pubblico su base propria e che quello su gomma è di minor qualità per velocità, e per consumi, costa di più e rende di meno. Ogni cittadino italiano per muoversi spende di più, perde più tempo, perde in salute, in alcuni casi mette a rischio la propria vita. Oggi ci sono costi sociali rilevantissimi connessi alla mobilità. Lo stesso diritto alla mobilità, previsto dalla Costituzione italiana e dal diritto europeo non è, di fatto, garantito, anche per questo è quanto mai opportuno considerare i trasporti come una parte fondamentale del nostro stato sociale, per rendere effettivo questo diritto a tutti, in misura universale indipendentemente dalla propria età o dal luogo in cui si vive.
Il nostro Paese è pertanto in grande ritardo. Non è stato riconosciuto al trasporto pubblico negli anni una valenza strategica nazionale, come ricordava ancora ieri nella discussione generale il collega Gandolfi. Infatti, ci sono problematiche che riguardano la stabilità del quadro normativo, un costo associato alla congestione urbana, che è stato stimato, ancora al 2011, in oltre 11 miliardi di euro da uno studio della Cassa depositi e prestiti. Sempre questo studio stima che la conseguente inadeguatezza della rete di trasporto pubblico locale, la bassa qualità del servizio offerto, rappresenta per le famiglie italiane un extra costo di 6 miliardi l'anno. Lo stesso finanziamento del settore, istituito dalla legge stabilità per il 2013, non garantisce il pieno ristorno delle risorse tagliate negli anni, ed è assolutamente insufficiente per far fronte alle spese per il rinnovo del materiale rotabile su ferro e gomma e per garantire le nuove infrastrutture e l'innovazione tecnologica. Da più parti si sottolinea la necessità di incrementare tale fondo a 6.330 milioni di euro rispetto agli attuali quasi 5.000 milioni. Vorrei ricordare che dal 2009 al 2011 sono stati tolti due miliardi di euro, quasi il 30 per cento, e solo nel 2012 è stato ripristinato un miliardo; così come è necessario superare il criterio della spesa storica con l'introduzione dei costi standard.
La stessa vetustà del parco veicolare è un'altra delle questioni che non possiamo non ricordare. L'età media degli autobus in Italia è di oltre 12 anni contro i 7 dell'Unione europea, con punte che raggiungono i quindici anni nel sud del Paese. Eppure, il settore del trasporto pubblico, con i suoi 115.000 addetti, trasporta ogni anno quasi 6 miliardi di passeggeri. Lo sviluppo ed il miglioramento della qualità del servizio contribuirebbe a ridurre notevolmente l'inquinamento e la congestione delle città. Voglio ricordare, per esempio, che quasi il 65 per cento della popolazione dell'area urbana di Parigi sceglie il trasporto pubblico locale e che la maggior parte di questi pendolari viaggiano su ferro. A Roma c’è un utilizzo triplo di auto rispetto alle altre capitali europee.
In Italia circolano troppe auto e camion, che contribuiscono in maniera rilevante all'inquinamento da polveri sottili, che anche di recente in molte città è stato sopra i livelli di rischio e cautela, al riguardo si moltiplicano gli allarmi dei pediatri per danni da smog ai bambini, con un incremento delle malattie respiratorie. La domanda è quindi se stiamo recuperando il ritardo accumulato e si stia andando nella direzione giusta.
In questi tre anni di legislatura il lavoro della Commissione trasporti, presieduta dall'onorevole Meta, non si è limitato a discutere e ad esprimere il proprio parere sui diversi atti presentati dal Governo, su ciò che riguarda l'insieme del trasporto pubblico locale e, più in generale, la mobilità urbana. Attraverso una puntuale indagine conoscitiva, durata mesi, in cui sono stati coinvolti i soggetti istituzionali, i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori del settore, le associazioni dei consumatori e dei pendolari, la Commissione ha fatto emergere il quadro aggiornato della situazione, individuando obiettivi che Governo e Parlamento dovrebbero assumere con atti normativi, al fine di considerare il trasporto pubblico locale come elemento fondamentale per la qualità della vita dei cittadini e connotarlo, a tutti gli effetti, come servizio essenziale di interesse economico generale.
Sono altresì diverse le proposte di legge presentate in entrambi i rami del Parlamento; è emerso, qualora non fosse ancora evidente, che l'esigenza di urgenti interventi in questa materia deriva da una situazione di sofferenza del settore. Ripeto con forza: per troppo tempo questo settore è stato trascurato; ci deve essere un'attenzione molto più alta e bisogna fare una riforma che metta al centro di tutto il cittadino, che ha diritto a un servizio efficiente e puntuale, ad elevata frequenza e di qualità, con l'obiettivo di ridurre il divario infrastrutturale che esiste fra le regioni del nostro Paese. Non possono esistere due o più Italie ! Il Governo presenti al più presto la propria proposta di riordino del settore, annunciata anche in queste ore, avuto riguardo al fatto che già il decreto Madia contiene al suo interno una riorganizzazione dei servizi pubblici.
Ci sarà così l'opportunità di confrontarci da un lato con le altre proposte iniziativa parlamentare, che prima richiamavo, e dall'altro con le regioni, titolari del servizio, per fare del trasporto pubblico locale un servizio di successo, analogamente a quanto fatto, per esempio, per il servizio di alta velocità ferroviario.
Il 2016, per il percorso fatto finora, deve essere l'anno di una vera e propria rivoluzione, così come ha indicato il Ministro Delrio. Al «fatelo», che prima veniva ci veniva sollecitato, come non si può non sottolineare che in queste ore è stato sottoscritto l'aggiornamento 2015 del contratto di programma, per la parte degli investimenti, con Rete Ferroviaria Italiana ? È stata chiamata la «cura del ferro», segnando le priorità del Governo in materia di trasporti e infrastrutture, con gli obiettivi di migliorare il trasporto pubblico locale, incrementare il traffico merci su ferro, completare i corridori che si collegano all'Europa, potenziare, anche con tecnologie all'avanguardia, il trasporto di passeggeri nelle aree metropolitane, sulle linee regionali nel sud, e incentivare il collegamento con i maggiori aeroporti italiani, migliorare qualità, offerta e sviluppo con modelli avanzati e integrazione modale nel trasporto regionale metropolitano, ricorrendo ai nuovi finanziamenti, previsti in legge di stabilità, per la mobilità nelle aree urbane e alle risorse per l'acquisto di nuovi autobus e treni attraverso un meccanismo innovativo.
In un rapporto sulla mobilità urbana del 2013, Cassa depositi e prestiti ha segnalato che la riorganizzazione del settore potrebbe creare un valore aggiunto di 17 miliardi e mezzo e 465 mila nuovi posti di lavoro. La mozione, presentata a prima firma prima firma dall'onorevole Tullo, rappresenta quindi una tappa del percorso che abbiamo iniziato con questa legislatura. La mozione è volta ad impegnare ancora di più il Governo a considerare tutte le azioni di sostegno per garantire risorse adeguate, certe e stabili, livelli adeguati ed uniformi di servizio in tutto il territorio nazionale, superando il divario che esiste, per integrare l'interscambio coi nodi portuali e aeroportuali.
È necessario considerare il sistema complessivo della mobilità urbana sostenibile con reti di percorsi ciclabili, potenziare le linee metropolitane e tranviarie di autobus, incentivare l'utilizzo di sistemi di trasporto intelligenti, rinnovare il parco mezzi, anche con l'effettiva accessibilità ai disabili e ai ciclisti, favorire il sistema del biglietto unico integrato e promuovere specifiche azioni per l'utilizzo combinato del mezzo privato e del mezzo pubblico, come il car sharing, il car pooling e ilbike sharing. Sono, altresì, utili e necessari provvedimenti per ripristinare le detrazioni relative alle spese per l'abbonamento del trasporto pubblico, favorendo anche l'introduzione nei contratti, nei livelli di contrattazione aziendale, norme per non considerare all'interno dell'orario di lavoro la spesa per il beneficiario. Tutto ciò, con un nuovo assetto normativo, che affermi la centralità del cittadino utente nella gestione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, per incrementare il numero delle persone che scelgono trasporto pubblico in alternativa a quello privato, attraverso una più alta efficienza della gestione, un'offerta quantitativamente e qualitativamente adeguata, e una competizione per l'affidamento dei servizi senza penalizzare le lavoratrici ed i lavoratori del settore. Per queste ragioni dobbiamo lavorare per una politica strutturale, che dia una prospettiva a breve e medio termine, per affrontare il problema della mobilità, che è un'esigenza di tutti e non una questione di parte. Per questo credo che il dibattito di oggi rappresenti un impegno per la priorità dell'intero arco politico italiano, volta ad invertire la tendenza di questi anni e per un cambiamento strutturale e uniforme della qualità e dell'efficienza del trasporto pubblico.
Concludo Presidente, esprimendo il voto favorevole del gruppo PD alla mozione a prima firma dell'onorevole Tullo e degli altri componenti della Commissione Trasporti e a quelle a cui il Governo ha già dato parere favorevole.