A.C. 3844-A
Presidente, la proposta di legge in esame, licenziata dalla VII Commissione lo scorso 28 marzo, intende preservare e valorizzare la memoria di due figure eccellenti della storia politica italiana: Giacomo Matteotti e Giuseppe Mazzini. Non credo occorra soffermarsi più di tanto sui motivi per cui, prima Mazzini e poi Matteotti, sono considerati tra i maggiori teorizzatori del pensiero democratico degli ultimi due secoli: tutti conosciamo le loro biografie e abbiamo letto i loro scritti. Ritengo comunque opportuno tratteggiare in questa sede una breve riflessione sull'importanza di un provvedimento alla loro memoria, dopo avere descritto il contenuto e le finalità di questa proposta di legge.
Il testo originario è stato approvato dalla 7ª Commissione del Senato nel mese di maggio 2016, ed era dedicato esclusivamente alla figura di Giacomo Matteotti.
Presentato nel 2014, in occasione del novantesimo anniversario della morte del deputato socialista, il provvedimento stanzia un contributo straordinario di 300.000 euro, provenienti dallo stato di previsione del MEF e da allocare in uno specifico fondo da istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, da utilizzare per il finanziamento di iniziative, organizzate su tutto il territorio nazionale, relative allo studio e alla diffusione del pensiero di Matteotti.
Nello specifico, i progetti finanziabili possono avere ad oggetto l'erogazione di borse di studio, la digitalizzazione, il riordino, l'inventariazione di materiale bibliografico e archivistico di rilevante valore culturale, pubblicazioni inedite, iniziative didattiche formative da svolgersi in collaborazione con il MiUR e coinvolgendo direttamente gli istituti scolastici dell'intero territorio nazionale. Infine i progetti finanziabili possono avere ad oggetto anche la cura ed il restauro di strutture museali. La proposta di legge stabilisce che i progetti afferenti le finalità indicate possono essere presentati da istituti culturali con personalità giuridica attivi da almeno cinque anni e privi di scopo di lucro e gli stessi progetti saranno esaminati dalla commissione giudicatrice del Premio Giacomo Matteotti a tal fine integrata da un rappresentante della direzione generale biblioteche e istituti culturali e da un rappresentante della direzione generale archivi del MiBACT. Per completezza d'informazione preciso che il Premio Matteotti giunto quest'anno alla XIII edizione è un riconoscimento assegnato ogni anno ad opere letterarie, teatrali, di saggistica, tesi di laurea che illustrano gli ideali di fratellanza tra i popoli, di libertà e di giustizia sociale che hanno ispirato la vita di Matteotti. Durante l'esame in sede referente in VII Commissione alla Camera è stato approvato un emendamento che dichiara monumento nazionale la casa natale di Giacomo Matteotti, sita nel comune di Fratta Polesine in provincia di Rovigo e di proprietà dell'Accademia dei Concordi di Rovigo. Tale disposizione è analoga a quanto fatto per la casa natale di Gramsci in Ghilarza dichiarata monumento nazionale con legge n. 207 del 2016. Ciò nonostante, con la recente approvazione alla Camera lo scorso 3 maggio della proposta di legge recante disposizioni per la celebrazione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio e dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, è stata disposta l'introduzione nel codice dei beni culturali e del paesaggio di una specifica procedura per via amministrativa per la dichiarazione di monumento nazionale da includere nella dichiarazione di interesse culturale con la quale un determinato bene è riconosciuto dal MiBACT. Infine, sempre nel corso dell'esame in Commissione, è stato introdotto l'articolo 4 dedicato alla memoria di Giuseppe Mazzini. Tale articolo reca nuove previsioni inerenti la Domus mazziniana di Pisa ovvero la casa museo dove Mazzini soggiornò e morì il 10 marzo 1872, costituita in istituto con personalità giuridica di diritto pubblico con la legge n. 1230 del 1952. L'istituto ha il fine di cooperare agli studi e alle ricerche sulla vita, sul pensiero, sull'opera di Mazzini, alla raccolta e conservazione di cimeli e documenti e ad ogni altra attività che valga a diffondere la conoscenza del pensiero e dell'azione mazziniana. Ora la Domus mazziniana è commissariata dal 1997 e risulta, quindi, cogente restituirle piena operatività per consentire la regolare gestione delle attività istituzionali e la messa a norma della sede dopo la riapertura avvenuta il 16 gennaio 2016. A tal fine è necessario un aggiornamento dello Statuto e quindi della normativa primaria, rendendo oltretutto più funzionale la partecipazione delle tre istituzioni universitarie pisane nel consiglio di amministrazione e nella gestione dell'istituto. Con le modifiche previste alla legge n. 1230 del 1952, l'amministrazione della Domus verrà assicurata dall'Università di Pisa, dalla Scuola Normale Superiore e dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa sulla base di una convenzione stipulata tra esse e l'istituto, da rinnovare ogni tre anni che determinerà la ripartizione delle relative funzioni gestionali. Questo è il contenuto della proposta di legge in esame. Perché risulta importante approvare questo testo tra i molti provvedimenti che impegnano il Parlamento? Provo a rispondere citando una frase del professor Amos Luzzatto: la memoria è un possente strumento per capire e per rispondere alle sollecitazioni del presente. Valorizzare oggi figure come Giacomo Matteotti e Giuseppe Mazzini, il loro pensiero di strenui difensori delle libertà democratiche e di convinti oppositori di ogni prevaricazione rappresenta una chiave importante in tempi in cui la radice del pensiero liberale e socialista democratico sembra essere messa pesantemente in discussione.
Negli ultimi decenni, infatti, la cultura del rispetto delle regole, il diritto, la lotta contro ogni forma di arbitrio sembrano essere inesorabilmente diminuiti e tuttavia questi principi furono l'ispirazione più profonda a cui attinse Giacomo Matteotti, talmente profonda che fu proprio in virtù dell'affermazione di tali principi universali che il suo destino di uomo e di politico gli fece incrociare una morte violenta ordinata da chi certamente non aveva condiviso e mai avrebbe potuto condividere gli stessi valori di giustizia e di libertà. Il richiamo quindi alla figura di Matteotti, il ricordo della sua vita e la diffusione del suo pensiero possono essere strumenti importanti attraverso i quali si ritorni a diffondere, in particolar modo a partire dalle istituzioni scolastiche e dunque dalle generazioni più giovani, la cultura del rispetto delle regole e della libertà delle persone coniugandole con la moderna evoluzione della democrazia.