Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 12 Febbraio, 2020
Nome: 
Antonella Incerti

Grazie, signor Presidente. Sottosegretario, grazie per la sua presenza. Colleghi, la nostra mozione di maggioranza ma, come abbiamo sentito, anche le altre mozioni che sono state presentate in Aula, hanno evidentemente una priorità, che è quella di salvaguardare il nostro patrimonio agroalimentare e insieme la qualità e la sicurezza alimentare, che il nostro patrimonio sa garantire. È di estrema importanza non solo per i valori commerciali, che venivano ricordati, ma soprattutto per la garanzia che i nostri prodotti sanno dare al consumatore.

Serve anche per evidenziare che il nostro Paese ha fatto una proposta alternativa di etichettatura volontaria, rispetto, come veniva ricordato, a quella proposta da altri Paesi, la Francia in primis. Anche perché abbiamo la possibilità, in realtà, di lavorare su un terreno favorevole, che è quello della UE che, su tutela e qualità della produzione agroalimentare, ha parte importante delle sue politiche di sviluppo rurale e, soprattutto, per il nostro Paese, che ha come uno degli obiettivi principali proprio quello di salvaguardare la politica agroalimentare, proprio perché, come viene ricordato sempre, il nostro Paese vanta il maggior numero di prodotti a marchio registrato, tra l'altro, oggetto continuo di numerosi e sofisticati tentativi di contraffazione.

Per questo la disciplina dell'etichettatura dei prodotti è parte fondamentale di tutela della qualità del prodotto. L'Italia ha sempre dato un grande contributo in termini di legislazione su questo tema, ha sempre implementato questo, grazie anche alle nostre Commissioni di Camera e Senato, ha una continua sensibilizzazione su questo tema, chiedendo una obbligatorietà dell'etichettatura sull'origine nazionale della produzione, per tutelare sempre di più la qualità dei nostri prodotti.

Cito, tra ultimi, la direttiva contro le pratiche sleali, che i nostri parlamentari europei, a cominciare dal vicepresidente De Castro, hanno portato a compimento. Quindi la nostra produzione è considerata una delle eccellenze, per cui il legame territoriale è in tutte le legislazioni sempre sottolineato. Questo, anche proprio per la qualità, per quelle produzioni che non hanno una denominazione protetta. Certo, stanno proliferando - e su questo chiediamo un impegno maggiore dell'UE - azioni non coordinate di proposte, come qui venivano ricordate, di etichettature volontarie, quella “a semaforo” inglese, ma soprattutto il Nutri-Score francese, che, come abbiamo più volte sottolineato, è sviluppato appunto da ricercatori francesi, ma non su basi scientifiche, e che, adottato in parte da altri, non è mai stato sostenuto dalla Commissione europea, che, tra l'altro, ha più volte sottolineato come questo sistema violi il regolamento (UE) n. 1169/2011.

Giustamente, perché questo sistema - in particolare il Nutri-Score - è un sistema fuorviante, incompleto, discriminatorio, che paradossalmente finisce per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali - veniva ricordato l'olio, ma potremmo citare anche altri formaggi importanti - per favorire prodotti artificiali, di cui spesso non conosciamo neanche la ricetta. È un sistema, come è stato ricordato anche da altri colleghi, che induce il consumatore a scelte sbagliate, scegliendo appunto cibi cattivi e contrapposti a cibi buoni.

Quindi, questo sistema l'Italia non può ovviamente sostenerlo, proprio perché è il primo Paese al mondo per DOP e IGP, prodotti che hanno peculiarità derivanti da loro aspetti specifici, da disciplinari che hanno e che devono ottenere. Questo sistema di etichettatura, che citavo prima come Nutri-Score, quindi, mina profondamente la peculiarità dei nostri prodotti made in Italy, che hanno questa peculiarità che non ha nessun prodotto al mondo, di trasmettere tradizioni plurisecolari di generazioni di agricoltori e di produttori italiani che da sempre sono impegnati a mantenere biodiversità, varietà, sicurezza e qualità. Inoltre, è una scelta che mina uno degli elementi importanti che viene dal nostro Paese. Mina la dieta mediterranea, che, come veniva ricordato, è iscritta nella lista del patrimonio immateriale dell'umanità dal 2010.

Il nostro Paese ha, quindi, fatto una proposta di un percorso lungo, che è iniziato nel 2017 con l'allora Ministro Martina del Governo Gentiloni, che è stato condiviso con le associazioni di categoria, che è stato sperimentato per più di un anno e che è stato infine presentato, all'inizio del 2019, e notificato alla Commissione europea. È quello conosciuto come Nutriform battery, un nuovo sistema che, in applicazione dell'articolo 35 del regolamento della Comunità europea, descrive i princìpi generali che le imprese dovranno rispettare nella realizzazione delle etichette.

Il sistema proposto dall'Italia è con simbolo “a batteria” e indica in modo chiaro al consumatore l'apporto nutrizionale dell'alimento, in rapporto al fabbisogno giornaliero, tenendo conto in particolare dei componenti, come in percentuale calorie, grassi, zuccheri e sali per ogni singola porzione, rispetto alla quantità raccomandata dall'Unione europea. I risultati della sperimentazione hanno portato a un'etichetta leggibile, chiara, trasparente e molto comprensibile per il consumatore.

È oltretutto un sistema, quello che abbiamo proposto, che non crea ostacoli alla libera circolazione delle merci e non pregiudica la concorrenza degli operatori, in quanto l'obiettivo è quello non discriminatorio, così come espressamente richiesto dall'articolo 35.

Allora, la proposta c'è. Si tratta di farla avanzare e, certo, di contrastare il modello di Nutri-Score, che noi non possiamo evidentemente accettare e si tratta di vigilare attentamente, perché sappiamo, come veniva ricordato, che c'è parte della grande distribuzione che lo supporta. Ma soprattutto, credo, che anche da quest'Aula dobbiamo mandare chiaro il messaggio, che noi abbiamo la possibilità di far passare questa proposta. Si tratta di creare delle alleanze. Si tratta di creare delle sinergie. Si tratta di avere la capacità, come Paese, di andare a negoziare con l'Unione europea, affinché la nostra proposta possa avere l'agibilità di riuscita.

Certo, i consumatori hanno una parte di grande rilevanza. Possiamo suggerire che ogni Stato membro guidi un percorso di educazione alimentare, affinché sia facile la lettura dell'etichetta sul prodotto.

Quindi, appare fondamentale che l'Europa intraprenda un cammino per un'educazione seria di lettura dell'etichettatura. Questa mozione quindi, in modo molto semplice, chiede al Governo una serie di impegni che vanno in questa direzione: che si adoperi presso le autorità europee in modo che tengano in dovuta considerazione lo schema di nostra proposta alternativa, la Nutriform battery, presentato dall'Italia anche in ragione del fatto che prossimamente sarà pubblicato il rapporto che vuole armonizzare i sistemi di etichettatura; che in sede europea si adoperi affinché i prodotti DOP e IGP siano esclusi dall'applicazione dei sistemi di etichettatura nutrizionale, come stabilito a livello nazionale per il sistema di etichettatura a batteria, e a promuovere campagne di informazione perché questi sistemi volontari di etichettatura non producano discriminazioni e ostacoli alla libera circolazione dei prodotti italiani; e, soprattutto, continuare a lavorare, in concerto con gli altri Stati membri, per percorsi di educazione alimentare, nonché di formazione per la conoscenza dei sistemi di etichettatura destinati ai consumatori, come uno degli strumenti fondamentali che può garantire agli stessi consumatori una chiarezza nella lettura e nella scelta dei prodotti.

Questo vuol dire in gran parte, poi, aiutare in modo particolare il nostro settore agroalimentare, che in materia di qualità e di sicurezza alimentare non ha lezioni da prendere da nessuno