Signor Presidente, colleghi, sottosegretario, per quanto riguarda la situazione dei minori stranieri, io cercherò di intervenire anche su altri dati e altri aspetti che non sono stati toccati e, in particolare, per la mozione Zampa ed altri1-00501, per la situazione caratteristica che abbiamo in Sicilia.
La situazione dei minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro Paese rischia, come è stato detto da tutte le parti, di collassare il sistema accoglienza e, soprattutto, i bilanci dei comuni interessati, perché da ormai un anno, con cadenza regolare, assistiamo allo sbarco, dapprima con barconi fatiscenti, adesso accompagnati dalla Marina militare, dalle navi diMare Nostrum, di migliaia, dico migliaia, di minori, di cui il 40 per cento sono minori non accompagnati, ovvero da soli, dei quali non si conosce se hanno o meno una famiglia, se hanno parenti.
Con il mio intervento vorrei contestualizzare le richieste al Governo che noi facciamo con la mozione Zampa ed altri n. 1-00501, soprattutto focalizzando quanto avviene, in particolare, nei comuni della provincia di Siracusa, che stanno fronteggiando numeri troppo imponenti per queste comunità. Per questo, chiediamo l'impegno al Governo di prevedere la continuità del Fondo nazionale per i minori non accompagnati oppure di ampliare il sistema degli SPRAR, importantissima richiesta che noi mettiamo nella mozione.
Infatti, nella provincia di Siracusa mancano le strutture e la maggior parte dei centri di accoglienza non è affatto idonea ad ospitare minori non accompagnati, né dal punto vista strutturale né dal punto di vista professionale. Il comune di Augusta, uno per tutti, è un comune commissariato e da troppi mesi affronta da solo l'emergenza, senza alcuna riserva, perché ha esaurito i bilanci comunali. La mancanza di fondi fa sì che i minori stranieri siano ospiti in un centro sportivo privato, privato, in una ex scuola elementare, senza un congruo numero di personale specializzato che possa seguirli in maniera adeguata. Pensate che è accaduto che, dopo che i dipendenti del comune erano ritornati a casa, anche effettuando straordinario non pagato, quindi a titolo di volontariato, i minori, lasciati in balia di se stessi, esasperati dalle condizioni di vita e dalle lungaggini burocratiche, abbiano provocato scontri all'interno delle strutture, perché, ovviamente, sono di nazionalità straniere diverse, di culture diverse, e occorrono necessariamente mediatori culturali, che allo stato non vi sono. Diversi minori, come è stato detto anche da altri colleghi, scappano e non fanno più ritorno, ed è notizia di due giorni fa che nella zona industriale di Siracusa, a Priolo, sono stati trovati tre minorenni stranieri con i vestiti inzuppati di acqua: si erano buttati in mare da un barcone e camminavano impauriti in mezzo alle ciminiere e alle raffinerie degli impianti industriali, con grave pericolo, come potete immaginare tutti.
Quindi, diversi minori scappano e non fanno più ritorno, come è stato detto. Augusta, Siracusa, Portopalo e gli altri comuni non possono rimanere ignorati: solo ad Augusta sono avvenuti 62 sbarchi, con 26.107 migranti, di cui oltre tremila minori (dati di ieri, comunicati dal prefetto Librizzi al Ministro Alfano). È di qualche settimana fa, poi, la notizia che minori, ospiti in una struttura allestita a Portopalo, stremati dai giorni di permanenza, hanno messo in atto una protesta per chiedere di essere trasferiti in una struttura più idonea.
Quindi, questa accoglienza di così vaste proporzioni – mi preme dirlo, in diverse occasioni l'ho detto – non sarebbe possibile senza l'impegno – lo ricordo qui, in questa sede – di tutte le forze dell'ordine, dei sindaci, degli amministratori locali, ma non sarebbe possibile nemmeno senza il grande sforzo di umanità e di sacrificio delle parrocchie e delle associazioni, che, al posto dello Stato, si stanno accollando questo grande fenomeno, e dei medici che, oltre quelli pagati dall'ASP, prestano il loro servizio gratuito in aiuto ai migranti non accompagnati. E, soprattutto, non sarebbe possibile senza l'aiuto della popolazione, che ha mostrato un grande slancio di solidarietà, anche nella raccolta di vestiario, al di là di pochissime manifestazioni di protesta o di xenofobia, se così vogliamo chiamarla, ma veramente pochissime rispetto alla vastità delle difficoltà che si affrontano in ogni singolo comune. A Siracusa, per esempio, è stato fondamentale l'intervento dell'Asgi e dell'Arci, perché, in seguito ad una campagna di grande sensibilizzazione, anche in contatto con il tribunale, hanno accelerato le procedure per individuare i tutori per i minori non accompagnati.
Solo che, purtroppo, adesso, Presidente, signori colleghi, dato l'aumento dei flussi migratori, tendono a scarseggiare anche persone che vogliano impegnarsi nel divenire tutori dei minori. Ecco perché, con la nostra mozione, impegniamo il Governo a sviluppare l'affido familiare come alternativa alle comunità e la figura dei tutori volontari in rete con i garanti per l'infanzia e l'adolescenza.
Questo sistema è oggi basato sull'emergenza e carente da tutti i punti di vista. Basti pensare alle visite mediche: nella provincia di Siracusa, e nella maggior parte dei comuni italiani, nelle migliori delle ipotesi un medico dell'ASP visita i centri di accoglienza una volta a settimana. Anche su questo punto nella provincia di Siracusa è stato fondamentale l'aiuto di Emergency, che con la sua clinica mobile ha visitato i migranti non accompagnati almeno due volte a settimana. Ecco, per ritornare al fenomeno italiano: ma cosa succede in Italia, mi domando, se un minore ha urgente bisogno di cure mediche al di fuori del centro ? Chi è autorizzato a trasportarlo in ospedale ? Molto spesso il personale dei centri si rifiuta di farlo perché non è autorizzato, e non tutti i minori stranieri non accompagnati hanno accanto la figura del tutore legale, proprio per la difficoltà di reperirli. Che cosa accade se un minore deve essere operato urgentemente ? Chi firma per lui ? Questo è un problema serissimo, che solamente un sistema legislativo serio e concreto può colmare.
Quindi, come sollecitiamo con la mozione, occorre prevedere continuità – come abbiamo già detto – di finanziamento del Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori, che non gravi più sui comuni, creare una normativa ad hoc, sviluppare un affido familiare alternativo alla comunità, creare un'organizzazione generale stabile attraverso una chiara normativa con procedure d'identificazione e di accertamento dell'età non invasive, istituire un sistema nazionale di accoglienza anche attraverso l'ampliamento dei posti SPRAR. E non dimentichiamo, altro dato importante di grande sensibilità, che anche il semplice trasferimento dei minori nelle varie strutture oggi, in tutta Italia, avviene senza una logica, proprio perché manca una legge seria. Può capitare che due minori che hanno intrapreso un viaggio insieme, che hanno affrontato diverse disavventure enormi per la loro giovane età, vengano inspiegabilmente divisi, uno mandato in un centro al nord, l'altro mandato in un centro in mezzo all'Italia; inspiegabilmente divisi perché non c’è una logica, non c’è un criterio. Non c’è un criterio perché manca una legge certa e, quindi, è chiaro che è rimesso alla sensibilità, o alla non sensibilità, degli operatori. E ciò non certo per cattiveria avviene, ma proprio per una cronica carenza di mediazione culturale. Ricordiamoci che spesso queste persone una volta sbarcate non conoscono i loro diritti, non conoscono quali possibilità mette lo Stato a loro disposizione e solo una mediazione culturale potrebbe permettere di conoscere un po’ più della loro storia, se hanno viaggiato con qualcuno, se ci sono parenti in Italia o all'estero, perché anche questo diventa un problema serio. Lo Stato deve individuare se hanno parenti, anche se non sono i loro genitori, ma parenti collaterali, in Italia e all'estero. Quindi nascondersi dietro l'emergenza, quando ormai ci troviamo di fronte a fenomeni strutturali come quello dei migranti non accompagnati, è dannoso prima di tutto per i minori non accompagnati e in secondo luogo è dannoso allo Stato da un punto di vista finanziario, perché è evidente la carenza normativa comporta sempre un aumento di spese.
Per concludere, sono convinta che non occorre che il Presidente del Consiglio vada in Sicilia, come sollecita la Lega in questi giorni sui giornali, Renzi non può essere dappertutto, ma è lì dove deve essere, nel Consiglio dei ministri per sollecitare queste misure che noi sollecitiamo con la nostra mozione idonee a passare dall'emergenza alla norma stabile. È lì che deve essere: a tenere continui contatti con l'Europa per ottenere risposte serie, concrete ed efficaci, perché la frontiera non è la Sicilia, la frontiera non è l'Italia, la frontiera è l'Europa, perché noi non siamo solo cittadini italiani o siciliani, siamo cittadini europei.