Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 9 Gennaio, 2017
Nome: 
Michele Pelillo

Grazie, Presidente. Colleghi, rappresentante del Governo, diciamo che la mozione a firma Brunetta e Lanfranco ci dà un'ulteriore opportunità, dà un'ulteriore opportunità a questo ramo del Parlamento, per approfondire una delle questioni che ha caratterizzato questa legislatura e per aumentare il confronto tra le forze politiche su quella che rimane una delle vicende più importanti e che desta anche maggiori preoccupazioni e ha dato la possibilità, anche al Partito Democratico, di puntualizzare nuovamente e aggiornare la sua posizione attraverso una mozione che abbiamo provveduto a depositare qualche minuto fa. Quindi, un'occasione che riteniamo assolutamente favorevole, propizia e positiva. 
In questa legislatura sono state tante le occasioni. Probabilmente abbiamo dovuto parlare tanto di banche perché precedentemente, nelle precedenti legislature, si era parlato forse un po’ troppo poco e soprattutto si era fatto abbastanza poco. Mi rendo conto che non è facile trovare una piena condivisione sull'analisi degli ultimi 2-3 anni su quello che il Governo Renzi e questo Governo stanno tenacemente perseguendo per dare maggiore solidità al nostro sistema bancario e, nel contempo, per offrire tutela al risparmio degli italiani. Non è facile trovare condivisioni. Ci sono delle interpretazioni che divergono, ci sono legittimamente sfumature di pensiero diverse. Qualche volta si è ecceduto, perché questo terreno è diventato terreno di scontro politico, mentre penso – e i toni pacati di oggi mi rassicurano da questo punto di vista – che questo dovrebbe essere un terreno di confronto e non di scontro, perché la posta in palio è davvero molto alta e non possiamo permetterci di litigare per il gusto di farlo o per cercare di prevalere nel difficile ragionamento che va portato avanti. 
Certamente ci sono due punti che sono centrali in tutto quello che è stato fatto in questa legislatura, dal Governo Renzi e che continua a essere fatto dal Governo Gentiloni: tutela del risparmio e solidità del sistema bancario. Questi sono i punti cardine della strategia adottata nei diversi provvedimenti di legge che sono stati approvati negli ultimi 2-3 anni e che vanno tutti nella stessa direzione. Certamente un impegno legislativo così importante nessuno può avere la presunzione di ritenere che sia stato esaustivo o sia stato perfetto. Certamente non lo penso io ma non lo pensa assolutamente il mio gruppo, nel senso che siamo convinti di essere andati nella direzione giusta, siamo convinti che tutti i provvedimenti che sono stati emanati e approvati, prima dal Governo e poi dal Parlamento, vadano nella direzione auspicata.
Siamo altresì convinti che non abbiamo completato il nostro lavoro e c’è bisogno ancora di fare, possibilmente con una modalità un po’ diversa rispetto alle esperienze che abbiamo consumato nelle Aule parlamentari su questo argomento, lo accennavo prima. Da questo punto di vista, mi piace ricordare come nell'ultimo passaggio sullo stesso argomento, prima della pausa natalizia, è stato il Governo in modo esplicito ad auspicare una maggiore e, possibilmente, larga condivisione, nel continuare ad affrontare questo tema. Penso che questo sia un passaggio importante, un passaggio da sottolineare, perché può aiutarci a orientare tutti i nostri sforzi nella direzione migliore. 
Allora, se l'analisi di quello che è stato non può essere uguale per tutti, io non penso che ci possano essere difficoltà nel fare maggiore chiarezza su quello che è accaduto nel passato. Assolutamente penso di poter anticipare a nome del mio gruppo che non c’è nessuna difficoltà nell'immaginare un lavoro parlamentare che possa fare maggiore chiarezza su quello che è accaduto sull'intero sistema bancario italiano. Lo strumento più adeguato poi si stabilirà ovviamente nella tempo e nel modo rituale, ma certamente offrire agli italiani un quadro più chiaro, più limpido, su quello che è accaduto negli ultimi anni, va bene anche dal Novantanove in avanti, certamente non trova la nostra contrarietà. Come non trova la nostra contrarietà, anzi accediamo volentieri alla proposta – altro contributo di chiarezza – che è arrivata nelle ultime ore, rendere noti i nomi dei debitori maggiormente insolventi negli ultimi anni; questo sia riguardo le banche oggetto di procedura di risoluzione, sia le banche che stanno ottenendo il vantaggio di questo intervento precauzionale dello Stato. Quindi, ben venga maggiore chiarezza su quello che è stato, può aiutare il legislatore ad agire meglio rispetto al passato, può offrire agli italiani un quadro più chiaro per orientarsi meglio, ma questo non toglie però che siamo un po’ più interessati a governare il presente e soprattutto a porre le basi per un futuro con qualche preoccupazione in meno in campo finanziario. Ben vengano, quindi, tutte le verifiche per il passato, però proviamo a concentrarci in modo particolare su quello che dobbiamo fare oggi, per l'immediato e per i prossimi tempi. Su questo – io ho preso qualche appunto – penso che potremmo anche provare, sempre se l'invito del Governo fatto in quest'Aula non più di venti giorni fa fosse davvero raccolto nella sostanza di una maggiore condivisione, a capire, per esempio, quali sono i punti sui quali non c’è particolare divergenza, per poter operare subito con una prospettiva di breve periodo. 
Io mi sono permesso di scrivere qualcosa, ma giusto così, come memorandum, per la nostra discussione e non solo quella di oggi. Penso che questi punti possano essere condivisi, mi auguro largamente condivisi, e possano essere, secondo noi, una buona base di partenza per continuare il lavoro che è stato intrapreso. 
Sulla tutela del risparmio: è evidente che abbiamo bisogno di prevenzione e contrasto alle condotte scorrette da parte degli amministratori. Ne abbiamo parlato spesso, questo è un capitolo sul quale, a mio modo di vedere, c’è ancora molto da scrivere. Probabilmente dobbiamo rinforzare i presìdi normativi regolamentari per rassicurarci una maggiore incisività nei controlli. Dobbiamo assolutamente trovare – anche qui dovremmo farlo velocemente – gli strumenti per impedire il collocamento di prodotti finanziari rischiosi presso i clienti al dettaglio. Tutto questo in un quadro di piena informazione nei confronti dei risparmiatori. Il mondo del credito è diventato molto complesso, il mondo della finanza è diventato di difficile percezione anche da parte di persone acculturate, c’è bisogno certamente di un'informazione che renda un po’ più chiaro il rapporto tra risparmiatore e banche. 
E poi, venendo anche ai giorni nostri, e venendo anche a uno dei contenuti del decreto-legge che oggi inizia il suo iter in Senato, dobbiamo assicurare il più alto grado di tutela dei risparmiatori nei procedimenti di ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato e anche qui attraverso delle procedure, possibilmente, le più semplici e chiare possibili. Questo sul fronte della tutela del risparmio. 
Sul fronte della solidità del sistema bancario, lo voglio ribadire, è un argomento che abbiamo già affrontato altre volte però è opportuno in questa sede ricordarlo, penso che non sarebbe difficile trovare convergenza nel richiedere al Governo l'intervento più incisivo nei confronti degli organismi europei per utilizzare la possibilità che è data da quella direttiva di rivedere nei prossimi mesi il regime del bail-in; bail-in che è diventata, da parola sconosciuta, un'espressione quasi da bar negli ultimi anni nel nostro Paese. C’è la possibilità di un supplemento di riflessione e di approfondimento su questo argomento, penso che dovremmo spingere per utilizzarla al meglio, magari anche non arrivando a consumare tutto il tempo concesso dalla direttiva, che è giugno 2018, magari anticipando anche quella scadenza e poi continuare a insistere perché possa essere rapidamente costruito il terzo pilastro della sistema bancario europeo, con l'istituzione, più volte auspicata, del Fondo della tutela dei depositi a livello europeo. 
Su questi argomenti, che ovviamente sono argomenti di grande rilievo, di non poco conto, penso che non sarebbe tanto difficile trovare unità di intenti e questo potrebbe agevolare un po’ il lavoro parlamentare e anche il compito del Governo in una situazione sempre difficile, dobbiamo sottolinearlo, di grande responsabilità. 
Concludo Presidente: domani vedremo meglio, ovviamente anche su come il Governo si esprimerà sulle diverse mozioni, leggeremo con maggiore chiarezza le mozioni delle diverse forze politiche, vedremo l'espressione del voto sulle mozioni, però penso che queste cose possano essere realizzate.
Su questi e probabilmente su altri argomenti potrà esserci effettivamente una giusta convergenza, che possa rafforzare non solo l'iniziativa parlamentare, ma soprattutto quella del Governo italiano, perché la gran parte di queste iniziative ovviamente hanno matrice europea e quindi hanno bisogno che l'Italia possa sedersi a quei tavoli con la maggiore forza e la maggiore autorevolezza possibili.