Grazie signor Presidente, rappresentante dei Governo, colleghi.
L'argomento delle mozioni oggi in discussione è il sostegno ai cittadini colpiti dalla crisi economica. Non stupisce quindi che durante la predisposizione della nostra mozione e anche in sede di discussione generale, il nostro gruppo si è giustamente concentrato sui dati, sui numeri della crisi e sui numerosi provvedimenti a favore degli strati più deboli della popolazione, delle fasce più duramente colpite dalla crisi che sono stati adottati da questo Governo e della maggioranza che lo sostiene.
Sono stati ricordati i 600 milioni allocati per il Fondo Strutturale per il contrasto alla povertà, i provvedimenti di riordino della normativa in materia di indennità e integrazioni di reddito, finalizzati all'introduzione di un'unica misura nazionale di contrasto alla povertà. Abbiamo ridefinita ed esteso il Sostegno l'Inclusione Attiva, introdotto il bonus bebé e tutta una serie di altre misure puntualmente riportate nella mozione.
Non vorrei però soffermarmi su questi aspetti e su questi dati, pur così rilevanti, e profondamente significativi del cambiamento di passo imposto ad un tema così delicato per la tenuta e la coesione sociale del nostro Paese.
Vorrei invece considerare un altro numero, che è quello relativo ai richiedenti asilo attualmente ospitati nei nostri centri di accoglienza, che ammonta alla ragguardevole cifra di 160 mila persone. Il nostro Paese è chiamato ad uno sforzo notevolissimo nell'affrontare un fenomeno di così vasta portata e che ha motivazioni molteplici e molto complesse. Nella mozione della Lega Nord ci si chiede per quale motivo non si stornino le risorse investite nell'assistenza dei profughi a favore delle comunità locali e si lamenta la «mancata attivazione degli strumenti di respingimento ed espulsione previsti dall'ordinamento nazionale».
Poi ha considerato anche un altro aspetto e cioè che la prima firma della mozione della Lega Nord è del capogruppo on. Fedriga e mi è sovvenuto un particolare, cioè che la stessa firma appare tra le altre di diversi deputati della Lega e di centrodestra riguardo ad un provvedimento della passata legislatura, contenuto nello scudo fiscale di Tremanti. Mi riferisca ovviamente al provvedimento di sanatoria con cui, nella passata legislatura, Lega e PD1 regolarizzarono circa 300mila cittadini irregolari, o se preferite «clandestini», direbbe qualche collega.
Ebbene, ci viene richiesto oggi per quale motiva non procediamo al respingimento e al rimpatrio di persone, a cui l'Italia è tenuta a riconoscere la possibilità di chiedere la protezione internazionale e vi è tenuta in virtù della convenzione di Ginevra, della Carta Costituzionale e dell'ordinamento dell'Unione Europea e coloro che ci rivolgono questa domanda sono gli stessi che quando stavano al Governo, invece di approfittare dell'opportunità così propizia per attuare finalmente la loro politica migratoria, hanno deciso di fare le sanatorie.
Vorrei ribadire questo aspetto e richiamare l'attenzione sul dato numerico: sono 1.60 mila le presenze attuali e c’è chi quotidianamente transita da uno studio televisivo all'altro ad urlare all'invasione e a declamare con convinzione stentorea «Prima gli italiani». A parte il fatto che io, più modestamente, mi accontenterei di «Prima l'italiano» inteso come lingua, visto che chi si erge a difensore delle nostre radici tradizioni e della nostra cultura poi sostiene che «migrante è un gerundio». Ma al di là di questo, quelli che urlano all'invasione di 160 mila extracomunitari sono gli stessi che, l'ultima volta che ne hanno avuto la possibilità, hanno regolarizzato 300mila extracomunitari.
A questo punto la cosa ha iniziato davvero ad incuriosirmi e allora ho approfondito ulteriormente il contenuto della mozione della Lega: ci viene imputato di spendere «in media 35 euro al giorno per ogni richiedente ospitato» e quindi mi sono detto «Evidentemente loro erano più bravi e riuscivano ad essere più efficienti di noi». Ebbene, mi sbagliavo: il governo della destra spendeva 46 euro pro capite pro die, cioè circa il 30% in più di quanto fatto dall'attuale.
Ho continuato nell'analisi della mozione e mi sono imbattuto nell'affermazione secondo cui «l'Italia è il Paese che rimpatria meno immigrati clandestini e che perdura il massiccio arrivo di immigrati agevolato dal permeabile confine marittimo italiano». E mi sono immaginato che quando invece c'era la Lega, allora sì che i confini erano impermeabili. Mi sbagliavo anche in questo caso Presidente: quando provarono a respingere in Libia un barcone al largo delle coste siciliane, l'Italia ottenne una condanna all'unanimità da parte della Corte Europea dei diritti dell'Uomo e fu costretta a pagare le conseguenti sanzioni.
Visto che tre indizi fanno una prova, signor Presidente, mi sono fermato qui ma potremmo andare oltre e citare il Cara di Mineo e la fallimentare esperienza dell'Emergenza Nord Africa durante le primavere arabe.
In sostanza, chi non ha saputo governare e ha fallito, ora si mette in cattedra e insegnai A questa stregua, dopo le lezioncine della Lega sull'immigrazione mi aspetto a brevissimo una lectio magistralis sulla parità di genere tenuta da Donald Trump.
Come ripeto, mi fermo qui perché ho raggiunto la prova che coloro che ci vengono a criticare oggi per la gestione del fenomeno migratorio e per l'accoglienza di 160 mila profughi che il nostro Paese sta portando avanti con difficoltà ma anche con enorme generosità e dignità, dopo aver ottemperato a tutte le prescrizioni dei nostri partner europei, sono gli stessi che hanno regolarizzato centinaia di migliaia di irregolari, che hanno speso e sperperato le risorse pubbliche destinate all'accoglienza male e in abbondanza e che non hanno mai proposto, ora come allora, uno straccio di soluzione alternativa salvo dedicarsi al nobile sport di alimentare le tensioni e speculare sulla paura.
Con discreti risultati, direi, visto che ieri, come è noto e come è stato ricordato da diversi colleghi, una ventina di donne e bambini richiedenti protezione si sono visti respinti dalle barricate di alcuni abitanti di un comune in provincia di Ferrara. Autorevoli esponenti della Lega hanno definito «eroi» gli edificatori delle barricate, nella vita di Galileo, Bertolt Brecht ci ricorda che è sventurato il Paese che ha bisogno di eroi e devo dire che se quelli sono i vostri eroi, noi ve li lasciamo tutti e volentieri, noi Presidente facciamo un mestiere diverso e con la schiena dritta e una serie di buone ragioni da spendere e far valere anche in seno all'Unione Europea ci stiamo incaricando di affrontare un tema epocale come quello delle grandi migrazioni.
Accettiamo suggerimenti e consigli da tutti, ma da chi vuole unicamente lucrare qualche decimale in più di consenso politico a buon mercato, dopo aver miseramente fallito la prova del governo di questi fenomeni, chiediamo di non farci perdere tempo e di smetterla quanto meno di favorire un clima di guerra tra poveri, perché è proprio l'ultima cosa di cui questo Paese ha bisogno.
Noi continueremo ad impegnarci affinché in questo Paese vengano tutelati i diritti umani e nessuno venga lasciato indietro, lavorando non per una sterile e artificiosa contrapposizione tra noi e loro, italiani e stranieri, ma per l'integrazione e il rispetto delle legittime istanze di tutti.
Per questi motivi, annuncio il voto favorevole del mio gruppo alla nostra mozione.