Grazie, signora Presidente. Approfitto della pienezza di quell'Aula, prima di entrare nel merito delle dichiarazioni di voto, per esprimere, a nome del Partito Democratico, tramite lei, e rinnovare la stima e la solidarietà alla Presidente Laura Boldrini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e sono sicura e certa della sua cortesia e della sua premura nel portare, quindi, la nostra stima e la nostra rinnovata considerazione. Voglio entrare, invece, nel merito della questione che riguarda la mozione di cui stiamo parlando: il cuore della mozione del Partito Democratico raccoglie una spinta a rivedere il sistema della governance del farmaco, che arriva da più punti.
Noi verifichiamo e testiamo il fatto di essere qui a discutere anche grazie a una mozione del MoVimento 5 Stelle, ma questa spinta, signora Presidente, è arrivata da più parti. Ci ha pensato ancora prima la collega Miotto, proprio con una mozione, che non è un ordine del giorno, ed è avvenuta in aprile. Ci ha pensato la Conferenza delle regioni e delle province autonome, attraverso un documento del 5 maggio, un testo particolarmente importante, direi inedito, perché, per la prima volta, ci pone un tema anche in termini collaborativi di revisione della governance, al quale credo dobbiamo una valorizzazione obbligatoria.
È il rapporto dell'Osmed del 2015, che è stato presentato dall'Aifa a giugno, che evidenzia questo dato: una spesa farmaceutica nazionale di circa 29 miliardi, di cui il 76 per cento viene versato dal nostro Servizio nazionale, ma con un balzo notevole dell'8,6 per cento di spesa farmaceutica nazionale che è dovuto principalmente ai farmaci innovativi. Ma ha pensato, in aggiunta, di discuterne (di fatto lo abbiamo rifatto) anche il decreto-legge n. 113, all'articolo 21, che è proprio relativo alla gestione del pay back, e credo che questo possa essere considerato come il primo stepdel documento delle regioni. Se i farmaci rappresentano nel mondo della salute uno degli strumenti essenziali per le potenzialità di cura, la possibilità di guarigione, l'aspettativa di vita, il miglioramento e la qualità dell'assistenza, in una parola contribuiscono a fare del nostro sistema un modello, il problema della sostenibilità, che non è una fandonia, deputata Grillo, il tema della sostenibilità se lo pone il Paese Italia, come se lo pongono tutti i Paesi europei.
Tuttavia, questo è un tema particolarmente importante e rilevante, perché richiama l'equità, il diritto e l'accesso alle cure e i dati evidenziano il superamento del limite di spesa negli anni 2013-2015, con una maggiore incidenza della spesa farmaceutica rispetto a quella territoriale. Delle cifre rilevanti: siamo passati da oltre 700 milioni del 2013 a un miliardo del 2014 a un miliardo e mezzo del 2015. Cifre che rischiano di compromettere la salute dei sistemi sanitari e, soprattutto, la salute dei cittadini, alla quale abbiamo cercato di provvedere con le norme all'interno del decreto-legge «enti locali». Accanto all'interesse primario, quello della tutela e della salute, i farmaci e le aziende che li producono rappresentano un settore di investimento, di innovazione, di ricerca, di crescita, di capacità competitiva in settori industriali, così come avviene in altri Paesi.
Ma noi dobbiamo garantire la massima accessibilità alle cure appropriate, e, per farlo, nella nostra mozione noi abbiamo scritto delle cose importanti: rivedere la modalità per quei farmaci eccessivamente costosi attraverso una maggiore concorrenza, trasparenza, velocizzando l'introduzione nel nostro Paese di farmaci già autorizzati dall'EMA – oggi abbiamo avuto la notizia di otto farmaci nuovi innovativi, di cui due oncologici –, l'introduzione di una norma di carattere generale in base alla quale il prezzo si riduce o si sconta in maniera progressiva in rapporto all'aumento dei pazienti o di altri criteri e mantenere – questa è una cosa che a noi sta molto a cuore – distinte le funzioni tra chi stabilisce il prezzo per il sistema del farmaco e, dall'altro, l'ente che lo autorizza. È quanto abbiamo proposto nella nostra mozione: niente di annacquato, numeri e parole vere, alle quali il Governo ha dato un parere positivo, ed esprimiamo apprezzamento per l'apertura dimostrata, non solo in queste cose, ma anche in altre questioni, alcune importanti: rivedere i tetti di spesa in funzione delle diverse modalità di acquisto dei prodotti, e non più in base ai processi distributivi, avviando una riflessione anche sul tema dell'acquisto dei dispositivi medici.
Chiediamo che vengano rimodulati i registri di Aifa per i farmaci ad alto costo, chiudendo quelli che non sono più utili, rendendo maggiormente accessibili le informazioni alle regioni e ai medici prescrittori. Appare evidente, come si legge nel rapporto Aifa, il peso che i farmaci innovativi costituiscono nell'incremento globale del superamento dei tetti di spesa. Diventa, quindi, necessario definire in modo dettagliato e chiaro che cosa si intenda per innovativo, perché nuovo non è sinonimo di innovativo, e va quindi definito qual è il contributo aggiuntivo in termini di real life che giustifica il maggior prezzo e anche i maggiori vantaggi sul mercato del farmaco. Vedete, colleghi, ancorché mi sembriate piuttosto disinteressati, nonostante il rilevante impegno del Governo per affrontare un tema rilevante come quello dell'eradicazione dell'epatite C, che in Italia ha a cura 350 mila pazienti affetti da cirrosi, è stato possibile l'accesso solo a 50 mila persone.
L'alto tasso di guarigione ci impone l'interrogativo di verificare la possibilità di attivare, anche attraverso la sperimentazione, introducendola anche in Italia, uno o più farmaci validi generici per la cura dell'epatite, stipulando un protocollo di intesa tra il Ministero della salute e le aziende. Questa vicenda ci pone di fronte a una drammatica scelta, che è sicuramente politica, ma è drammaticamente etica, che è la selezione dei pazienti da curare, che confligge con l'universalismo che è, invece, il principio al quale ancora noi crediamo, che noi vogliamo continuare a mantenere e fare in modo che si realizzi. È per questo che noi dobbiamo fare uno sforzo per garantire il pieno accesso alle cure a tutte le persone che ne hanno diritto e mantenere questo fondo che abbiamo dedicato, che va alimentato. Molte delle nostre proposte sono contenute nel documento delle regioni, una strada comune per garantire equità, per garantire diritto di accesso e per garantire anche una responsabilità condivisa, perché noi dobbiamo avere a cuore una cosa sola, un interesse primario, che è quello della cura della persona, quello della sua salute, al quale il Partito Democratico non vuole derogare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Dichiarazione di voto
Data:
Martedì, 26 Luglio, 2016
Nome:
Elena Carnevali