Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 4 Febbraio, 2020
Nome: 
Elena Carnevali

Grazie, signor Presidente. Permettetemi di iniziare ringraziando anche il Governo, perché il contributo che ha dato alla discussione ridimensiona e porta la mozione, di cui ringrazio la relatrice, al contesto italiano, ben lontano, per fortuna e grazie a Dio, dalle condizioni che invece avvengono in altri Paesi. Ringrazio appunto per gli evidenti riflessi che ha di natura sanitaria - poi lo vedremo -, perché il fentanyl viene utilizzato nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore. Permettetemi di ringraziare in particolare gli esperti, le società scientifiche, le associazioni di cure palliative, che hanno collaborato a modificare e a integrare il testo originario della mozione. Credo che questo sia stato un contributo positivo per tutta l'Aula parlamentare. Noi tutti abbiamo la consapevolezza dell'impatto devastante della diffusione delle droghe, e questo vale sia sulla singola persona affetta da dipendenza, sulla famiglia e sulla stessa società: abbiamo visto troppe volte la disperazione di intere famiglie e la reazione di chi è stato vittima di reati connessi all'uso di droghe; abbiamo dovuto far fronte alle reazioni di rifiuto, persino di rabbia, da parte della società civile. Un fenomeno che non ci vede dunque fermi e indifferenti, che viene monitorato costantemente, anche con la relazione annuale del Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze, che dimostrano che l'utilizzo delle droghe in Italia purtroppo ha visto un incremento di 38 decessi in più nell'anno precedente e una media di una persona in 26 ore. Nessuno di noi chiude gli occhi o si gira dall'altra parte. Sappiamo che parliamo di un problema che ha origini antiche, nei secoli, non solo nei decenni, ma tutto ciò non va interpretato di certo con una qualche forma di tolleranza o comprensione rispetto al fenomeno, che consideriamo negativo sotto tutti i punti di vista. Noi stiamo facendo molto dal punto di vista repressivo, certamente, le nostre forze dell'ordine sono impegnate a tutto campo, e sono stati raggiunti risultati ragguardevoli in questi anni: nel 2019 sono aumentati del 37 per cento le operazioni antidroga rispetto all'anno precedente, che hanno portato al sequestro di 80 chilogrammi e 27 mila dosi di sostanze sintetiche. E il Parlamento non si è sottratto neanche dalla responsabilità di adeguare gli strumenti normativi per rendere più efficiente l'azione repressiva, ma sono gli interventi finalizzati alla prevenzione che devono vedere nel nostro Paese gli sforzi consistenti e gli strumenti innovativi, che, proprio per la loro efficacia, dobbiamo continuare a valorizzare e a potenziare.

La rete nazionale dei servizi alle dipendenze è un nostro fiore all'occhiello, dove si sono formati negli anni professionisti con competenze specifiche sia in campo farmacologico che nella capacità di formulare progetti di intervento nell'area sociale e nell'area sanitaria. Ricordo, come giustamente l'ha ricordato anche prima il sottosegretario Zampa, che il Sistema Nazionale Allerta Precoce costituisce un importante strumento, che permette di identificare in tempi sempre più ridotti le nuove sostanze in circolazione sul nostro territorio. Nel corso del 2018 sono state individuate 39 nuove molecole NPS, per la maggior parte appartenente alla classe dei catinoni sintetici (che non c'entrano nulla con la cannabis) e delle triptammine. Lo SNAP ha inoltre permesso di individuare in Italia 13 nuove molecole mai sequestrate prima in Europa. Direi che, anche da questo punto di vista, forse andrebbe in qualche modo più valorizzata, molto di più, la capacità di questo Paese. Nella relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze e le nuove sostanze psicoattive, che comprendono i catinoni e gli oppioidi sintetici, questi sono considerati la sfida per la salute pubblica, una sfida che consiste nell'individuare gli strumenti adatti a fornire una risposta rapida in un mercato illegale - sì, vero questo -, dinamico, che è capace di fornire nuove sostanze psicoattive che imitano gli effetti delle sostanze illegali già note. È evidente che la velocità di comparsa di queste nuove molecole, la vendita tramite siti web e il fatto che le informazioni disponibili sugli effetti e sui danni derivanti dall'uso siano limitate continueranno a costituire gli elementi chiave alla base di importanti allerte per la salute pubblica e per le politiche pubbliche nel settore nei prossimi anni. Il fentanyl è una molecola sintetica già nota dagli anni Sessanta, con proprie capacità di imitare gli effetti degli oppioidi; ha una potenza maggiore, sicuramente più potente della morfina, e se viene usato senza controllo medico può causare quegli effetti collaterali che possono portare fino alla morte. Il suo utilizzo come nuova sostanza psicoattiva è iniziato in America nel 2013 e anche in Europa. Voglio qui ricordare che dal 2016 e fino all'anno scorso in Italia, per fortuna, sono stati accertati solo tre morti; poi, per noi, ogni morto è assolutamente una sfida, soprattutto serve per noi continuare ad essere all'allerta su questo tema. Ma questo, nel nostro Paese, quindi, da un lato ci dice che non siamo immuni, ma è un fenomeno che va ridimensionato rispetto a quello che avviene in America.

È giusto e ha fatto bene quindi la collega Ianaro a porre questa mozione, perché non va sottovalutata la minaccia di questo farmaco attraverso il web. Proprio su Internet queste nuove sostanze psicoattive possono essere ordinate e comodamente ricevute anche via posta. Nell'ultima relazione, sempre al Parlamento, è emerso che in Italia vi sono oltre 400 siti, forum e account social, molto usati soprattutto dai giovani, come quelle piattaforme di vendita online, per le quali sono state avanzate dal Ministero della Salute 17 proposte di oscuramento. Ma i social non si fermano, e nel nostro Paese, unico in Europa, è proibito dare informazioni sulla pericolosità di queste sostanze stupefacenti, se non agli operatori sanitari e alle forze dell'ordine, quindi diventa davvero difficile informare con campagne dedicate. Una delle richieste che sono poste nella mozione è quindi di informare della sua pericolosità persone e ragazzi, dicendo che cosa possono rischiare.

La mozione ha sicuramente questo pregio, ma dobbiamo anche, riportando la questione al tema del fentanyl, interpretarlo come un rafforzamento nei confronti del quadro della vigilanza e soprattutto del contrasto illegale, soprattutto nella ricerca di nuovi strumenti normativi che favoriscano una corretta divulgazione e una comunicazione verso l'opinione pubblica, con tutte le attenzioni del caso, perché il fentanyl è un potente analgesico che viene usato per la gestione del dolore, specialmente quello oncologico, mentre in combinazione con altre sostanze viene usato per le anestesie. L'Organizzazione mondiale della sanità lo ha inserito nella lista dei farmaci essenziali per il trattamento dei tumori in stadio avanzato e il nostro Paese ha impiegato anni e anni di battaglie per promuovere il concetto e la pratica della cura senza dolore, oltre ad essere tra i Paesi ultimi per uso di oppiacei. Nel nostro Paese ci sono ancora troppe resistenze nell'utilizzo degli oppiacei sintetici o no per il controllo del dolore: siamo agli ultimi posti in Europa e tutti noi abbiamo la consapevolezza di come sia devastante per una persona il dolore non controllato. Anche qua troppe volte abbiamo visto lacrime e disperazione. Questo non solo possiamo evitarlo: noi abbiamo l'obbligo di evitarlo. Deve essere ricordato quanto lavoro è stato necessario per abbattere il tabù sul corretto uso degli oppiacei, partendo proprio dalla classe medica che per decenni ha esaltato e mistificato tutti gli effetti collaterali con il risultato di gravi sotto-trattamenti per un paziente in gravissime condizioni. Quindi va ricordato nella formazione del personale, alla rete di emergenza-urgenza, ai laboratori clinici per queste nuove sostanze.

Il Partito Democratico, che ha contribuito fortemente a questo nuovo testo, esprime un parere favorevole alla mozione che impegna, quindi, il Governo a trovare misure di contenimento all'uso e al mercato illegale del fentanyl come droga d'abuso alla repressione delle forme illecite di offerta anche attraverso le forze dell'ordine, all'Agenzia delle dogane e dei NAS, al monitoraggio del web con il coinvolgimento della polizia postale. Nello stesso tempo, proprio perché parliamo di una molecola usata correttamente, è un presidio insostituibile per il controllo del dolore. Riteniamo che eventuali modifiche del quadro regolatorio non debbano costituire un disincentivo all'uso terapeutico. Faremmo un grave torto a tanti pazienti che convivono con dolori incontrollabili.