Dichiarazione di voto
Data: 
Giovedì, 9 Febbraio, 2017
Nome: 
Giovanni Burtone

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Signora Presidente, è stato detto: il citomegalovirus appartiene alla famiglia degli Herpes virus; è molto diffuso, circa il 60-70 per cento della popolazione pediatrica in età scolare viene infettata e viene quindi anche immunizzata, però la trasmissione può avvenire anche in età adulta, anche perché l'uomo è il serbatoio del virus. Il virus vive nelle secrezioni, nella saliva, nelle urine, nel liquido seminale, nella secrezione vaginale.
La rilevazione, dal punto di vista delle analisi di laboratorio, ha come obiettivo di investigare sulla presenza dell'immunoglobuline G, quando l'infezione è datata nel tempo, o delle immunoglobuline M, quando l'infezione è in fase acuta, così come importante è l'indice di avidità, perché dà, anche se non con certezza, quella che è la data presunta dell'infezione. Ci sono delle categorie a rischio, va ribadito e posto all'attenzione. Parliamo dei politrasfusi, dei trapiantati, di colori i quali sono sottoposti a terapie oncologiche, degli immunodepressi, coloro i quali hanno l'AIDS, su questi, che presentano patologie legate all'infezione di citomegalovirus, sappiamo che si possono approntare delle terapie, ma il problema vero, la vera categoria a rischio è quella relativa all'infezione in gravidanza. Lo sottolineo, perché spesso noi abbiamo parlato di medicina di genere. 
La presenza del citomegalovirus nel primo mese di gravidanza spesso porta all'aborto, perché sappiamo che questo virus ha una forte azione citolitica, quindi interviene nell'organogenesi e pertanto si ha un'incompatibilità con la vita. Quando invece l'infezione avviene nella prima parte della gravidanza, quindi non nel primo mese, siamo davanti ad una gravidanza a rischio, ad un'infezione primaria della madre e ad una infezione congenita del feto, perché il virus passa dalla madre al feto per via placentare, non c’è alcuna barriera. In questo caso – lo voglio ribadire, ne hanno parlato i colleghi –, essendo una gravidanza a rischio, la gravida viene sottoposta a controlli continui, anzi deve essere sottoposta a controlli in centri di secondo e terzo livello, perché non soltanto va monitorata dal punto di vista di laboratorio, ma va monitorata anche con continue ecografie, per verificare se si sono determinati dei danni anche negli organi. Io credo che questo sia il dato pregnante: avere consapevolezza di tutto ciò. sappiamo che dal punto di vista terapeutico è difficile intervenire – qualche collega ha parlato di alcune terapie che in alcune regioni vengono adottate, in alcuni centri specializzati, che guardano alle immunoglobuline da immettere – però è chiaro che la politica che dobbiamo portare avanti è quella di prevenzione. Quando parliamo di prevenzione spesso generalizziamo, ci deresponsabilizziamo. Bisogna informare e in tal senso riprendere una politica di sostegno ai consultori sarebbe fondamentale, così come riteniamo che vada promossa una attività per una prevenzione seria, soprattutto nei luoghi dove si concentrano i bambini, dove c’è una possibilità di diffondere questo virus per le secrezioni che vengono lì prodotte. 
Ma il tema rimane quello serio della gravidanza consapevole, Presidente, mi si permetta, della gravidanza consapevole, quindi la possibilità di fare screening in tempi utili, prima della gravidanza. Va fatta una seria politica di prevenzione, monitorando poi attentamente la gravidanza anche perché – diciamocelo con parole di verità – le conseguenze sono rare, ma sono molto severe, signora Presidente, perché il feto e poi il bambino possono avere delle gravi malformazioni nel sistema nervoso centrale e a rischio di cecità, a rischio di sordità, quindi patologie che interpellano la nostra coscienza. Ecco perché io credo che ci siano tanti auspici nelle mozioni che sono state presentate dai colleghi. Noi del Partito Democratico abbiamo dato importanti indicazioni, chiediamo al Governo di portare avanti questa linea. 
In Italia ci sono diversi interventi. La scuola di Ginecologia ha dato delle linee guida, si segua – si segua ! – l'opportunità rendere obbligatori e gratuiti gli screening da fare prima e durante la gravidanza, perché – lo dicevo prima – i danni verso il feto e verso il bambino possono essere rari, ma severi e va controllato non soltanto quando nasce, perché la sintomatologia può non presentarsi immediatamente, ma va monitorato con una seria politica di attenzione verso chi ha avuto il rischio di subire un'infezione, l'ha contratta e deve essere quindi garantito anche nella possibilità di essere curato. Ecco perché come Partito Democratico voteremo la gran parte delle mozioni, perché chiediamo al Governo, e sappiamo la sensibilità anche del sottosegretario, di intervenire con tempestività e di rendere operative nuove politiche di prevenzione a favore della donna, ma anche dei bambini. La ringrazio