Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 6 Febbraio, 2017
Nome: 
Angelo Capodicasa

A.C. 4200-A

Grazie, Presidente. Nei pochi minuti che mi sono stati concessi vorrei cercare di entrare un po’ nel merito di alcune norme contenute in questo decreto. Capisco bene che, ogni qualvolta viene all'esame dell'Aula un provvedimento che riguarda aspetti della politica meridionale, per il Mezzogiorno, questo stimola un dibattito che va ben oltre le misure concrete che sono all'ordine del giorno. Anche in questo caso è avvenuto così, ma la cosa che credo non si possa accettare è che si faccia di ciò un argomento polemico verso il Governo, verso la maggioranza, quasi che questo provvedimento, per intenzione e volontà del Governo, sia stato presentato come uno strumento di soluzione di tutti i problemi che il Mezzogiorno vive. 
In realtà, così come il Ministro ha dichiarato in Commissione, così come il relatore oggi pomeriggio ha ulteriormente ribadito, così come ha fatto l'onorevole Massa e così come tutti noi facciamo, vogliamo precisare che si tratta di un provvedimento che contiene delle misure che hanno un carattere limitato ed urgente, e che non riguardano il Mezzogiorno. 
Dice l'onorevole De Lorenzis che il titolo di questo provvedimento è un titolo ingannevole. In realtà, è proprio il titolo a dichiarare la parzialità dei suoi obiettivi. Dice: recante interventi urgenti, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno. Mi sembra che sia affatto ingannevole un titolo che riassume sinteticamente il reale contenuto di questo provvedimento. Ci sono gli interventi sull'Ilva, e nessuno può discutere che trattasi di una questione urgente, che ha un carattere di urgenza e di immediatezza. Problemi del porto di Gioia Tauro, di Taranto, problemi della depurazione, che il Governo intende affrontare nell'ottica di un'accelerazione della realizzazione di un sistema di collettore fognario e depurazione delle acque che credo nessuno possa ritenere che non sia urgente, sia sul versante dei rapporti con l'Unione europea, che già più volte ha condannato l'Italia per infrazione alla normativa europea, sia sul versante delle bonifiche, della immissione delle acque reflue depurate nei sistemi idrici del Mezzogiorno 
Credo che si tratti di qualcosa che vada ben oltre il provvedimento di pura accelerazione. E così si può dire per quando riguarda il G7. Avverrà fra qualche mese, fra pochi mesi, fra non più di quattro mesi, che in Italia, in Sicilia, a Taormina, avremo un appuntamento di carattere internazionale di un valore enorme: il G7, che vedrà qui concentrata l'attenzione di tutti i media internazionali. Bene, credo che sia importante che a quell'appuntamento ci presentiamo nel miglior modo possibile, quindi mettendo in atto tutte le misure necessarie perché si realizzino le opere necessarie a presentare quel sito come degno di accogliere quell'appuntamento. 
E credo anche che abbia fatto bene il Governo a usare questo disegno di legge come veicolo per alcune altre norme, che, pur non essendo norme tese a risolvere problemi di alcune situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno, tuttavia stanno dentro una politica di intervento per il Mezzogiorno.
Anzi, di ciò credo che dobbiamo non solo dare atto al Governo, ma merito, perché ha voluto trasformare, per come è possibile fare in una situazione come questa e con lo strumento che abbiamo a disposizione, che è quello del decreto-legge, questa occasione per inserire alcune misure in materia di sanità, in materia di istruzione, di formazione o in materia di potenziamento della normativa sul credito d'imposta, per farlo funzionare meglio, per garantirne, si dice tecnicamente, il tiraggio, che mi pare possa essere considerato un elemento degno di nota. O come l'articolo 4-bis, quello che è stato inserito su proposta del sottoscritto e dell'onorevole Zanetti, relativamente al finanziamento da garantire alla Piattaforma logistica nazionale per implementare la connettività nei sistemi portuali e nei nodi di trasporto italiano. Non ho capito onestamente la polemica dell'onorevole De Lorenzis, dal momento che ne condivide la finalità, ha detto, e che lo considera importante proprio per lo sviluppo della logistica del Mezzogiorno, perché il testo, se lo si guarda bene, dice «con particolare riferimento al Mezzogiorno»; non è solo il Mezzogiorno, perché la piattaforma rientra dentro il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, e la piattaforma è una piattaforma di carattere nazionale, che connette tutti i siti e tutti i nodi. Non so se la polemica riguarda la trasparenza degli atti del concessionario, ma se così fosse io credo che non possa questo fare velo alla necessità di uno sviluppo del sistema dalla Piattaforma logistica nazionale, e non si può certamente fare carico al Governo eventualmente del fatto che sul sito della società che gestisce la Piattaforma non siano riportate le attività: ci sarà qualcuno che ne risponderà, ma quella è la strada per interconnettere i porti, gli aeroporti, tutti gli interporti, i sistemi cioè che appartengono alla logistica italiana, in un momento in cui tutto questo costituisce un asset decisivo nella competizione mondiale; ma io dico intanto mediterranea, perché la competizione, la concorrenza come si sa è diventata talmente forte nel Mediterraneo con il potenziamento dal porto del Pireo, di Barcellona, di Algeri, Marsiglia e altri porti concorrenti con i nostri, per cui parlare della logistica, di come ammoderniamo, interconnettiamo questo sistema è a nostro giudizio fondamentale, e il finanziamento è un finanziamento previsto nella normativa.
Dicevo, mi pare che sia uno degli asset fondamentali su cui nella competizione, la concorrenza euromediterranea ci giochiamo grande parte del nostro sviluppo. Questa misura è una misura che porterà dei benefici, perché questo finanziamento pubblico, oltre ad andare a potenziare alcune funzioni... In particolare dovrebbe essere finalizzato all'acquisto degli apparati di bordo per consentire agli autotrasportatori la connessione alla Piattaforma logistica nazionale, dovrebbe garantire l'evoluzione della piattaforma per la sua messa in sicurezza e la protezione da attacchi esterni, considerato che gestisce dati che hanno un carattere riservato, dovrebbero realizzare infrastrutture leggere presso i nodi logistici del Sud del Paese, varchi elettronici eccetera, indispensabili per l'efficienza del ciclo di entrata e uscita della merce, dovrebbe garantire la realizzazione della connessione dei diversi sistemi informativi, dei porti, interporti, Agenzia delle dogane, Ferrovie dello Stato eccetera. 
Parliamo quindi di qualcosa che nel Mezzogiorno è gravemente deficitario; e questo finanziamento, con particolare riferimento al Mezzogiorno, tende a colmare un divario che nel settore fino a questo momento c’è, perché il Nord è ben più attrezzato e ha avuto anche, ed ha una dotazione di carattere digitale, informatico, molto superiore a quella del Mezzogiorno. 
Il finanziamento a regime arriverà a 110 milioni, quindi questo è; ma i finanziamenti successivi saranno finanziamenti privati, così come prevede tutta la normativa che io non richiamo: saranno i privati a dover intervenire poi, come prevede la legge, come prevedono i decreti e come prevede il Piano strategico. Noi mettiamo la parte nostra per fare in modo che tutto questo accada. 
Bene. Io credo, Presidente, che la polemica sia assolutamente fuori luogo. Certo, se si discute di Mezzogiorno, va da sé che ci dichiariamo sempre tutti insoddisfatti, perché il Mezzogiorno in sette anni ha visto crollare di 13 punti il prodotto interno lordo. È stata una spinta molto forte all'emigrazione: abbiamo un saldo negativo di ben 600 mila meridionali che si sono trasferiti, il 70 per cento dei quali trattasi di giovani e il 30 per cento di questi giovani sono laureati. Ben più che dalle cifre, le fredde cifre, chi vive nel Mezzogiorno è in grado di valutare come il Mezzogiorno esca da questa crisi. Ecco allora la necessità di una forte politica, che non può passare attraverso un decreto-legge che ha queste caratteristiche. Noi confidiamo molto che nel nuovo ruolo... Intanto nel fatto che sia stato nuovamente istituito un Ministero che si occupa delle politiche per il Mezzogiorno, il che dice dell'attenzione che questo Governo vuole dedicare a questa grande area del nostro Paese: che non è solo un'area sottosviluppata che per ragioni di equità, di coesione sociale avrebbe bisogno già di crescere di suo, ma è un pezzo del Paese. Lo sviluppo del nostro Paese non può ripartire a livelli adeguati se non c’è anche il Mezzogiorno ad accompagnarlo, perché il Mezzogiorno è un mercato di sbocco per il Nord nella misura del 25 per cento, per i prodotti che vengono realizzati nel Nord del Paese, rappresenta circa il triplo delle esportazioni che l'industria italiana effettua nel resto dei Paesi d'Europa; quindi parliamo di qualcosa che non è solo un'area da assistere: è un un'area che con la sua crescita può contribuire alla crescita del Paese. Noi ci auguriamo che il decreto-legge in discussione possa essere un primo passo, col contributo anche di questo Governo e del nuovo Ministro, per fare in modo che le politiche per il Mezzogiorno subiscano una accelerazione in questo prossimo tempo.