Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 29 Aprile, 2019
Nome: 
Andrea Rossi

A.C. 682-A ed abbinate

Presidente, onorevoli colleghi, gentile sottosegretario, sembra evidente a tutti noi come ormai l'educazione civica, a sentire il dibattito, sia centrale nella crescita dell'individuo, diritti e doveri, rispetto dell'altro. Non affronterò in questi pochi minuti le dinamiche delle istituzioni scolastiche, bensì mi soffermerò sulla necessità e sul bisogno che le nostre comunità avvertono di accrescere l'impegno e il senso civico a difesa del bene comune, che ricordiamo essere patrimonio di tutti. È innegabile, infatti, che, a fronte di un aumento complessivo del grado di istruzione generale della popolazione e della maggior capacità di accedere ai percorsi di educazione e formazione, il livello di consapevolezza e di senso civico dei cittadini non sempre si attesti di pari passo. In questo breve intervento, quindi, voglio ricordare dal mio punto di vista l'importanza dell'iniziativa dell'ANCI, mossa da diversi sindaci italiani, a partire e su stimolo del primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, dell'estate scorsa, che ha chiesto di farsi parte attiva attraverso una raccolta firme con una legge di iniziativa popolare per l'educazione alla cittadinanza tra i banchi di scuola, che ha raccolto in un tempo limitato diverse decine di migliaia di adesioni e che metteva a valori i temi dello studio della Costituzione e del principio di uguaglianza, di educazione alla legalità, di educazione al rispetto dell'altro, di educazione ambientale, educazione digitale e educazione alimentare. Un'iniziativa questa che è stata da stimolo perché parte proprio da chi rappresenta la prossimità dello Stato e ne coglie i bisogni e i sentimenti; sindaci che tutti i giorni comprendono i bisogni delle associazioni di volontariato di far conoscere le loro iniziative, promuovere un impegno attivo dei cittadini; sindaci che tutti i giorni comprendono le difficili dinamiche che coinvolgono le scuole italiane, gli adolescenti, con crescenti episodi di bullismo e di cyber bullismo, e rappresentano per istituzioni scolastiche e famiglie un punto di riferimento; sindaci che si sentono offesi quando il patrimonio pubblico viene sporcato e vilipeso; sindaci, e potrei andare avanti, che nel loro impegno costante e quotidiano, non sempre valorizzato sia dal punto di vista istituzionale sia economico, rappresentano un architrave straordinario di valore e difesa delle istituzioni del nostro Paese.

E in questa iniziativa popolare c'è una chiara richiesta dei primi cittadini italiani di rafforzare la più importante agenzia educativa dopo la famiglia, qual è la scuola, e di far crescere, attraverso la scuola, nelle giovani generazioni un rinnovato senso civico sul tema della legalità, del rispetto delle regole, della convivenza civile e sui valori costituzionali, come ci ricordava anche prima la collega Ascani, che vanno ricordati anche a pochi giorni dalla celebrazione di una data straordinaria per il nostro Paese come il 25 aprile. E, all'indomani di quella data storica e simbolica, tutta la storia del secondo dopoguerra, dall'esercizio del voto da parte delle donne alla scelta della forma repubblicana, alla nascita dell'Assemblea costituente assieme alla Costituzione che grazie ad essa venne varata, rappresenta un periodo in cui si incardinarono i princìpi cardine del nostro vivere politico e sociale, l'importanza data alla famiglia, ai partiti, ai sindacati, a quei corpi intermedi che sono la spina dorsale del nostro Paese come le associazioni e le organizzazioni, in nome del principio costituzionale di sussidiarietà. Sono solo alcune delle colonne fondamentali del nostro sistema, un'architettura che va conosciuta in ogni sua parte e più in dettaglio dai giovani di oggi, i quali rischiano di dare per scontata o misconoscere la significativa eredità che proviene dai nostri padri.

Anche le battaglie per i grandi diritti civili o a favore dei lavoratori nei decenni successivi vanno raccontate e descritte in base chiaramente alle capacità intellettive e all'età anagrafica degli alunni, altrimenti il rischio è di consegnare loro un'idea di politica e di istituzioni vuote, che non sono portatrici di valori fondamentali, ma che possono tranquillamente essere gestite, si pensi al diritto di elettorato passivo-attivo, attraverso una piattaforma online. Restituire, quindi, dignità all'educazione civica significa fondamentalmente e personalmente riuscire a dare piena dignità a quella cultura europea che è fatta non solo di cervelli in fuga o di mercato del lavoro globale, ma anche di quella complessa eredità giuridica e storica che ci proviene dai grandi traguardi europei conquistati nel tempo.

Ma soprattutto, e chiudo, Presidente, nel momento che le forze politiche sostengono in modo trasversale questa proposta, viene in noi la consapevolezza, e lo ricordo e lo torno a ripetere a tutte le forze politiche qui rappresentate e presenti in quest'Aula, a partire dal mio gruppo, che noi, proprio noi, portiamo una grande responsabilità, quella di essere da esempio. Dobbiamo essere noi i primi interpreti, nel confronto politico, nel nostro agire quotidiano di membri di Governo e forze di opposizione, dei contenuti portanti e principali di questa proposta di legge. Noi siamo interpreti della Costituzione e abbiamo il dovere, con questa proposta, di promuovere l'educazione civica e di contribuire a fare crescere cittadini consapevoli e rispettosi.