Esame di questioni pregiudiziali
Data: 
Martedì, 23 Giugno, 2020
Nome: 
Stefano Ceccanti

A.C. 2547

Grazie, Presidente. Come sempre dobbiamo discernere la parte di verità che c'è nelle affermazioni delle pregiudiziali dell'opposizione rispetto ad altri contenuti sbagliati.

La parte di verità è quella che riguarda soprattutto i problemi che pongono i decreti cosiddetti “Minotauro”, cioè i decreti che assorbono altri decreti intervenendo su norme già esistenti in provvedimenti già vigenti. Questa è una prassi che normalmente anche il Comitato per la legislazione segnala come molto critica, segnalando puntualmente sia la criticità generale che le criticità particolari - lo ha fatto stamattina il Comitato per la legislazione su questo decreto nel parere proposto dalla collega Corneli -, e questa è indubbiamente la parte di verità che c'è nelle pregiudiziali e che è innegabile, anche se è un po' difficile legiferare in periodo di emergenza senza ricorrere, a condizioni date, a questa tecnica, perché il periodo di emergenza si contraddistingue esattamente per la successione molto rapida di decreti che a volte deve essere necessario unificare.

Però qui questo ragionamento va a colpire gli effetti e non le cause; forse sarebbe opportuno riflettere se l'idea di legiferare in periodo di emergenza con le Commissioni o le Aule come se noi non fossimo in emergenza possa funzionare, o se, invece, non debbano pensarsi dei correttivi costituzionali e regolamentari per consentire, per esempio, che in periodo di emergenza una Commissione bicamerale, redigente o legislativa possa invece operare al posto delle Aule, perché qui noi andremmo a toccare le cause più che gli effetti. Quindi forse la parte di verità che propone l'opposizione ha una soluzione diversa che non proporre pregiudiziali. La volta scorsa scherzosamente il collega Sisto mi ha attribuito un neologismo: io direi che qui siamo nel “sistismo”, cioè nella grande abilità di prendere dei ragionamenti che varrebbero nel merito e di piazzarli nelle pregiudiziali. Però queste sono pregiudiziali, non sono il merito, e quindi varrebbe la pena di affrontarli nel merito e non in uno strumento anomalo.

Per quello che riguarda le ragioni che ci portano a votare contro le pregiudiziali, ne ricorderei quattro. La prima è questa: c'era o no la necessità e urgenza di rinviare la parte intercettazioni per consentire una modernizzazione delle strutture che era rallentata dall'epidemia? Pressoché tutti gli operatori del settore ci dicono che questa era un'esigenza effettiva. Seconda questione: c'era un problema di scarcerazioni che andava affrontato con decretazione? Questa tesi l'hanno sostenuta per primi esponenti dell'opposizione rispetto a esponenti della maggioranza. Sono loro, in diversi, ad avere invocato un decreto; poi si può discutere sul modo con cui è stato fatto, però ci sono state varie dichiarazioni provenienti dall'opposizione che questo chiedevano. Altro aspetto di fondo: la cosiddetta app Immuni. Noi, in diversi, dell'opposizione ma anche della maggioranza, abbiamo chiesto per settimane che non ci fosse la tentazione di varare una normativa dell'app Immuni per fonti diverse dalla legge, perché la legge ha delle particolari garanzie che invece un'ordinanza del commissario non avrebbe potuto garantire. E ora abbiamo la legge, è qui; certo, è perfettibile, come anche lo strumento, sono tutti strumenti perfettibili, ma il rispetto dell'idea che si dovesse intervenire con norme primarie è stato accolto. Per di più è stato accolto anche il suggerimento di merito di ricorrere al Bluetooth invece della geolocalizzazione, che è molto meno garantista per i singoli. Questi sono, quindi, i quattro argomenti di merito per cui noi voteremo contro le pregiudiziali e per i quali noi insistiamo con l'opposizione nel non voler ricorrere a utilizzare strumenti impropri come le pregiudiziali per affrontare questioni politiche di merito.