Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 31 Gennaio, 2024
Nome: 
Claudio Michele Stefanazzi

A.C. 1630

Grazie, Presidente. È un peccato che oggi in Aula non ci siano né la Presidente Meloni, né il Ministro Salvini. È un peccato, però è anche una prassi che abbiamo imparato in quest'anno e mezzo. Oggi la loro assenza è particolarmente grave, Presidente, perché né il Presidente del Consiglio, né il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti metteranno la faccia su una delle decisioni più difficili e, direi, ipocrite, che questo Governo e questa maggioranza hanno preso finora. Ed è, forse, chiaramente il motivo per cui si fa tanta fatica a vedere esponenti del Governo in quest'Aula: perché di decisioni difficili, ipocrite e sbagliate ne sono state adottate parecchie in questi mesi.

È un peccato, perché avremmo avuto l'occasione di ricordare loro, come stiamo facendo nel nostro confronto civile con i colleghi della maggioranza, tutte le volte in cui, sul tema del superbonus o dei bonus edilizi, hanno fatto promesse e dato rassicurazioni di segno esattamente opposto alle decisioni che poi sono state adottate. E non mi riferisco, evidentemente, solo alle grandi bugie dette in campagna elettorale, ma anche a quelle più recenti, per esempio alle rassicurazioni degli ultimi giorni del 2022, che poi hanno portato a un decreto-legge, il già citato n. 11 del 2023, che ha improvvisamente bloccato sconti in fattura e cessione del credito. A questo proposito, colgo l'occasione della citazione del collega Centemero, per ricordare una dichiarazione del settembre 2022 del professor Bagnai, in cui diceva testuale: “solo le forze politiche di centrodestra, le uniche in grado di fare un discorso razionale e non feticista sulla moneta, possono dare agli elettori una ragionevole certezza di sbloccare la circolazione dei crediti sottostante al superbonus”.

Oppure parliamo delle ultime bugie, quelle dette nella legge di bilancio. Lì, però, il Governo, onestamente, non si è limitato a prendere in giro gli italiani, ha voluto esagerare e ha ridicolizzato una parte della sua maggioranza. A questo proposito, mi viene da chiedere che cosa ne sarebbe stato di questa surreale discussione parlamentare con la presenza del Presidente Berlusconi; quale sarebbe stata la posizione di Forza Italia con la presenza in Aula del Presidente Berlusconi.

Avete fermato ogni tentativo di mettere mano alle scadenze, assicurando che sareste intervenuti con un provvedimento di riordino complessivo. Avete fatto bocciare tutti gli emendamenti - i vostri, soprattutto - che cercavano di salvare una situazione sull'orlo del baratro, promettendo un decreto ad hoc sul tema dei crediti fiscali. Ed eccolo qui, il provvedimento: la famosa toppa peggiore del buco. Un testo presentato come risolutivo, soprattutto per i cittadini più fragili, che, invece, onestamente, meriterebbe il titolo di più vergognosa presa in giro di questa legislatura, almeno fino a questo momento, ma sono certo che farete molto meglio.

Proprio qualche giorno fa, l'ANCE, Confedilizia e tanti altri soggetti auditi in Commissione finanze vi hanno sbattuto in faccia le dimensioni reali del problema: solo rispetto ai condomini, sono 40.000 i cantieri incompiuti, il 15 per cento del totale ammesso al 110 per cento, che vuol dire almeno 350.000 famiglie coinvolte, per un valore di lavori pari a 10 miliardi; a questi si aggiungono più di 2 miliardi fra unifamiliari e villette.

A fronte di questo buco, la risposta del Governo è stata di istituire un fondo di 16 milioni di euro. In pratica, meno dello 0,2 per cento di quanto sarebbe necessario, lo 0,16 per la precisione. Insomma, questo va detto da quest'aula ai nostri concittadini, ottenere il sostegno del Governo Meloni per salvare una situazione disperata avrà la stessa probabilità di vincere al Superenalotto. Ma c'è di più. Non soddisfatti di questo schiaffo alle famiglie più bisognose avete pure pensato di stringere ancora di più le maglie sulla cessione del credito e addirittura sul bonus per l'abbattimento delle barriere architettoniche. Si tratta di due interventi che la dicono lunga sulla considerazione che il Governo Meloni ha dei cittadini fragili e svantaggiati, perché da una parte si completa l'opera di distruzione della cessione dello sconto in fattura, ossia gli unici due strumenti che hanno reso i bonus edilizi possibili, anche e soprattutto per le persone meno abbienti, e dall'altra dimostra un cinismo senza precedenti e francamente incomprensibile nei confronti delle persone con disabilità. La morale della favola, c'è da dire purtroppo, è che se tu sia povero o disabile a questo Governo semplicemente non importa. Lo dico perché dietro la scusa dei conti in ordine, curiosamente, peraltro mai invocata quando c'è da aiutare qualche evasore, il Governo non si fa scrupolo di risparmiare denaro, direi letteralmente, sulla pelle dei più deboli. Ma è proprio la storia dei conti in ordine, signor Presidente, che non convince. Il collega Centemero ha fatto una pregevole discussione su alcuni principi di economia, che però non mi trovano perfettamente convinto, perché dietro l'avversione preconcetta nei confronti del superbonus da parte del rigorosissimo ministro Giorgetti c'è un enorme convitato di pietra. Sono mesi che ripetete come un mantra quanto è costato il superbonus e sono mesi che vi chiediamo, banalmente, ci dite di grazia quanto ha guadagnato lo Stato con il superbonus? Ci dite quanto gettito si deve ai bonus edilizi? Quanto valore è stato prodotto? Con esattezza quanti nuovi posti di lavoro sono stati? Quanta economia, direttamente o indirettamente, si è attivata grazie al 110 per cento? A queste domande non avete voluto dare risposta e il sospetto è che vi siate negati per una ragione precisa, perché altrimenti, numeri alla mano, la narrazione dei costi esorbitanti sarebbe caduta in un attimo e avremmo scoperto che l'impatto vero che hanno avuto queste misure, nate in un momento storico complesso che necessitava di una misura shock per far ripartire l'economia, sono molto maggiori di quelle che avete stimato. Scopriremo peraltro tutto ciò di buono che è stato generato dal superbonus in termini economici e occupazionali ambientali ed energetici. Alla fine, sarebbe persino facile scoprire quanti soldi, di quelle decine di miliardi di gettito aggiuntivo, avete sperperato per finanziare misure inique e avvantaggiare ulteriormente posizioni di rendita e di potere. Per fortuna ci hanno pensato altri a fare questo tipo di valutazione. Per prima la Banca d'Italia, che ha stimato in almeno uno il moltiplicatore della spesa. Ogni euro speso per il superbonus ha generato un euro di PIL. E poi più di 30 miliardi di entrate dirette e altrettante entrate indirette, fra i 200 e i 300 mila posti di lavoro creati direttamente dal settore edile, effetti a cui vanno aggiunti i risparmi in bolletta per quasi 3 miliardi certificati da ENEA di chi abita in abitazioni riqualificate e i benefici ambientali che si traducono in una fortissima riduzione di CO2 risparmiata dal comparto residenziale. Tutti numeri che non avete voluto vedere, perché - diciamoci la verità - il superbonus è la vostra gigantesca foglia di fico. Il collega Centemero parlava di spazi finanziari necessari per fare le riforme. Io direi che il superbonus vi è servito perché avete piagnucolato per mesi di conti zavorrati dall'odiosa misura e dalla conseguente impossibilità di fare fronte alle gigantesche promesse elettorali. Oggi cosa resta del superbonus? Centinaia di famiglie rovinate, migliaia di imprese pronte a chiudere i battenti e una nuova ondata di povertà e disoccupazione.

Io ho più volte, insieme ai colleghi della Commissione finanze, invitato la maggioranza ad un confronto franco sul tema. Io sono convinto che il superbonus dovesse essere rivisto nella sua struttura e avesse necessità di un tagliando. Sono convinto che sarebbe stato opportuno avviare una discussione parlamentare franca, aperta e onesta che, a fronte del principio credo che nessuno di noi possa negare, che questo Paese avendo un patrimonio immobiliare sconfinato ed essendo questo patrimonio immobiliare la ricchezza delle famiglie di questo Paese, necessita di misure ad hoc che consentono a questo patrimonio, che peraltro sappiamo essere uno dei più vetusti d'Europa, uno dei meno adatti a sostenere la rivoluzione tecnologica e ambientale, era necessario avere e disporre di una misura. Noi abbiamo onestamente trovato grande disponibilità nella maggioranza, non nel Governo, e abbiamo compreso quanto questa maggioranza parlamentare sia schiacciata sulle posizioni del Governo. Ci sono stati coraggiosi deputati che hanno effettivamente presentato degli emendamenti migliorativi del testo, ma quel coraggio non è stato premiato, visto che tutte le loro proposte hanno fatto la stessa fine delle nostre e di quelle di tutte le opposizioni.

Signor Presidente ho finito. Per quanto ancora questa maggioranza parlamentare dovrà tollerare di essere trattata in questo modo dal Governo che ha sostenuto con 53 fiducie? Per quanto ancora vorrete fare semplicemente i pigia bottoni? Per quanto ancora si dovrà rassegnare a fare da passacarte alle decisioni prese a Palazzo Chigi? Con questo provvedimento avete sbugiardato definitivamente voi stessi e distrutto ogni residua speranza di centinaia di migliaia di famiglie italiane. Avete spalancato la porta di decine di migliaia di contenziosi che domani costeranno allo Stato molto più di quanto avreste dovuto spendere per contenere il problema oggi. Siete l'esempio lampante di ciò che un Governo non dovrebbe essere: bugiardo, ottuso e inconcludente. E di questo gli italiani ne terranno conto.