A.C. 4113
Signora Presidente, onorevoli colleghi, la Commissione Cultura riferisce sulla proposta di legge n. 4113, già approvata dal Senato il 20 ottobre scorso, volta ad erogare un contributo annuale alle Fondazioni Teatro Regio di Parma e Romaeuropa Arte e Cultura. Il contributo, pari per ciascuna Fondazione a 1 milione di euro, a decorrere dal 2017, mira a sostenere rispettivamente il Festival Verdi di Parma e Busseto e il Roma Europa Festival. Si tratta, come saprete, di due prestigiosi festival nazionali, che rivestono un'importanza non solo artistica e culturale ma civile e sociale per il nostro Paese e per l'Europa tutta. È infatti innegabile che la cultura, nella piena libertà delle forme espressive attraverso le quali si manifesta, svolga una funzione di grande impatto sociale, in grado di dispiegare i più ampi effetti grazie alla sua forza intrinseca.
Si aggiunga poi l'opportunità di crescita che essa offre a cittadini e territori: ai primi, per la sua capacità di rafforzare il senso identitario e la consapevolezza civica alla base di una comunità; ai secondi, per l'attitudine che le è propria di attivare percorsi virtuosi di sviluppo economico e di complessivo innalzamento del benessere sociale tramite i canali turistici e l'indotto legato a prodotti e servizi a loro volta intimamente connessi alle tradizioni culturali locali. Ecco perché è possibile, non solo auspicare ma reagire con lungimiranza, proprio grazie alla cultura, al crescente rischio di disgregazione identitaria che avvertiamo da tempo nel nostro Paese ma anche in Europa. È una vera battaglia di civiltà, quella che siamo chiamati ad ingaggiare nella promozione e valorizzazione delle attività culturali e delle manifestazioni, che, come i festival oggetto di questa proposta di legge, sono volte a diffonderle a sostenerle, offendo altresì a giovani talenti concrete opportunità di espressione e di visibilità.
Tante volte in quest'Aula parliamo di merito e della necessità di adottare misure che attraggano i capaci e meritevoli affinché restino sul territorio nazionale e trovino qui le condizioni per lavorare e produrre, concorrendo così al progresso economico, morale e civile della nostra collettività. La dotazione finanziaria prevista dal Fondo unico per lo spettacolo, insieme ai contributi mirati, tende a dare ulteriore forza a queste due vere eccellenze del panorama nazionale, e a diventare strumento fondamentale perché la cultura trovi terreno fertile per continuare a vivere. Nel merito, il Festival Verdi di Parma e Busseto si articola in una serie di eventi che hanno luogo presso tre sedi: il Teatro Regio di Parma e il Teatro «Giuseppe Verdi» di Busseto, ai quali, dal 2016 e per il prossimo triennio, si affianca anche il Teatro Farnese di Parma. Per completezza di informazione, ricordo che il Festival è nato nella seconda metà degli anni Ottanta, ha avuto luogo fino al 1993, si è interrotto per alcuni anni, ha ripreso la propria attività nel 2001, ed è oggi promosso e organizzato dalla Fondazione Teatro Regio di Parma, le cui iniziative hanno grande e consolidata visibilità, anche per il recente bicentenario che si è celebrato della nascita di Verdi, nel 2013. Infatti, il 2013 è stato dichiarato «anno verdiano», in base alla legge 12 novembre 2012 n. 2006, che, stanziando un contributo straordinario pari a sei milioni e mezzo di euro per interventi culturali legati alla figura del grande maestro, ha richiamato notevole interesse e attenzione internazionale. Quindi, la proposta di legge al nostro esame oggi si pone in una linea di ideale continuità con tali politiche di promozione e di valorizzazione culturale, proponendosi analoghi apprezzabili risultati.
Quel che mi preme sottolineare è che tra i principali obiettivi di questo Festival vi è la ricerca di giovani talenti. Cuore di questo vivaio, in particolare, è il Teatro «Verdi» di Busseto, con «Verdi Young»; il Festival prosegue infatti la programmazione di spettacoli di laboratorio e di attività educative, dedicando particolare attenzione all'incontro con il pubblico delle famiglie, delle scuole e delle università, così come dell'associazionismo culturale e musicale; e questo è sempre stato uno degli elementi all'attenzione particolare della Commissione cultura.
Quanto poi a Roma Europa Festival, nato nel 1986, esso è dedicato alla creazione artistica contemporanea. Si tratta, come molti di voi sanno, di un'offerta culturale composita, che spazia fra danza, teatro, musica, cinema, incontri con gli artisti, arti visive e grandi sfide tecnologiche, perché rappresenta davvero un punto di riferimento per la creazione artistica contemporanea e per lo spettacolo dal vivo nella capitale. Nato per iniziativa di Giovanni Pieraccini e di Monique Veaute, e con il sostegno delle ambasciate di Francia e di Spagna, si avvale anche del contributo del Goethe-Institut, del British Council, oltre al comune e alla regione. La Fondazione ha l'obiettivo di intercettare le energie più vive del contemporaneo, per trasformarle in esperienze artistiche innovative capaci di esprimere l'attenzione verso il futuro e di spostare sempre più avanti la frontiera dell'indagine artistica, ma anche di tradursi in nuovi modelli di sviluppo e di gestione dell'impresa culturale.
Dal 2010, inoltre, il Festival si è arricchito con Digital Life, un progetto espositivo di ricerca che rappresenta il cuore tecnologico del Romaeuropa Festival, puntando, in particolare, sul linguaggio della creatività digitale.
Quello che a noi preme sottolineare è che il contributo previsto dalla proposta di legge si configura sostanzialmente – come quello già previsto dalla legge n. 238 del 2002 per le quattro fondazioni Rossini Opera Festival, il Festival dei Due Mondi, il Ravenna Manifestazioni, il Festival pucciniano Torre del Lago – come un contributo straordinario, che si aggiungerà ai contributi già erogati alle due fondazioni a valere sul Fondo unico per lo spettacolo. Alla copertura dell'onere si provvede, peraltro, riducendo l'autorizzazione di spesa relativa allo stesso Fondo.
L'inserimento nella proposta di legge del Festival Verdi assume, quindi, il significato di una riparazione rispetto alla legge del 2002, che avrebbe dovuto ricomprenderlo nel novero dei festival destinatari di contributi speciali. Il Romaeuropa Festival, da parte sua, ha la proiezione internazionale e la vocazione all'eccellenza che motivano, anche in questo caso, la destinazione del contributo. Il mio invito ai colleghi è di votare, pertanto, a favore della proposta di legge in esame per dare un segnale chiaro e inequivocabile di volontà non solo tramite i simboli e le dichiarazioni, ma mediante un sostegno concreto e mirato a sostenere la cultura intesa come generatrice di autentico senso di quelle radici identitarie di cui abbiamo bisogno e come promotrice generosa di linguaggi e valori dei quali oggi, più che mai, l'Italia e l'Europa hanno bisogno. Auspico, quindi, in conclusione, che vi sia la più larga condivisione possibile di tutti i gruppi rappresentati in questa Assemblea.