Discussione sulle linee generali - Relatore
Data: 
Lunedì, 23 Maggio, 2016
Nome: 
Walter Verini

A.C. 2874-B

 

Grazie, Presidente. Oggi, si avvia, in Aula, in seconda lettura, l'esame della proposta recante la modifica all'articolo 3 della legge del 13 ottobre 1975 in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale. È una proposta di legge che è già stata all'attenzione della Camera, dopo il primo passaggio al Senato; in seguito alle nostre modifiche, il Senato ha nuovamente esaminato il testo, apportando alcune modifiche al contenuto. Ecco, io mi limito, in questa parte della relazione che condivido con il deputato Sarro, ad auspicare quanto già la Commissione giustizia ha, in qualche modo, deliberato, cioè vorremmo che queste norme fossero al più presto pubblicate in Gazzetta Ufficiale, senza modifiche sul testo del Senato, così da evitare un'ulteriore staffetta, e vorremmo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che l'Italia, al pari di tanti altri Paesi, dalla Francia alla Germania, dall'Austria al Belgio, alla Svizzera, alla Polonia, abbia il reato di negazionismo nel proprio ordinamento. Anche noi riteniamo importante la lotta ai risorgenti fenomeni di neonazismo, di razzismo xenofobo; riteniamo che le diffuse campagne e posizioni di antisemitismo che proliferano in Europa e Oltreoceano e che si diffondono nella rete debbano essere innanzitutto contrastate, facendo funzionare al meglio le democrazie, coniugando democrazia e decisione, ridando credibilità piena alle istituzioni e alla politica nel loro rapporto con i cittadini, ma riteniamo, anche, che la memoria e il suo valore fondamentale debbano essere tutelati, salvaguardati, fatti vivere ogni giorno con l'educazione civica, con lo studio nelle scuole, con l'educazione alle regole, ai limiti e alle grandi opportunità di una società aperta. Colpire il negazionismo, in particolare quando in nome di questo si istiga all'odio e alla discriminazione, quando si usa violenza verbale, morale e anche fisica, significa prevenire e contrastare meglio fenomeni di oggi, non di settant'anni fa. Le letture precedenti di Senato e Camera hanno risolto bene anche altri temi, altre preoccupazioni serie, su cui si è aperto un confronto pubblico, come la preoccupazione di punire, colpire e, in qualche modo, quindi, limitare la ricerca, la mera espressione negazionista, la sola negazione di genocidio e crimini, la libertà di espressione; niente di tutto questo, nessuno vuole colpire opinioni, ma semplicemente coloro che, in nome anche di teorie negazioniste, istigano alla violenza o commettono e conducono degli atti di violenza. Insomma, si sanzionano delle condotte, dei comportamenti e non intenzioni, giudizi o pareri, per quanto ignobili o menzogneri possano essere. Questa è un po’ la cornice che io volevo inserire all'illustrazione del provvedimento e mi limito, quindi, a queste considerazioni.