Data: 
Mercoledì, 27 Settembre, 2017
Nome: 
Alfredo Bazoli

Esame di questione pregiudiziale

A.C. 1039 ed abbinate

Grazie, Presidente. Ovviamente non compete a me e a noi in questa sede rappresentare l'importanza di questo provvedimento, altri lo hanno già fatto, meglio di me, prima di me, io mi limiterò a ricordare che si tratta di un provvedimento che è l'approdo di un lungo iter, iniziato con la presentazione di un progetto di legge d'iniziativa popolare che ha avuto un iter di 4 anni nelle Aule parlamentari, due letture e che si propone un obiettivo molto ambizioso, quello di migliorare e aggiornare una normativa essenziale per il contrasto alla criminalità organizzata. Dobbiamo sapere che o si approva in quest'Aula, in questi giorni, o verosimilmente non sarà mai approvato questo provvedimento ed è questo il motivo per cui, lo ricordo, associazioni ed enti che si occupano meritoriamente di questi temi di contrasto alla criminalità organizzata ci chiedono pressantemente l'approvazione di questa norma, di questa legge e mi riferisco ad Avviso Pubblico, a Libera a Legambiente e ad altre ancora.

Tuttavia, come dicevo, non è di questo che dobbiamo parlare in questo momento, ma delle questioni di pregiudizialità sollevate che ci obbligano a una valutazione giuridica. Dirò subito che noi non sottovalutiamo, non guardiamo con sufficienza, non derubrichiamo le perplessità, le critiche, anche le censure di costituzionalità che sono state presentate, sebbene poi siano illustrate con enfasi e toni un po' apocalittici, non le sottovalutiamo per il fatto che noi siamo consapevoli che stiamo parlando di misure, in particolare misure di prevenzione, le confische, che sono misure molto delicate, è una questione molto delicata e nessuno più di noi, lo voglio dire con grande chiarezza e con grande fermezza, lo ripeto, nessuno più di noi ha a cuore il corretto bilanciamento tra le prerogative dello Stato, quando esercita la sua pretesa punitiva, e i diritti di libertà dei singoli, degli individui, le garanzie degli individui, perché dentro quel corretto bilanciamento si colloca il corretto esercizio della giustizia in uno Stato democratico. Nessuno più di noi ha a cuore questo corretto bilanciamento.

Ed è alla luce di queste convinzioni, di questa nostra valutazione seria e tutt'altro che superficiale che ci sentiamo di dire, con grande tranquillità e fermezza, che le eccezioni di incostituzionalità presentate sono infondate, per le ragioni giuridiche che adesso, brevemente, illustrerò. In primo luogo, è del tutto inconferente il richiamo alla sentenza della Corte di giustizia del febbraio 2017; è inconferente perché si riferisce a una norma e a una fattispecie che è già presente nella legge antimafia, che non è oggetto della nuova disciplina che noi introduciamo; quindi, è del tutto estranea alla materia. Aggiungo che su quella norma, censurata dalla Corte di giustizia europea, sono già intervenute le Sezioni unite della Cassazione a darne un'interpretazione costituzionalmente orientata che la sottrae alla censura di illegittimità costituzionale, per cui è un richiamo del tutto inconferente.

Aggiungo che l'estensione cauta e prudente ad altri reati delle fattispecie, delle misure di prevenzione è stata fatta in linea con il percorso e l'iter che ha avuto la legge antimafia dalla introduzione della Rognoni-La Torre in poi, ed è stata fatta in modo cauto e prudente; in più, il vincolo associativo, che è stato introdotto al Senato, consente di circoscrivere in modo ragionevole e corretto l'estensione delle fattispecie, delle misure per di prevenzione ai reati contro la pubblica amministrazione. In più, nessuno lo ricorda, ma occorre, invece, sottolinearlo, tutto il corpus normativo di questa nuova legge è finalizzato a introdurre nuove garanzie, non a sottrarle o a ridurle; nuove garanzie in termini di procedimento, in termini di contraddittorio, in termini di diritti alla difesa, in termini di diritto all'impugnazione, in termini di tempi certi; quindi, è l'esatto contrario di quanto si denuncia.

Per queste ragioni, robuste ragioni giuridiche, non meno che per robuste ragioni politiche, noi voteremo contro le pregiudiziali.