Data: 
Giovedì, 12 Ottobre, 2017
Nome: 
Matteo Mauri

A.C. 2352 e abbinate

 

Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia – Articolo 3

 

Grazie Presidente. È curioso sentire il collega onorevole Di Battista, durante l'intervento sulla legge elettorale, fare riferimento alla legge contro il fascismo, si vede che la lingua batte dove il dente duole. Si vede che alcune cose che questo Governo e questa maggioranza stanno facendo sono scomode, vanno contro le profonde convinzioni di qualcuno. Se qualcuno non fosse ancora convinto della bontà di quella legge, credo che queste parole, soprattutto per chi le ha pronunciate, dovrebbero convincerlo ulteriormente.

Io sto sentendo, e ho sentito anche adesso, proprio nell'ultimo intervento, riferimenti continui durante la discussione sulla legge elettorale a un termine. Il termine, abusato, è quello di incostituzionalità. Quando qualcuno non sa cosa dire dice che questa legge, o anche altre leggi, sono incostituzionali. Io credo che questo sia l'argomento di chi non ha argomenti, l'argomento di chi ha provato in tutti i modi a non far fare una nuova legge elettorale in questo Parlamento, perché probabilmente gli va bene quella che c'è. O forse per un'altra ragione: perché c'è qualcuno qua dentro, cioè dentro le istituzioni, che gioca a delegittimare le istituzioni quotidianamente, pensando in qualche modo di trarre dei benefici elettorali o forse perché proprio ha in testa un'altra idea di democrazia. Invece, qui ci sono persone, in questo Parlamento, che alla democrazia ci tengono, la difendono e vogliono farla progredire. Questo penso che sia una delle grandi differenze che stanno costellando anche questa fase di discussione e di scelta sulla nuova legge elettorale.

Sento dire “noi non possiamo fare opposizione qua dentro e di conseguenza cosa facciamo? Convochiamo i cittadini fuori”. Intanto quando convocate i cittadini fuori almeno assicuratevi che siano i vostri amici, perché altrimenti rischiate di andare fuori a fare delle figuracce, poi scoprite che non sono i vostri amici, e dovete scappare con la coda tra le gambe. Guardate è troppo facile parlare solamente con quelli che la pensano come voi, come si è dimostrato anche ieri in questa piazza, è un po' più complicato quando invece ci si trova di fronte persone che non sono i vostri fan, che non sono quelli che vi fanno i click e che magari sono ancora più anti-sistema di voi, perché il rischio è che alimentare la veste dell'antisistema crei dei meccanismi da cui poi la democrazia non viene fuori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Cosa stiamo facendo noi qui? Noi stiamo facendo una cosa seria che dimostra la nostra massima responsabilità, perché deve essere chiaro a tutti che noi siamo quelli che hanno provato più di chiunque altro in questa legislatura a dare una nuova legge elettorale al Paese e stiamo provando a farla nella maniera più larga e condivisa possibile. Qualcuno dice “la state facendo per voi perché va a vostro vantaggio”. Guardate questa cosa non solo è indimostrabile, ma anche nel dibattito di questa mattina è venuto fuori esattamente il contrario, perché il collega Civati nella sua dichiarazione di voto ci ha spiegato che in realtà questa legge va contro l'interesse del Partito Democratico e sostanzialmente ci ha detto che siamo un po' autolesionisti e forse anche un po' stupidi, a quanto sembra. Sapete qual è la verità? La verità è che noi stiamo facendo l'unica legge possibile, approvata in maniera trasversale e questo è un valore e non è un disvalore, a prescindere dai nostri interessi. Allora qualcuno non può dire che questa legge non va bene solo perché invece non corrisponde ai propri interessi, perché lì c'è una questione di parte che è inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Se a qualcuno non vanno bene i collegi maggioritari perché non sanno chi candidare, perché una cosa è prendere i voti contro qualcosa e non per, e non hanno personale politico credibile, riconoscibile, radicato sul territorio, questo credo sia un problema di quella forza politica. Se qualcuno non è in grado di costruire coalizioni che vadano oltre a sé e solo al proprio pensiero, che poi viene ovviamente modificato in funzione di quello che viene detto dalla società che li gestisce, non può essere un problema del Parlamento.

Che le forze politiche crescano. Se c'è qualcuno che non ha nemmeno uno statuto e non ha una vita democratica interna, quello sì invece che è un problema dei cittadini e del Parlamento. Noi qua stiamo facendo un'operazione che è pienamente costituzionale e guardate, visto che anche in questo caso è stato richiamato più volte il Presidente Mattarella in merito alla legge elettorale, l'impianto di questa legge elettorale è sostanzialmente quello del Mattarellum e cioè un proporzionale con liste plurime, esattamente come era allora, e con dei collegi maggioritari. Abbiamo cercato di fare una legge che ricostruisse il rapporto diretto tra cittadini e politica con l'individuazione diretta di alcuni parlamentari tramite il maggioritario e introducendo l'elemento delle coalizioni, che è stato chiesto a gran voce da diversi partiti in questo Parlamento che oggi votano contro. Perché votano contro? Per interessi personali. Invece io penso che lì dentro ci sia una risposta importante a quella domanda di partecipazione che c'è dei cittadini, ma attenzione anche di governabilità. Qualcuno dice “questa legge non garantisce la governabilità”: Dopo le due sentenze della Consulta, nessuna legge che si possa fare può garantire governabilità. Saltato il doppio turno, saltato il Porcellum per i motivi che sappiamo, nessun'altra lo può fare. Questa legge è quella che si avvicina di più e che chiede ai cittadini “da chi volete essere governati?”. Ognuno arriverà con una propria proposta politica e poi i cittadini saranno loro a decidere. Perché dicevo che abbiamo fatto di tutto per approvare una legge elettorale? Io capisco che qualcuno abbia la memoria corta, o meglio abbia una memoria molto selettiva, ma noi in quest'Aula abbiamo fatto, innanzitutto una legge elettorale, quella dell'Italicum, che non è stata dichiarata incostituzionale in sé, perché è successo qualcosina tra la sentenza della Corte e l'approvazione della legge e cioè un referendum che ha detto di “no” alle modifiche costituzionali per le quali invece quella legge sarebbe stata perfetta. È chiaro che essendo caduto quel nuovi impianto costituzionale e di sistema della rappresentanza democratica ovviamente anche quella legge non era più adeguata. Per cui quello sì che era un sistema che avrebbe garantito la governabilità e cioè quella famosa frase “sapere la sera stessa delle elezioni chi avrebbe vinto”.

Non ci siamo arresi, noi poi abbiamo proposto pubblicamente, e in Commissione, il Mattarellum. Abbiamo proposto una prima versione del Rosatellum, siamo riusciti a venire in Aula con il sistema simil tedesco: E cosa è successo? Ci hanno risposto sempre di “no” per interesse personale di qualcuno. Qua qualcuno non ha rispettato gli accordi e adesso ci vengono a fare la morale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Noi avremmo già potuto avere una legge in vigore e invece qualcuno che di mestiere fa il guastatore, ed in democrazia questo è un problema, ha fatto di tutto per impedirlo. E noi oggi cosa avremmo dovuto fare? Far finta di niente, lasciare le cose come stanno. Deve essere chiaro a tutti che se non passa questa legge avremmo quello uscito dalla Consulta, che tutti qua dicono che non va bene, anzi qualcuno ci diceva “in realtà a voi va bene quella perché vi aiuta”. Perfetto stiamo facendo esattamente il contrario.

Sarebbe stato possibile non mettere la fiducia? Certo che sarebbe stato possibile, anzi noi lo avremmo preferito. E perché si è messa? Perché qualcuno qua l'ha voluta far mettere. Noi vi abbiamo detto: se non ci sono voti segreti o meglio se non ci sono 120 voti segreti, facciamo una discussione aperta e trasparente tra di noi, punto per punto, emendamento per emendamento, fossero anche mille emendamenti. Invece qualcuno qua non l'ha voluto perché predica la trasparenza ma poi si vuole nascondere dietro il voto segreto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Quella soluzione per un possibile incidente di percorso avrebbe impedito a questa legge di arrivare fino in fondo, non avremmo corrisposto alle richieste del Presidente della Repubblica e all'interesse dei cittadini.

Ecco di chi è la responsabilità: di chi lancia sempre il sasso, poi nasconde la mano e poi esce a provare ad arringare la folla, quando non è la folla che arringa lui. Sono queste le ragioni che ci portano non solo a sostenere la legge e la fiducia, ma a farlo a testa alta nei confronti dei cittadini, perché deve essere chiaro chi è responsabile, chi ha a cuore questo Paese e il suo futuro, chi veramente vuole rendere protagonisti i cittadini e gli elettori, e chi, invece, lo fa solamente a parole, ma in testa ha molto altro