Data: 
Lunedì, 8 Ottobre, 2018
Nome: 
Gennaro Migliore

Grazie signor Presidente. Rappresentante del Governo, colleghe e colleghi, vorrei intervenire brevemente in discussione generale sulla proposta di legge in esame, facendo alcune considerazioni, che hanno a che vedere nello specifico con questo strumento legislativo, di cui ci si era già dotati precedentemente in una votazione che aveva visto alla Camera l'approvazione di un testo identico, seppure questo che ci perviene in Aula è stato modificato nell'iter della discussione.

Vorrei ringraziare la discussione che c'è stata e anche la relatrice Nesci, che è anche la presentatrice, per avere individuato la strada più rapida, quella cioè di non stravolgere il testo che era stato precedentemente concordato. Quindi, dal nostro punto di vista, ci sono ovviamente, come in tutte le leggi, degli elementi che potrebbero essere migliorati, ma tanto l'intento, quanto la realizzazione, non è assolutamente negativa, anzi la consideriamo un passo in avanti.

A proposito anche della discussione che c'è stata oggi, vorrei, però, fare alcune precisazioni. Qui il tema fondamentale è quello della trasparenza. Caricarlo di attese messianiche, rispetto al contrasto di fenomeni ben più complessi, come per esempio quello del voto di scambio, a mio giudizio, a nostro giudizio, rappresenta anche una ulteriore prova, di come spesso le dichiarazioni - che corrispondono anche ad effettivi miglioramenti del testo normativo - poi vengono caricate inopinatamente di una serie di aspettative, che peraltro i cittadini ben comprendono che non possono essere risolte da una urna trasparente o da una serie di procedure, diciamo tutte utili a migliorare il procedimento elettorale, e che però, insomma, non possono essere considerate la sconfitta del voto di scambio.

Peraltro, voglio ricordare a proposito del voto di scambio, nel caso di quello politico-mafioso, il famoso 416-ter, che fu proprio la precedente legislatura a introdurlo, mantenendo un impegno che aveva assunto anche con le associazioni antimafia, a partire da Libera, e che la definizione - lo dico non per puntiglio, ma perché ritengo che in quest'Aula le parole vadano sempre misurate – di: “noto meccanismo di voto di scambio”, deve essere commisurata al fatto che, se fosse davvero noto, dovrebbe essere anche denunciato e, quindi, l'idea secondo la quale noi abbiamo tutti gli strumenti e li miglioriamo costantemente per rendere più trasparente il procedimento elettorale, non deve farci cadere in una retorica che, tra l'altro, non sarebbe utile.

Io penso che il voto di scambio sia un fenomeno articolato, complesso, perverso che cerca di alterare quelle che sono le istanze democratiche dei nostri concittadini e credo, anche, che qualsiasi strumento vada messo in campo, ma la sofisticata azione di perversione del voto deve essere ovviamente contrastata in maniera più ampia. Se questo strumento serve per migliorare la trasparenza, bene, lo faremo nostro e credo che anche al Senato ci sarà occasione di intervenire.

Peraltro, anche in questo caso, non per correggere la collega, ma la tecnologia blockchain garantisce l'assoluta trasparenza e, infatti, è in discussione, visto che me ne sono occupato per molti anni, la possibilità di utilizzarla come base per la segretezza del voto, cosa che, peraltro, auspico, perché anche io penso che ci debbano essere delle innovazioni tecnologiche.

Poi, c'è un punto di principio che riguarda il fatto che non si può fare una definizione di presunzione di colpevolezza. C'è un punto di questa normativa che si riferisce alle conseguenze amministrative di chi ha avuto una condanna in primo grado. Ecco, io penso che sia un principio di precauzione quello che, lo ripeto, già nella precedente legislatura, aveva vincolato a determinati reati commessi e dopo la sentenza di primo grado, quelli contro la pubblica amministrazione e quelli di mafia, l'impedire che potessero far parte del registro degli scrutatori e dei presidenti. Però, anche in questo caso, non si utilizzino termini definitivi: si è macchiato di reati; noi viviamo ancora in uno Stato di diritto nel quale la sentenza definitiva è quella del terzo grado di giudizio. Pur essendo d'accordo sulla conseguenza amministrativa, perché è un principio di precauzione, però, il singolo cittadino, finché non viene dichiarato colpevole al terzo grado di giudizio, non è colpevole; se no vige quel principio di presunzione di colpevolezza che, ricorderete bene, fu una gaffe che il Presidente Conte ebbe a fare proprio il giorno del suo insediamento.

A proposito del Presidente Conte e della necessaria trasparenza, lo cito en passant, perché noi abbiamo bisogno di rafforzare la trasparenza, e lo dico soprattutto al partito che lo esprime e al partito che della trasparenza ha fatto il suo cavallo di battaglia principale, il presidente del Consiglio oggi ha detto che non aveva uno studio con il professore avvocato Alpa, e questo è il motivo per il quale non sarebbe invalida la sua azione, la sua nomina e la sua vittoria a un concorso dove Alpa faceva parte del collegio giudicante. Ora, mi si spieghi se nel curriculum depositato, qui a Montecitorio, dove si dice che lui nel 2002 ha aperto uno studio con Alpa, ci sia stata una mancanza di trasparenza,la trasparenza dov'è in questo momento storico nella risposta del Presidente del Consiglio? Lui quel curriculum lo ha taroccato, oppure è il curriculum vero e, quindi, nel 2002 ha aperto uno studio con Alpa? Io, in nome della trasparenza, sono per fare tutte le cose che sono necessarie e credo che questo debba valere tanto per un provvedimento di legge, quanto per chi presiede in questo momento il Consiglio dei ministri.