Discussione generale
Data: 
Martedì, 14 Novembre, 2017
Nome: 
Paolo Cova

Doc. XXII, n. 80

 

Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi ,questa Commissione d'inchiesta ha proseguito e continuato il lavoro svolto dalle tre Commissioni che erano state istituite nelle legislature precedenti. Queste Commissioni avevano svolto un loro lavoro, anche un ottimo lavoro, ed avevano cominciato a cercare di determinare le cause del problema della mortalità dei nostri militari per la presenza dell'uranio impoverito. Queste Commissioni, però, non avevano concluso il proprio lavoro; allora, questa Commissione, grazie al lavoro di tutti i colleghi deputati e al prezioso contributo degli esperti e dei consulenti, ha proseguito proprio in questa indagine sulle condizioni di lavoro dei militari e dei lavoratori delle Forze armate nonché dei civili nelle missioni all'estero, ma anche nei poligoni militari e nei depositi dei proiettili e dell'armamento militare: condizioni di lavoro del passato e del presente, con la preoccupazione per ognuno di noi di avere per il futuro un rispetto delle norme sul lavoro per tutelare la salute dei nostri militari. Noi abbiamo cercato di fare questo lavoro perché, nel futuro, nessuno dei militari debba incorrere nuovamente in questi rischi e possa correre il rischio di imbattersi in malattie causate dal fatto che erano militari e lavoravano in alcune situazioni non vincolate e non vigilate da responsabili della sicurezza.

Sono certo che il lavoro svolto fino ad ora giungerà a compimento, anche con l'approvazione della legge presentata dal presidente della Commissione, l'onorevole Scanu, che interviene proprio a normare in modo differente i controlli per la sicurezza, per uscire dalla gestione interna o domestica, come è stata chiamata più volte all'interno della Commissione, dei controlli, il riconoscimento dei danni subiti dai militari, degli infortuni, delle malattie che i nostri militari hanno contratto proprio per aver svolto il loro lavoro durante le missioni all'estero oppure per la presenza nei poligoni.

Questo lavoro ha messo in luce anche i limiti dei controlli sanitari che sono svolti dall'amministrazione militare, della gestione dei nostri militari, che è stata spesso priva dei dati sanitari, con la difficoltà di reperire da parte degli stessi militari i loro dati sanitari e del loro percorso sanitario, cioè quanto i nostri militari hanno fatto e prodotto nella loro carriera militare.

Limiti anche delle strutture che dovevano gestire questo percorso: in particolare, penso a tutti i medici militari o anche a quelle strutture che avevano il compito di vedere e studiare quali erano le ripercussioni sanitarie dell'attività svolta dai nostri militari, ciò che è risultato lampante e quello che è emerso dalle analisi dell'Istituto epidemiologico militare.

Il confronto è stato fatto con il datore di lavoro, i responsabili della sicurezza, della prevenzione e della protezione dai rischi, i medici competenti, i consulenti esterni che sono intervenuti, che hanno lavorato soprattutto su queste malattie: spesso, su questo c'è stata una grande difficoltà di avere dei dati ed avere una precisa conoscenza, e questo si è ripercosso, poi, sulla salute diretta degli stessi militari.

La Commissione ha già presentato due relazioni intermedie, una nel 2016, una nel 2017, che vanno ad analizzare e ad approfondire questo tema, che hanno offerto anche al Parlamento delle possibili soluzioni e dei possibili interventi. Però, riguardo a questo, mi preme sottolineare come diversi sono gli ambiti che sono stati affrontati: accennavo prima a tutto il tema dei monitoraggi e dei dati epidemiologici, tutte le analisi anche riguardo a questo, le analisi anche ai fini ispettivi dei documenti di valutazione di rischio redatti per i militari e per i lavoratori. Sono tutti ambiti che noi abbiamo affrontato e che, comunque, non hanno ottenuto una soluzione. Ancora: il controllo sull'operato degli organi di vigilanza e dei medici competenti per i lavoratori militari e civili della Difesa.

Abbiamo effettuato anche sopralluoghi e verifiche dello stato ambientale dei poligoni militari e del personale che lì viene impiegato. Questo apre anche una motivazione per continuare e proseguire questo lavoro proprio con riferimento al tema del risanamento ambientale di quei luoghi e, soprattutto, del risanamento ambientale anche per le popolazioni che vivono nelle vicinanze dei poligoni militari che subiscono gli effetti e i rischi di una mancata bonifica o della mancata attuazione di norme di sicurezza.

Anche la verifica di dati passati sul sistema di vaccinazione pone delle prospettive anche per il futuro: è uno dei capitoli ancora aperti a cui la Commissione si premura di dare delle soluzioni.

L'altro tema molto importante che è stato affrontato, ma con riferimento al quale si attendono anche verifiche, conclusioni, soluzioni conclusive è quello che riguarda la presenza dell'amianto e le analisi dei rischi correlati alla presenza dell'amianto. Durante il lavoro compiuto dalla Commissione, nel corso delle audizioni svolte, durante tutto il percorso di questi due anni, più volte è emerso il problema della presenza dell'amianto, non ancora risolto all'interno delle Forze armate: è un tema presente nella società civile, ma che all'interno dell'amministrazione militare è ancora da risolvere.

Un po' per tutti questi temi che restano ancora aperti e proprio perché bisogna arrivare a dare una soluzione concreta al problema ancora aperto della prevenzione, della sicurezza, di adottare norme ancora più stringenti per risolvere la gestione domestica della sicurezza nell'ambito militare, ma anche per dare soluzioni sul tema delle bonifiche, bisogna arrivare a definire in modo conclusivo quali sono gli obiettivi che questa Commissione ha analizzato, ha verificato e che vuole andare a raggiungere, ponendo e portando all'attenzione della Camera delle possibili soluzioni.

Per cui, io credo che sia necessario proseguire e terminare questo lavoro, proprio perché è stato un lavoro ampio e produttivo, ma che ha bisogno di concludersi. Sono state fatte delle proposte e accennavo prima proprio a una proposta di legge. C'è una proposta anche sul tema delle bonifiche ambientali. L'ambizione, forse anche grande, da parte della Commissione, è proprio di arrivare a porre anche delle soluzioni conclusive e anche, magari, prioritarie rispetto ad altre, proprio su quei temi che ho detto, il tema della sicurezza, il tema anche di avere dei dati e un'analisi epidemiologica verificabile e il tema proprio anche della bonifica dei siti contaminati, che sono i poligoni o di posizionamento degli armamenti.