Presidente, onorevoli colleghi, la proposta di legge sulla quale il Partito Democratico esprime il voto favorevole è frutto di un testo elaborato dalla Commissione Giustizia, in cui si modifica il giudizio abbreviato, escludendo la sua applicabilità ad alcuni gravi delitti.
È utile ricordare in sintesi cosa prevede il giudizio abbreviato. È un procedimento penale speciale, che viene richiesto dall'imputato e concesso dal giudice per le indagini preliminari nel quale non si procede al dibattimento, nella normalità non si acquisiscono i testimoni né prove nuove e si definisce il processo nella fase dell'udienza preliminare, utilizzando tutti gli atti di indagine formati dal pubblico ministero.
Contrariamente a quanto è stato oggi detto in discussione sulle linee generali, l'approvazione di questo testo non è assolutamente incompatibile con altre norme approvate dal Partito Democratico ad esempio in relazione alla sovrappopolazione carceraria perché l'ammissione del giudizio abbreviato non è assolutamente legata all'assoluzione. Sia che venga applicato o meno il giudizio abbreviato il giudice deve operare un giudizio di merito in seguito al quale può o condannare o assolvere l'imputato.
L'elemento fondamentale del rito abbreviato è che in caso di condanna – ripeto: in caso di condanna – la pena che il giudice intende applicare è automaticamente – sottolineo: automaticamente – ridotta di un terzo. Inoltre in seguito alla legge del 2001 il giudizio abbreviato è stato esteso anche ai reati perseguibili con la pena dell'ergastolo: in questo caso il giudice automaticamente applica la pena di anni 30 se il soggetto richiede giudizio abbreviato. La proposta di legge che chiediamo di approvare elimina questo automatismo per taluni reati perché esclude l'applicazione del giudizio abbreviato ha reati veramente gravi a delitti molto gravi. In altre parole al reato punito anche con l'ergastolo il giudice, anche senza l'applicazione dell'abbreviato, potrà applicare la pena diversa e minore della reclusione nel suo libero convincimento e nella sua piena discrezionalità.
Onorevoli deputati tutti i delitti offendono un bene giuridico tutelato sempre da una norma ma non vi è dubbio che ci sono delitti che esprimono una intensità dolosa particolarmente grave. Tutti i delitti di omicidio determinano la morte di una o più persone ma certamente non tutti gli omicidi sono uguali sia per le modalità con cui si attuano sia per l'intensità del dolo ed è questo il motivo per cui non abbiamo voluto escludere automaticamente tutti i reati punibili con l'ergastolo ma solo alcuni reati che esprimono una elevata capacità criminale e io vi chiedo colleghi tutti: non ritenete che sia particolarmente grave una strage, talmente grave da evitare uno sconto di pena automatico ? Non ritenete che sia particolarmente grave un omicidio commesso con sevizie o crudeltà ? Non ritenete che sia particolarmente grave un omicidio commesso in seguito a maltrattamenti in famiglia o a stolking, delitti per i quali questa Camera ha già aumentato la pena ? Non riteniamo gravissimo un omicidio commesso, ad esempio, in seguito a sfruttamento sessuale di minorenni o un omicidio commesso dopo aver consumato una violenza sessuale, oppure una violenza di gruppo ? Perché è di questi gravi reati che noi oggi chiediamo l'esclusione dal giudizio abbreviato.
Penso che tutti possiamo concordare nel ritenere questi delitti di omicidio più gravi rispetto ad un omicidio commesso per dolo d'impeto in seguito ad un'improvvisa lite. È per questo motivo che chiediamo oggi di escluderli dal giudizio abbreviato. È per questi motivi che diventa socialmente inaccettabile che l'autore di omicidi così efferati come quelli che vi ho descritto possa, con un giudizio immediato, ottenere una pena anche di sedici anni, come diverse volte è accaduto. Per rispondere a SEL, dico che l'approvazione di questa proposta non è assolutamente in contrasto con le altre proposte depositate di abolizione dell'ergastolo, perché noi non vogliamo per questi gravi delitti – ripeto – sconti automatici. Poi, se il giudice ritiene di non applicare l'ergastolo, è libero di farlo nel suo pieno convincimento. Il principio più alto comune a tutte le legislazioni democratiche è di considerare il bene della vita come sacro ed inviolabile e di considerare i nostri simili con pari diritti. Questo è il motivo per cui abbiamo voluto escludere dal giudizio abbreviato anche reati altrettanto gravi come l'acquisto e l'alienazione di schiavi oppure la tratta di persone, delitti purtroppo attualissimi in seguito ai flussi migratori. Ma nella modifica dell'abbreviato – mi accingo a concludere – è previsto che non sia più un solo giudice, ovvero il giudice delle indagini preliminari, oberato da moltissime altre incombenze, ma la corte di assise, composta da giudici togati e popolari, a discutere di questi gravi delitti. Tengo a sottolineare che, assegnando la competenza per questi reati che vi ho elencato alla corte d'assise, ristabiliamo semplicemente il principio della naturalità del giudice sancito dall'articolo 25 della Costituzione, perché il giudice naturale, cari colleghi del MoVimento 5 Stelle, soprattutto per i delitti di sangue, è la corte d'assise, e non, come avete chiesto voi nell'emendamento, il tribunale. Poiché siamo legislatori, dobbiamo convenire che, se l'individuo, nell'esercizio della sua libertà, è sottoposto alla norma, il legislatore è sottoposto all'etica e all'equilibrio, principi di cui occorre tenere conto nel formulare qualunque norma. Solo quando si realizza questo rapporto ottimale, possiamo ritenerci legislatori equilibrati, e io ritengo che il Partito Democratico ha sempre dimostrato di essere ponderato ed equo nell'approvazione delle norme, proprio perché, da una parte, ha punito severamente reati gravi che evidenziano particolare allarme sociale (mi riferisco alle norme già approvate che inaspriscono le pene per i delitti di corruzione, per i reati contro la pubblica amministrazione, mi riferisco all'ampliamento della punibilità con riferimento al reato di voto di scambio politico mafioso e alla reintroduzione del reato di riciclaggio) e, dall'altra parte – ripeto e sottolineo –, proprio nell'ottica di un legislatore equilibrato, per alcuni reati meno gravi, questo Partito Democratico ha proposto e approvato norme che tendono al recupero del condannato, se costui è disponibile a riparare gli effetti del reato o a voler svolgere lavori a favore della collettività in maniera gratuita come la messa alla prova, una norma di grande civiltà che offre la possibilità all'imputato di impiegare lavoro gratuito per la pubblica utilità.
La giustizia del PD, quindi, mette al centro l'uomo, anche con questo provvedimento che ci accingiamo a votare, e l'uomo non è solo chi ha commesso il reato ma anche le parti offese che lo subiscono. In tutte queste norme che ho indicato e nell'attuale proposta di legge c’è un Partito Democratico che è capace di fare scelte coraggiose, capace di attuare la giustizia, ovvero di porre le cose al giusto posto e di trovare il giusto equilibrio e il giusto adeguamento della pena, che deve tendere a recuperare, sì, l'uomo in errore, ma c’è anche un Partito Democratico che esprime con forza la necessità di non derogare a tutti quei principi fondamentali della tutela dei cittadini e di tutelare i cittadini nei confronti della criminalità, garantendo finalmente un sistema di giustizia che abbia una forza deterrente nei confronti di reati socialmente pericolosi ed eticamente intollerabili, come quelli che abbiamo escluso da questa norma, cioè dall'applicazione del giudizio abbreviato. È per questi motivi che esprimo il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).