Dichiarazione di voto (Questioni pregiudiziali)
Data: 
Giovedì, 17 Gennaio, 2019
Nome: 
Stefano Ceccanti

A.C. 1173-A

A.C. 726-727-1447

Relatore di minoranza

Presidente, dopo questa irruenza del collega Sisto è un po' difficile intervenire, il mio stile argomentativo è un pochino più pacato di quello del collega Sisto. Io vorrei solo sottolineare in apertura un problema: questa discussione avviene mentre il Regno Unito si trova a gestire in maniera molto confusa gli esiti del referendum sulla Brexit, in cui il rapporto tra democrazia diretta e rappresentativa è molto problematico. Si è creato come un meccanismo a somma zero o a somma negativa tra i due; si discute se il Parlamento possa mettersi d'accordo su una serie di quesiti, anche diversi, forse persino più complicati dei tre quesiti del testo che ci è arrivato ora. Per cui, quando si introduce un nuovo istituto vale sempre la pena di ricordare quella nota frase per cui è facile mandare in orbita un satellite, ma non è detto che quando si manda in orbita un satellite esso rimanga fisso nell'orbita di coloro che l'hanno lanciato, quindi l'invito alla prudenza è un invito necessario.

Perché abbiamo presentato questa pregiudiziale di merito, anche se qui i termini di merito e costituzionalità un po' fatalmente si confondono? Perché sono rimasti aperti i due macroproblemi, al di là dei singoli aspetti di riduzione del danno che si possono sempre inserire e che avevamo ricordato ieri, nella relazione di minoranza.

Il primo è il tema dei limiti: è pericoloso lasciare aperto il problema dei limiti, con la possibilità di demagogia, soprattutto in materia penale come ricordava il collega Sisto, perché qui, a differenza dell'abrogativo, si inseriscono norme, si costruiscono da zero, non si eliminano. E anche in materia di spesa, quando la materia di spesa e di bilancio è quella su cui sono nati i Parlamenti, per cui il rischio di svuotamento è assolutamente grave. E anche il problema della valutazione della Corte costituzionale.

Questo strumento è come un'arma nucleare che noi inseriamo nel sistema, mentre l'abrogativo è un'arma convenzionale. Per l'abrogativo il problema della costituzionalità della normativa di risulta è limitato, perché ci si limita ad eliminare norme, e quindi le norme dovrebbero già essere controllate e il problema della costituzionalità è un caso di scuola; ma il rischio che la Corte si trovi a dover decidere su provvedimenti varati a furor di popolo e non controllati prima, è un problema di difficoltà istituzionale molto grave.

L'altro macroproblema che abbiamo sottolineato è quello dello schema, per cui una volta presentato un progetto di legge, questo progetto va in automatismo al corpo elettorale tranne una rinunzia dei promotori, qualsiasi cosa faccia il Parlamento, anche se il Parlamento ha legiferato nella stessa direzione dei promotori e ha realizzato, nel compromesso, un equilibrio diverso. Al di là delle technicalities, questo è un problema, perché c'è il rischio di presentare agli elettori la scelta tra un corpo elettorale buono e un Parlamento cattivo, che delegittima in radice le nostre istituzioni.

Finché questi due macroproblemi non trovano soluzione, rebus sic stantibus noi non possiamo che votare una pregiudiziale, o meglio ambedue in questo caso, che ci dicono “non andiamo avanti con l'esame degli articoli”, perché non siamo in condizione di votare un testo che sia equilibrato.

Detto questo, faccio però due postille politiche, perché l'ottimo collega Sisto ieri si è come attribuito una patente di super-oppositore, di oppositore più intransigente in quest'Aula. Il collega Sisto ha tanti meriti e può vincere tante gare in quest'Aula, comprese quelle di oratoria; però io vorrei sottolineare che in quest'Aula quelli che siedono al lato sinistro sono obiettivamente gli oppositori più intransigenti, perché votano regolarmente contro sia nel merito sia sulla costituzionalità, sia i provvedimenti che nascono dalla Lega sia provvedimenti che nascono dai 5 Stelle. Viceversa, i gruppi di opposizione che siedono alla destra dell'Aula sono molto intransigenti per i provvedimenti che nascono dai 5 Stelle, ma tendono a condividere nel merito i provvedimenti che nascono dalla Lega, questo è un dato obiettivo, e si propongono di salvare la Lega dall'abbraccio coi 5 Stelle. Per cui, se gli riesce questo obiettivo, potremo magari vedere il collega Sisto sui banchi del Governo nel corso della legislatura. Quindi, lui può vincere molte gare, ma non quella dell'oppositore più intransigente, che ci riserviamo per noi, per dato obiettivo.

Il secondo problema è questo: la materia costituzionale resta diversa dalle altre. Se, quindi, noi discutiamo laicamente su tutto questo testo, non è perché noi siamo interessati a cambiare il giudizio sul Governo, che resta negativo su tutto il Governo, o perché si vogliano fare prove di altre maggioranze: noi discutiamo sulla Costituzione perché la Costituzione resta e i Governi passano, e vogliamo che quando si affronta sia affrontata in maniera seria. Quindi, la materia costituzionale richiede alla maggioranza un surplus di disponibilità rispetto alle materie ordinarie, e richiede all'opposizione un surplus di dialogo rispetto alle materie ordinarie; ma solo questo: non stiamo discutendo di cambiamenti rispetto al rapporto fiduciario, sul quale manteniamo la nostra intransigente opposizione.