Data: 
Mercoledì, 29 Gennaio, 2020
Nome: 
Walter Verini

Presidente, l'altro ieri, Giorno della Memoria, ripensavo ai viaggi ad Auschwitz che con Maria Coscia facemmo ai tempi della giunta Veltroni, di cui era assessore. Con Sami Modiano, Piero Terracina, le sorelle Bucci e Nedo Fiano, il babbo del nostro Lele, c'erano i ragazzi delle scuole di Roma, nei cui occhi umidi per l'emozione e la commozione Maria si rispecchiava emozionata e commossa anche lei, perché per Maria la politica e l'impegno nelle istituzioni sono stati intrecciati con valori, ideali - e la custodia della memoria è uno di questi - e azione quotidiana per combattere le ingiustizie, le discriminazioni, per migliorare la vita delle persone, per aiutare i più giovani a crescere, a diventare cittadini di una società aperta, con il valore della memoria e l'impegno per il futuro, con una scuola rinnovata e all'altezza dei suoi compiti formativi. La sua vita è stata legatissima alla famiglia, al suo Mario, alla sua Cristina, ai nipotini, ma al tempo stesso intrecciata con qualcosa di grande: la voglia di cambiare il mondo e di mettersi in cammino; in cammino insieme alla sua comunità, di partito, di quartiere, di città - e che difficile e straordinaria città è quando si chiama Roma - o alla sua comunità parlamentare. E naturalmente comunità delle donne, con le quali ha sempre combattuto per l'emancipazione femminile, come si chiamava una volta, per i diritti civili, per le grandi battaglie degli anni Settanta, e poi contro le discriminazioni, l'odio e la violenza quotidiana contro le donne, per la parità di genere. Insomma il “se non ora quando?” ha accompagnato sempre il suo impegno svolto ovunque con disciplina e onore. Le deputate e i deputati della Commissione scuola e cultura - io ringrazio Flavia Piccoli che mi ha proposto di intervenire per il gruppo -, anche quelli di partiti diversi e avversari, hanno saputo apprezzare in lei la tenacia della sua convinzione ma anche il rispetto per l'idea altrui e per il diverso da sé, senza paure. Maria non urlava, del resto ci dicevamo: che bisogno c'è di urlare, quando uno è convinto dei propri argomenti? Infine, Presidente, noi del PD abbiamo apprezzato anche il suo cercare le sintesi su questioni nelle quali magari non si trovava d'accordo, rispettando, però, e poi sostenendo fino in fondo, quelle convergenze che anche lei aveva contribuito a raggiungere. A volte si parla e si guarda alla politica e alle istituzioni con distacco e ostilità, Maria Coscia ha combattuto nell'unico modo che conosceva la cosiddetta antipolitica: contribuendo a rendere credibili la politica e le istituzioni. Se ne è andata troppo presto, purtroppo, ma la ricordiamo non solo oggi, la ricorderemo con affetto e gratitudine, come esempio di politica seria e perciò bella.