Data: 
Martedì, 26 Febbraio, 2019
Nome: 
Antonella Incerti

Signora Presidente, per suo tramite voglio ringraziare anche, per la sua presenza, la sottosegretaria Pesce, quindi il Governo. È con una certa soddisfazione - credo - che oggi in Aula votiamo una mozione unitaria - come hanno ricordato i colleghi che mi hanno preceduto - che è il frutto di un equilibrio di diverse visioni, ma un equilibrio ricercato, dove ognuno ha messo la sua parte e tolte delle altre, che ha tenuto conto di ciò che è emerso dalla discussione e dal dialogo e dal confronto di tutti i gruppi parlamentari. Una mozione unitaria che giunge, tra l'altro, a pochi mesi dall'approvazione, sempre unanime, di quest'Aula, della legge sull'agricoltura biologica.

Ciò a dimostrazione di un interesse di questo Parlamento per l'agricoltura, la nostra agricoltura italiana, che, certo, come hanno ricordato tutti, è un comparto di straordinaria importanza per il nostro Paese, davvero un'eccellenza per la qualità dei prodotti che produce, per la varietà dei prodotti che sa offrire al mercato e soprattutto ai consumatori. Nello stesso tempo, rimarca l'altrettanta consapevolezza che sull'agricoltura oggi si scaricano tensioni globali, problematiche di ampio respiro. Penso naturalmente alla rilevanza dei cambiamenti climatici, alle ricadute che incombono sulla nostra agricoltura, soprattutto sui nostri agricoltori: siccità, alluvioni, ma più in generale il tema del dissesto idro-geologico, importante per un settore in sviluppo come l'agricoltura. Allora, con questa mozione si è provato a fare un passo avanti, inserendo alcune regole che in qualche modo vogliono accettare la sfida di un nuovo modello di sviluppo agricolo e che vadano nella direzione di tenere insieme lo sviluppo della nostra agricoltura ma anche la tutela ambientale, così come la salute e la sicurezza alimentare. Un modello, quindi, che proponiamo nella mozione, più equilibrato rispetto all'uso dei fitofarmaci, perché così davvero si può difendere la nostra agricoltura e dargli valore.

Ci muoviamo in un quadro normativo europeo che, voglio ricordare, è molto cautelativo. Lo dico anche per dare sicurezza ai consumatori, perché la nostra Europa difende e controlla i prodotti che vengono dai Paesi extraeuropei, ce lo dice la direttiva 2009/128/CE, che ha istituito un quadro sostenibile e di progressiva riduzione dell'uso dei fitofarmaci. Un dibattito che in Europa continua e si fa anche molto serrato, penso all'uso del glifosato e alla risoluzione, di poche settimane fa, che ha individuato in Europa nuove priorità, secondo un principio di trasparenza e tutela dell'ambiente, chiedendo un cambio d'approccio - che è anche l'anima e il tema di questa mozione - e una nuova valutazione delle autorizzazioni concesse. Ed è vero che in questo contesto sta crescendo la consapevolezza dei nostri agricoltori, come qualcuno ha ricordato, registrando una progressiva diminuzione dell'uso dei fitofarmaci. Tuttavia - ed è questo anche il passo in avanti che si propone questa mozione - è vero che noi continuiamo ad usare ancora molti fitofarmaci. Ce lo dicono i dati sugli inquinanti, sul consumo dei principi attivi, sulle risorse spese dall'agricoltura per acquistare questi fitofarmaci (quasi 1 miliardo di euro), che sono costi che diventano nel tempo costi ambientali e costi sanitari, come ci ricorda anche l'Organizzazione mondiale della sanità, quindi con ricadute sociali molto forti. Aggiungo, come è già stato ricordato anche in discussione generale, che pur in questo ambito i fondi PAC al 97 per cento guardano in modo non ancora così sufficiente ai nuovi processi di maggiore sostenibilità, quelli ottenuti con l'agricoltura biologica, mentre sappiamo che sempre più la sensibilità del consumatore si dirige e si rivolge a prodotti che sappiano coniugare qualità, sicurezza e attenzione alla salvaguardia dell'ambiente. E nonostante una legislazione nazionale attenta all'autorizzazione dell'impiego di fitofarmaci, che ne consiglia un uso limitato, strettamente necessario, mettendo in campo anche azioni di controllo, è vero - è quello che rimarca questa stessa mozione chiedendo un passo avanti - che continuiamo ad avere residui in alcuni alimenti. Molti sono anche provenienti da Paesi extraeuropei, è vero, ma anche nostri, come frutta e verdura, perché sappiamo che continuiamo a prendere in esame solo il singolo residuo attivo non tenendo conto del multi-residuo, cioè quello che segna una ricaduta anche sulla qualità delle nostre acque, come tra l'altro si evince da dati ufficiali come quelli ISPRA del 2016. Voglio ricordare che sono stati trovati ancora, sia in acque superficiali che sotterranee, presenze piuttosto cospicue di fitofarmaci.

Tra l'altro abbiamo una copertura di questo controllo non ancora sufficiente, ci sono parti intere del Paese che ancora non hanno e non ci danno le informazioni corrette, così come una campagna di sensibilizzazione, che è quello che chiede anche questa mozione, deve essere messa in campo, così come questa mozione rimarca alcuni passaggi ancora da fare, ad esempio la trasmissione alle regioni delle informazioni sull'ecotossicità, le norme che vietano la vendita on-line di questi prodotti. Manca l'attuazione di un atto integrativo relativo ad esempio all'agricoltura biologica e agli obiettivi per aumentarne la superficie, così come ancora troppe deroghe sono diventate prassi ordinaria. Ecco, allora, noi vogliamo con questa mozione impegnare il Governo a fare questi passaggi. Ne cito alcuni - alcuni sono già stati ricordati -: noi siamo alla vigilia della revisione del Piano d'azione nazionale, PAN, e allora sarebbe il momento, con la nuova adozione, nel 2019, di coinvolgere di più tutti gli attori che fanno parte dell'agricoltura, dalle istituzioni pubbliche al mondo scientifico, dalle associazioni agricole a quelle ambientaliste, dagli agricoltori biologici ai consumatori, per definire meglio gli obiettivi quantitativi, le risorse da finanziare, i tempi per ridurre i rischi, ma anche gli impatti del Piano sui sistemi di agricoltura con metodo biologico e l'agricoltura integrata. Inoltre, rispetto a quello che citavo prima, con il nuovo PAN ci sarà anche la nuova PAC e chiediamo alla nuova PAC criteri ed iniziative che favoriscano pratiche agricole, che determinino effetti positivi per la tutela dell'ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici, prevedendo strumenti più adeguati per valorizzare i prodotti dell'agricoltura biologica e per naturalmente ridurre la presenza di sostanze chimiche e di sintesi negli ecosistemi. Ancora e da ultimo: promuovere di più programmi di ricerca sui sistemi produttivi più sostenibili e che prescindano dall'utilizzo il più possibile di fitofarmaci dannosi per la salute e per l'ambiente, potenziando controlli sull'uso di questi ed incrementando anche le sanzioni. Insomma, sostanzialmente, con questa mozione, che - ripeto - ha la sua importanza anche per l'unitarietà - e per questo vorrei ringraziare appunto tutti i colleghi che ci hanno lavorato -, chiediamo a questo Governo di far sentire maggiormente, in occasione anche di alcuni appuntamenti europei, la nostra voce, di far fare un passo avanti all'agricoltura più sostenibile, accettando le nuove sfide che sono proposte all'agricoltura. Credo che non si tratti semplicemente di fermarsi all'uso dei fitofarmaci e crediamo che anche con questa mozione vogliamo tracciare quelle che sono le prospettive di un'agricoltura del futuro, una sfida anche a una rigenerazione dei nostri suoli, tenendo insieme la qualità dei prodotti - come già ribadito -, la salute, la sicurezza alimentare e la sicurezza ambientale, perché davvero, solo così potremo dare valore a quell'eccellenza che è la nostra agricoltura. Per questo motivo, annuncio il voto favorevole del Partito Democratico.