Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 15 Maggio, 2019
Nome: 
Silvia Fregolent

Grazie, signora Presidente. L'amico Osnato si stupisce che su certi temi Forza Italia e Partito Democratico la pensino nello stesso modo e abbiano usato le stesse parole. A me invece non stupisce che la sua mozione sia stata più o meno ritagliata e ricopiata da quella della maggioranza. Lei è il primo firmatario ed è originale, loro si sono trovati in difficoltà, avendo per anni parlato su questi temi con un certo linguaggio, e oggi, al Governo, non sapendo come uscire, fare un tentativo di smembrare la sua mozione e poi, però, ribadire alcuni atti. Dunque, forze europeiste contro forse sovraniste. Sono tematiche, quelle delle banche, che vengono usate nei talk show e nei social network con una facilità sconvolgente e persone che hanno studiato per anni queste materie vengono così dichiarate bugiarde e invece neofiti economisti si sentono come l'allenatore della propria squadra di calcio alla domenica e hanno la soluzione giusta a problemi complessi.

Questa mozione quindi, a differenza della proposta di legge che, a quanto ho capito, è stata messa da parte e non si sa se mai verrà alla luce, poteva essere semplicemente ignorata votando contrariamente senza una dichiarazione di voto e un impegno da parte del Partito Democratico. Tuttavia, non ci possiamo permettere neanche questo perché siamo in una fase molto delicata - e lo ricordavano prima i colleghi che sono intervenuti - con lo spread a 280 e con BlackRock, fondo americano che era interessato a partecipare al salvataggio di Carige, che si è ritirato in quanto la finanza italiana non dà garanzie di serietà e di sostenibilità. Allora, ci tocca fare le maestrine con la penna rossa e venire a spiegare perché “no” sulla mozione di Fratelli d'Italia e perché “no” sulla mozione della maggioranza.

Con l'oro della Banca d'Italia non si scherza e neanche con l'usare degli eufemismi che possono far sembrare che la Banca d'Italia in fondo sì è pubblica, ma non tanto; sì, è pubblica, ma non volevamo proprio dire che non è pubblica: la vogliamo nazionalizzare. Ma se è pubblica che bisogno c'è di nazionalizzare una cosa che è già pubblica? A meno che voi non vogliate comprare quelle quote, come è stato rilevato prima negli interventi del collega Fornaro, e del collega Zanettin di Forza Italia. Ma, allora, diteci con quali soldi: volete per caso tagliare sanità, pensioni, scuola, cultura, trasporti o volete mettere nuove tasse? Perché oggi noi facciamo parte di un sistema, un sistema complesso, come è stato dichiarato precedentemente: la Banca centrale d'Italia fa parte della Banca centrale europea e la Banca centrale europea serve a stabilizzare l'Eurozona. Quando noi ce la prendiamo tanto con l'Europa cattiva dobbiamo sapere che anche noi contribuiamo alle scelte politiche e via Nazionale vi contribuisce nella sua indipendenza perché, vivaddio, è indipendente. Quei soldi, i 90 miliardi della riserva aurea, dati in mano a un Governo verrebbero utilizzati per cosa? Per grandi riforme o per comprare gli elettori con piccola manovalanza? Io propendo – ahimè –, vedendo come avete trattato l'economia italiana, più per la seconda parte.

Ebbene, noi abbiamo fatto parte di Maastricht facendo un trattato europeo e non una circolare, onorevole Osnato, perché il Trattato di Maastricht non è una circolare con la quale ci hanno scippato l'oro della Banca d'Italia. È un trattato che nel 1992 abbiamo firmato sapendo che noi, piccola Italia, da soli non saremmo andati da nessuna parte e siamo andati verso la grande Europa, che è fin troppo piccola per com'è l'economia mondiale, ma voi ci volete far ritornare piccoli, anzi minuscoli e microscopici. Per fortuna che c'è l'Europa! Lo diciamo in un momento in cui all'Europa viene data la responsabilità di tutto mentre, invece, forse sono le scelte poco coraggiose degli Stati che fanno parte del Consiglio europeo a non rendere coraggiosa quest'Europa. Per fortuna la BCE è indipendente. Mario Draghi se n'è fregato della Merkel, di Conte e di tutti, ed è andato avanti con le sue politiche economiche, aiutando anche il nostro Paese a risanare l'economia. Meno male che ci sono soggetti indipendenti perché se tutto dovesse dipendere dalla spicciola politica saremmo ancora a chiedere che cosa fa l'Europa per la nostra economia.

Ebbene, per questi motivi - e mi avvio alla conclusione, perché avevamo detto che saremmo stati brevi negli interventi - io non voglio uscire dall'euro perché il mio gruppo non vuole uscire dall'euro, perché l'euro è la nostra moneta, perché ci sono i millennial che quando noi gli parliamo di lire ci guardano e ridono: non le hanno conosciute, non le hanno mai viste, il loro primo stipendio è in euro e l'euro è l'unica moneta che hanno conosciuto.

Visto che noi parliamo sempre di giovani - ma fondamentalmente ce ne freghiamo di loro – ecco, proprio per i giovani e per le future generazioni dobbiamo rimanere nell'euro. Voteremo “no” sulla vostra mozione e “no” su una mozione, quella della maggioranza, che volendo scimmiottare i sovranisti, ma non potendolo fare per paura che domani lo spread vada a 350, è molto più insidiosa e pericolosa.