Signora Presidente, colleghi, sottosegretario Manzato, credo sia importante oggi che ci sia in Aula questa mozione, anziché nelle ristrette Commissioni di merito, perché oggi ci occupiamo, come hanno ricordato anche i colleghi che mi hanno preceduto, di un settore fortemente complesso, ma anche strategico per il nostro Paese; per molte ragioni che venivano ricordate, ma che anch'io voglio ricordare. Intanto per come è articolata la filiera, per la primaria importanza nell'alimentazione, perché essa è matrice originaria del nostro made in Italy più tipico: venivano ricordate la pasta, ma, perché no?, la pizza; comunque per il ruolo fondamentale che hanno le farine nella nostra alimentazione e nella panificazione. Importante per il ruolo che l'industria molitoria ha e per l'artigianato; per il peso e per la valenza dei cereali nel comparto dei mangimi, nella filiera zootecnica: io ricordo che da questa derivano molti nostri prodotti tipici, formaggi, prosciutto, salumi. Ed infine anche per il ruolo agronomico e paesaggistico.
Un sistema quindi molto complesso, fortemente diversificato. Giustamente veniva ricordato che noi siamo il primo produttore di grano duro al mondo, siamo leader mondiali nella pasta. Stiamo stabilmente, seppure con variazioni fra i 4 e 5 milioni di tonnellate anno, contendendoci il primato con il Canada; il 65 per cento della produzione sta nel Sud del Paese: è quindi un contributo fondamentale, economico e sociale, anche per molte vaste aree rurali del nostro Paese. Tuttavia è esposto costantemente a dinamiche di mercato e crescente instabilità dei prezzi e di incidenza sull'intera filiera, per molte ragioni che vengono ricordate nella nostra mozione: l'andamento climatico, il prezzo del petrolio, i tassi di cambio, le guerre commerciali tra le grandi potenze; e nel caso del cerealicolo in particolare, noi non siamo in grado di garantire un'equa ripartizione del valore generale, con compressione ovviamente della redditività per l'anello più debole, i nostri agricoltori.
Quindi una filiera complessa, in cui è decisivo poter gestire il post raccolta, soddisfare la domanda, spuntare un prezzo soddisfacente per gli agricoltori. Per questo con questa mozione noi segniamo anche la necessità di riprendere e rafforzare un percorso, peraltro iniziato nella XVII legislatura. I nostri Governi di centrosinistra hanno affrontato una fase di crisi notevolissima per l'intera filiera: erano crollati i prezzi, vi era perdita di valore delle materie prime; hanno fatto ciò mettendo a punto un piano organico di tutela della produzione, in cui vi sono le basi per affrontare in modo sistematico le questioni attinenti al ribasso del prezzo del grano, con impegni molto precisi, come arginare strutturalmente le speculazioni del prezzo del grano, assicurare sostegno agli agricoltori. Gli obiettivi di allora sono, a maggior ragione, quelli di oggi, e indicati da questa mozione: sostenere l'aggregazione e l'organizzazione economica dei produttori sull'intera filiera produttiva; dare valore, come si è ricordato, ai contratti di filiere; migliorare la qualità del grano e l'uso di sementi certificate; implementare con il Fondo che era stato destinato, al fine di puntare in modo più decisivo sulla certificazione e l'etichettatura finale dei prodotti di filiera come elemento di unicità in Europa.
Chiediamo quindi al Governo un impegno preciso e urgente, aggiornando il Piano cerealicolo nazionale per tutelare maggiormente gli agricoltori, valorizzando il grano di origine italiana; i contratti di filiera per garantire una continuità della materia prima, che spesso non è disponibile, certificandone la qualità, sostenendo quelle aziende che si affiancano e consolidandone il rilancio, sostenendo la ricerca per sviluppare tecniche agronomiche a basso impatto e riducendo gli input chimici. Veniva giustappunto ricordato la campagna che è stata avviata nel 2018 contro il grano canadese al glifosato, che ha ridotto del 50 per cento l'importazione da questo Paese. Quindi è molto utile sostenere l'aumento di competitività, come veniva ricordato, anche di quelle aziende agricole di alta collina o di montagna, che stanno valorizzando e recuperando varietà di grano duro antico, e vanno appunto da questo punto di vista sostenute. Sviluppando anche strategie di aggregazione di tali aziende, e creando quindi maggiore sinergia nell'ambito di tutta la filiera. Favorire quindi sempre di più il grano di qualità e la produzione nazionale, anche in accordo in modo particolare con quelle regioni produttrici nei piani di sviluppo rurale, e sostenendo anche la cooperazione ed innovazione della filiera. Da ultimo, non meno importante, rafforzare i controlli per contrastare l'arrivo da Paesi terzi di grano di bassa qualità, che pure arriva; è bene, se accoppiato in modo particolare ad una vera strategia di export. Ed infine, essere presenti nei tavoli europei affinché vi siano norme comuni che rendono obbligatoria l'indicazione d'origine del frumento sulla confezione delle paste, in modo particolare per contrastare in modo decisivo il dumping e qualsiasi forma di concorrenza sleale tra i vari Stati, a cui pure stiamo assistendo. Per queste ragioni noi annunciamo il voto favorevole alle altre mozioni del Partito Democratico.