Grazie, Presidente. Colleghi, quello che si sta per chiudere e forse è uno degli anni più produttivi per quest'Aula: abbiamo svolto alcune centinaia di sedute, approvato provvedimenti decisivi per l'economia, per la cultura, le istituzioni, per il Paese. Lo abbiamo fatto in circostanze diverse e con discussioni più o meno vivaci, che costituiscono l'anima del nostro confronto democratico. Quando però si arriva a dover discutere delle persone, il clima inevitabilmente cambia e il confronto diventa scontro, tanto più in questa occasione. Molti dei provvedimenti esaminati da quest'Aula hanno avuto da protagonista la Ministra Boschi, di cui oggi si chiedono inspiegabilmente e ingiustamente le dimissioni. Penso alla legge elettorale, alle riforme istituzionali, materie di scontro, ma su cui l'onorevole Boschi ha dimostrato le sue capacità di ascolto, di sintesi, di onestà intellettuale, che tutti i gruppi hanno potuto riconoscere, pur nella diversità delle posizioni politiche.
Anche per questo, stupisce la decisione del MoVimento 5 Stelle di presentare la mozione di sfiducia individuale. Stupisce che si prenda per pretesto un provvedimento del Governo che è stato varato solo ed esclusivamente, evidentemente, per interesse collettivo, che non usa soldi pubblici e che agisce in un settore, quello bancario, dove da anni nessun Governo ha mai messo mano con tanta determinazione ed efficacia. Lo ha già fatto molto puntualmente la Ministra stessa, tanto che suggerirei veramente, in coscienza, di ritirare la mozione di sfiducia che è stata presentata. Ma voglio contribuire anch'io a sgombrare subito il campo dalle insinuazioni e dai veleni: non c’è stato nessun comportamento scorretto o poco trasparente del Ministro Boschi, in particolare sulla vicenda del salvataggio della Banca dell'Etruria. È stato così fin dal primo decreto-legge, quello del 24 gennaio 2015, che ha avviato la riforma delle banche popolari, come da molti anni ci chiedevano tutte le autorità di vigilanza del settore, Banca d'Italia, Consob, Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Dopo la nuova regolamentazione dell'attività bancaria, con cui la comunità internazionale ha risposto alla crisi del 2008, dovevamo agire con urgenza per incrementare il grado di stabilità complessiva dell'intero sistema creditizio nazionale. Lo abbiamo fatto. Insinuare, oggi, il sospetto, come è scritto nelle mozioni di cui discutiamo, che quel decreto-legge fosse privo dei requisiti di necessità e urgenza non sta in piedi; vuol dire negare quello che è successo nel mondo dopo la più grave crisi finanziaria che ricordiamo. Ancor meno credibile, anche se più velenosa, è l'insinuazione secondo la quale risulterebbe una possibile diffusione di informazioni privilegiate prima del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2015. Qui, siamo al ridicolo, non c'era bisogno di nessuna fonte privilegiata dall'interno del Governo per sapere cosa stava per accadere e, quindi, per avviare una possibile speculazione finanziaria sui mercati. Leggo testualmente da la Repubblica del 3 gennaio 2015: «Di riforma delle banche popolari negli ambienti finanziari si sente parlare da svariati lustri, ma mai nessuno è riuscito a bonificare la palude. Questa volta, però, sono in molti a scommettere che qualcosa si farà, se non altro, perché la congiuntura lo impone». Insomma bastava leggere i giornali per scommettere su un intervento del Governo, non ci voleva nessuna indiscrezione. Non regge neppure il sospetto riguardo al requisito dimensionale individuato nel decreto-legge della riforma delle Popolari, cioè gli otto miliardi. Cosa avrebbero detto oggi i firmatari della mozione di sfiducia se il Governo avesse lasciato fuori dalla norma la Banca dell'Etruria ? Qui non c’è stato nessun intervento del Governo o del Ministro Boschi per agevolare, in qualsiasi modo, gli speculatori, anzi, è stato tutto fatto al di là e al di sopra di ogni sospetto, così come lo è stato il comportamento di tutto il Governo. Intanto, il Ministro correttamente non ha partecipato alle riunioni del Consiglio dei ministri in cui si è deciso il provvedimento. Lo riconoscono anche i firmatari delle mozioni, anche se non lo ritengono sufficiente a fugare i dubbi. Sono costretti, intanto, a contestare il merito del provvedimento e questo supera, a parer nostro, ogni fantasia.
Permettetemi di ricordare che questo decreto ha consentito di mettere al sicuro risparmi per oltre un milione di correntisti, per un controvalore di circa 12 miliardi di euro e di mantenere posti di lavoro per 7000 dipendenti e per altre 1000 persone dell'indotto. Resta pesante la sorte toccata ad alcuni risparmiatori che avevano acquistato i bond subordinati. La legge di stabilità si occupa efficacemente anche di loro, senza mettere risorse pubbliche. Questo Governo non lascia solo nessuno. L'alternativa al salvataggio sarebbe stata la liquidazione delle banche, con conseguenze disastrose per tutto il sistema creditizio e l'economia nazionale. È questo che si voleva ? Mi auguro di no, ma ad ascoltare quello che dicevano i colleghi del MoVimento 5 Stelle, mi sembra veramente che ci avrebbero goduto e noi potevamo forse fare diversamente ? Potevamo far finta di nulla e lasciare che fosse il mercato a regolamentare le cose ? Potevamo forse fare ricorso al Fondo interbancario di tutela dei depositi, ma questo è stato precluso dagli uffici della Commissione europea.
Non lo ha detto il Ministro Boschi, lo ha detto nelle sedi istituzionali il Ministro Padoan, l'ha detto la Banca d'Italia, l'ha detto il presidente dell'ABI, lo hanno riportato tutti i giornali, così come i giornali hanno anche riportato, e ai colleghi della Lega lo dico, che nel 2014 hanno fatto un voto distratto sulla direttiva che riguarda i salvataggi bancari, un voto di astensione, perché naturalmente pensavano ad altro e oggi ci vengono a ricordare cosa avremmo dovuto fare noi ! Non per nulla, comunque, il Presidente del Consiglio e i gruppi del PD hanno spinto per una Commissione d'inchiesta parlamentare, per far chiarezza sulle vicende bancarie degli ultimi dieci anni. È bene farlo anche con altri gruppi di opposizione, siamo qui per fare chiarezza nell'interesse collettivo, dopo emergeranno le vere responsabilità. Dunque, il sospetto è che si voglia adottare un pretestuoso conflitto di interessi, solo per speculare politicamente su una vicenda che ha avuto anche risvolti tragici. Come spesso accade da parte del MoVimento 5 Stelle, la soluzione ai problemi degli italiani non gli interessa minimamente, l'importante è alzare polveroni, seminare allarmi, senza una vera soluzione, senza una proposta concreta e, purtroppo, oggi, li vediamo, li ascoltiamo anche inseguiti e rincorsi da una sinistra minoritaria, imbarazzata, che parla addirittura di conflitto di interesse potenziale. Ci dispiace, perché di voi abbiamo sempre apprezzato il rispetto delle regole, abbiamo sempre apprezzato il rigore; oggi, avete perso anche questo punto di riferimento, che è sempre stato un punto di unione nei rapporti tra di noi.
Questa volta, poi, il caso si presta, attaccare una donna, una giovane donna, seria, preparata e brillante che viene dallo studio e dalle professioni, insomma da quella parte più vivace della società, da cui il PD ha portato tanti in Parlamento in questa legislatura, una persona stimata nel Paese e apprezzata all'estero, insomma un esponente di quella nuova classe dirigente che non senza fatica sta cercando di cambiare il Paese e la politica, esempio di chi vuole che si affermino merito e competenze, che non urla in quest'Aula, che spiega le cose, che fa valere le sue ragioni, come ha fatto anche oggi, e che difende le sue posizioni con rettitudine. Maria Elena Boschi è una di noi, una che crede nel Pd e che lavora per il Paese. Attaccate un avversario che temete non con argomenti politici o di merito, ma facendo appello a un complottismo alimentato dalla pancia sofferente del Paese e arrancando dietro a mezze notizie e incrollabili certezze. Mettete in scena un processo nutrito da indiscrezioni, da sentiti dire e mai da fatti, nella convinzione di essere investiti direttamente dal popolo della carica degli effettivi, veri e unici interpreti del sentire del bene comune, ma non è così. E non contenti, in barba a secoli di storia e di diritto, pretendereste, qualora fosse mai accertata una responsabilità del padre, che a pagare le conseguenze fosse la figlia, la cui unica colpa sarebbe di appartenere a un Governo che ha agito nell'interesse collettivo.
Diciamo le cose come stanno, l'obiettivo non è un Ministro, l'obiettivo è il Governo, quel Governo che sta cambiando davvero l'Italia, facendo quelle cose che avreste dovuto fare voi, che dovevate cambiare tutto, a Roma, come a Livorno, come a Civitavecchia, come a Bagheria, e alla fine avete scoperto che è meglio promettere, è meglio l'esibizione teatrale del conflitto, sono meglio gli urli e quella furia innovatrice piuttosto che fare davvero le cose. Ora alzate il livello dello scontro, perché troppe cose buone questo Governo porta a casa e su questo non siete capaci di misurarvi e usate il conflitto d'interessi, un tema tanto delicato nelle moderne democrazie, per un populismo facilone, ben sapendo che non esiste, perché questo Governo non ha mai fatto leggi ad personam, o fornito aiuto agli amici degli amici. Anzi, perché conosciamo i limiti di questa legge che fu fatta da una parte per salvarne uno solo, oggi c’è una proposta di legge in Commissione che sta completando il suo iter e questa proposta di legge è quella del Partito Democratico. E il compito che spetta a una forza di Governo credibile e responsabile è avanzare proposte e trasformarle in legge.
È quello che abbiamo fatto in questi anni di lavoro, su imprese, lavoro e famiglie e quello che continueremo a fare; ma la verità è più forte delle vostre bugie e questa indegna caciara vi si ritorcerà contro. Lo dico a Nostradamus, lo dico all'uomo del dialogo con l'ISIS, siete incapaci di governare, siete incapaci di affrontare anche un solo problema. Respingeremo questa mozione che vi tornerà indietro come un boomerang. Abbiamo atteso per capire quali sarebbero state le vostre proposte per affrontare il problema che il Governo ha risolto e non causato...Abbiamo sentito solo l'eco delle vostre sceneggiate, sappiamo che non sarete mai in grado di governare, adesso sappiamo che non sarete mai in grado neanche di fare opposizione.