Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia
Data: 
Mercoledì, 22 Febbraio, 2017
Nome: 
Marco Di Maio

A.C. 4304

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, l'esame di questo provvedimento ha mostrato, ancora una volta, che ci sono vari modi in cui noi possiamo interpretare il nostro ruolo di parlamentari e il nostro impegno politico. Due, in particolare, sono quelli che si evidenziano con maggior chiarezza: il primo è quello di chi, consapevole dei problemi, delle difficoltà e dell'esigenza di dare risposte concrete ai bisogni delle persone, delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori, si assume la responsabilità di fare delle scelte e di prendere delle decisioni, sapendo che queste possono anche non essere gradite talvolta da una parte dell'opinione pubblica ma mirano, comunque, a tutelare l'interesse collettivo; poi c’è chi invece preferisce limitarsi a segnalare le difficoltà, evidenziare i problemi e gridare allo scandalo, salvo poi però rimanere con le mani in tasca e stare a guardare cosa fanno gli altri, pronti a puntare il dito o a cavalcare l'onda mediatica del malcontento. È avvenuto ieri qui a Roma, dove il sindaco della città, che è la capitale d'Italia e che ci sta a cuore che venga ben amministrata, a prescindere da chi la governa, anziché mettersi dalla parte di chi cerca di risolvere i problemi ha preferito schierarsi con chi i problemi li stava creando, dichiarando solidarietà e condivisione a chi bloccava da giorni la città.
  Serve a questo la politica ? Noi pensiamo di no, Presidente. Serve lavorare per fornire soluzioni a problemi reali del Paese sapendo cogliere ogni opportunità, anche quella di un provvedimento come questo che certo già a partire dal nome non è tra i più appassionanti di questa legislatura ma rappresenta un veicolo per dare delle risposte concrete. In questo decreto, infatti, ci sono molti interventi che meritano di essere sostenuti e che vanno sottolineati, perché sono il frutto di un positivo lavoro svolto dal Parlamento in sinergia con il Governo e con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati. Si dà una risposta concreta per il futuro di centinaia di lavoratori precari dell'Istat, dell'Istituto superiore di sanità e dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che finalmente avranno la possibilità di accedere a contratti di lavoro a tempo indeterminato. Donne e uomini, in gran parte giovani, dotati di professionalità riconosciute: ricercatori, tecnici, personale di supporto, professionisti altamente specializzati che da molto, troppo tempo, si trovano a vivere in condizioni di precarietà il proprio impegno professionale. A loro oggi, votando questo provvedimento, si offre una prospettiva di futuro, che altrimenti si vedrebbero negata.
  Si dà, poi, una risposta concreta ad un'altra categoria di lavoratori precari, attraverso la proroga dell'indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi che si vedono interrompere il proprio rapporto di lavoro indipendentemente dalla propria volontà. Su questo punto ora serve impegnarsi per rendere strutturale una misura che è di equità e di inclusione sociale, ma senza il voto di oggi e senza questo provvedimento anche questa tutela per questa categoria di lavoratori verrebbe meno. Si dà una risposta concreta, poi, al bisogno di riorganizzare e rendere più efficiente il nostro sistema carcerario con l'assunzione di 887 unità di personale di polizia penitenziaria attraverso lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi. Donne e uomini a cui verrà fornita un'occupazione e si corrisponderà, in questo modo, alla loro legittima aspettativa di servire il proprio Paese in un ruolo delicato e importante come quello della polizia penitenziaria. Senza il voto di oggi anche queste assunzioni non sarebbero possibili.
  Si danno risposte concrete su molti altri temi, tra cui una serie di semplificazioni fiscali che, ad esempio, hanno indotto una categoria, i commercialisti, a revocare lo sciopero che avevano annunciato. E, poi, ci sono 17 milioni di euro che andranno a finanziare la cassa integrazione in deroga nel settore della pesca e le diverse norme a sostegno delle popolazioni terremotate, che è un punto che ci sta molto a cuore non solo a parole, come abbiamo sentito dire da tanti, ma anche nei fatti. Altre risposte concrete vengono fornite con gli interventi per le fondazioni lirico-sinfoniche, per i distretti turistici, per i terremoti dell'Emilia e dell'Abruzzo, per la lotta all'evasione e con misure concrete sulle pensioni. Di che cosa si tratta ? Si tratta del fatto che i pensionati non dovranno restituire le somme percepite in più nel 2015. Per qualcuno sembrerà poca cosa, ma se non votassimo questo provvedimento, come una parte di questa Camera in maniera del tutto legittima ci chiede, avremmo registrato oggi un taglio di pensione per tutti gli italiani a partire dal mese di aprile e per quattro mensilità.
  Infine, ci sono le due questioni più controverse su cui si è ricorso, da parte soprattutto del MoVimento 5 Stelle ma anche da parte di altri partiti, al più alto grado di strumentalità e di polemica: gli ambulanti e i tassisti. Ieri abbiamo assistito a scene di guerriglia urbana che nulla hanno a che fare con il sacrosanto diritto di protestare. Un clima di violenza e di odio da cui tutte le forze presenti in Parlamento dovrebbero nettamente prendere le distanze, condannare e stigmatizzare. Abbiamo visto che non tutti hanno avuto la stessa determinazione nel prendere le distanze da questa manifestazione e abbiamo visto anche che ci sono stati alcuni esponenti politici che hanno preferito strizzare l'occhio alla polemica e alla protesta, anche violenta, anziché dare una mano. Mentre c'era chi rompeva e gridava, offuscando le ragioni di chi ordinatamente esprimeva il proprio dissenso, c'era chi lavorava per trovare una soluzione. E così, grazie all'impegno del Governo e del Ministro Delrio, ieri sera si è raggiunto un accordo molto positivo tra il Governo e le 21 sigle sindacali che rappresentano i tassisti italiani su un riordino complessivo del settore da operarsi entro un mese. Un'operazione che non si poteva certo fare con un emendamento, come è stato chiesto nel corso del dibattito parlamentare. Dunque, sosterremo il Governo nel lavoro che lo porterà, entro 30 giorni, ad emanare due appositi decreti, ma non sosterremo mai chi usa il disagio di alcune categorie per farne uno strumento di lotta politica nel tentativo di raccattare qualche voto.
  Sugli ambulanti invece si è raggiunto un punto di equilibrio, che assicura agli operatori economici la proroga delle concessioni fino al 2018 ma, al tempo stesso, non penalizza chi – e mi riferisco ad alcune regioni, ad alcuni comuni e agli ambulanti – in questi mesi si era organizzato e stava avviando le procedure per riordinare le assegnazioni e i mercati sul proprio territorio, sulla base delle disposizioni contenute nell'intesa del 2012. Ciò a dimostrazione che se si lavora insieme per trovare le soluzioni, se ci si ascolta, se si assolve al compito che siamo chiamati a svolgere, si possono raggiungere risultati positivi per tutti.
  Voteremo, quindi, la fiducia al Governo su questo provvedimento, non solo perché condividiamo e sosteniamo l'azione che il Presidente Gentiloni e il suo Esecutivo stanno conducendo, ma anche perché ci convince il lavoro che è stato svolto su questo decreto, colto come un'occasione per rispondere a una molteplicità di questioni che senza questo provvedimento continuerebbero a rimanere irrisolte.