Signor Presidente, con la pregiudiziale di costituzionalità oggi all'ordine del giorno si cerca di contestare la decisione del Governo volta a salvare il rinnovo delle elezioni di questi importanti organi di rappresentanza. Si tratta di una decisione che non avrebbe potuto essere altra, non avrebbe potuto essere altrimenti e mira a garantire la realizzazione delle normali basi democratiche così da favorire una più alta partecipazione al voto. Bisogna innanzitutto rimarcare il fatto che per la prima volta si è introdotto un nuovo meccanismo, un nuovo obbligo, in virtù del quale si prevede l'inversione dell'opzione. In altre parole, per la prima volta – in Italia non si è mai avuto questo meccanismo – si prevede che potranno votare a queste elezioni soltanto coloro i quali abbiano preventivamente provveduto a rendere nota al consolato di riferimento l'intenzione di partecipare al voto per corrispondenza. Si tratta di un nuovo meccanismo, di un obbligo poco noto che, tra l'altro, concerne un appuntamento elettorale che, non coincidendo con altre scadenze elettorali a livello nazionale, è anche poco conosciuto. Allora tutti questi motivi inducono al fatto che ci sia stata una partecipazione in termini di pre-registrazione molto risicata, molto bassa.
Inoltre, non dobbiamo dimenticare un altro aspetto e mi preme sottolinearlo. Noi usciamo da un decennio buio in materia di politiche di rappresentanza per gli italiani all'estero, nel quale i diversi Governi di destra che si sono succeduti hanno previsto ben tre rinvii di questi importanti organi di rappresentanza che sono equiparabili ai consigli comunali, il che significa che per la bellezza di dieci anni i nostri concittadini all'estero non sono stati affatto confrontati con l'appuntamento di rinnovo delle elezioni dei Comites. Significa che si è fondamentalmente ucciso l'argomento dei Comites per la bellezza di dieci anni. Si è avuto un basso tasso di pre-registrazione, nonostante il Governo si sia impegnato e abbia inviato 2 milioni e 600 mila lettere alle famiglie degli aventi diritto al voto. Ciononostante ci trovavamo in una situazione di difficoltà in virtù della quale il tasso di pre-registrazione era troppo basso per garantire invece un democratico esercizio del diritto di voto. Allora, bene aveva fatto il Governo Renzi a prevedere il rispetto dei limiti previsti dalla legge affinché si provvedesse al rinnovo nei termini, vale a dire entro il dicembre di quest'anno. Così come molto opportuna era stata la decisione di prevedere l'inversione dell'opzione, proprio finalizzata a garantire una maggiore legalità dell'esercizio del voto volta ad evitare brogli, volta ad evitare abusi dei plichi e dunque dell'esercizio del voto per corrispondenza.
Ma questo nuovo meccanismo introdotto, che è pane quotidiano in altri Paesi, come ad esempio in Francia, rappresenta una novità per i nostri connazionali, per gli elettori. Ben venga dunque il rinvio, pensato proprio per evitare una troppo scarsa partecipazione al voto. È vero ciò che fanno rilevare i colleghi del MoVimento 5 Stelle circa il fatto che si proceda al recepimento e alla conversione di questo decreto-legge durante la legge di stabilità. Lo stesso vale anche per l'altro aspetto trattato dal decreto-legge relativo al rinvio al dicembre dell'anno prossimo della verifica del Banco nazionale di prova per le armi ad uso scenico, oltre che per le armi ad aria compressa. Torno a ribadire, però, che il decreto-legge che qui oggi viene contestato è lo strumento attraverso il quale si possono salvare le elezioni dei Comites. Allora, non abbiamo di certo bisogno di dibattiti sterili, anzi posso tranquillizzare i colleghi rispetto al fatto che il decreto-legge in questione è del tutto legittimo e anche la prassi di recepimento in sede di legge di stabilità è del tutto congruo e non sono presenti vizi di incostituzionalità. Credo invece che ci debba essere l'impegno di tutti, a partire dalle forze politiche. Ci sono state fino ad ora responsabilità. Magari anche all'interno delle fila del mio partito non c’è stato un impegno sufficiente affinché si possa promuovere al massimo questa partecipazione al rinnovo dei Comites. Io mi auguro che adesso, invece, non ci siano scuse, non ci siano alibi, che ci sia un impegno congiunto collettivo proprio per far sì che si abbia la massima partecipazione possibile a questo importante appuntamento.
E nel ringraziarla, Presidente, comunico dunque il voto contrario del mio gruppo alla questione pregiudiziale di costituzionalità all'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Esame e votazione di questioni pregiudiziali
Data:
Martedì, 25 Novembre, 2014
Nome:
Laura Garavini